Riministoria© Antonio Montanari

Carla Catolfi nel suo volume "L'inchiesta Jacini in Romagna - I materiali inediti del Riminese" (ed. Maggioli), svolge una duplice analisi. Esamina la reale condizione dei contadini e delle campagne riminesi alla fine degli anni '70 del secolo scorso, leggendola tra le righe dei questionari e sulla scorta di documenti contemporanei. E spiega l'interpretazione che della questione contadina viene data dagli estensori delle risposte, sindaci od impiegati comunali. Costoro, dice l'autrice, non rappresentano la voce del mondo colonico, ma quella conservatrice, legata ai privilegi, al passato, al paternalismo dei padroni. Ciononostante, l'effetto di denuncia delle condizioni di povertà e di arretratezza delle campagne riminesi non risulta meno drammatico.

L'inchiesta agraria Jacini fu deliberata dal Parlamento italiano nel 1877, e prende il nome dal deputato liberale Stefano Jacini che venne nominato presidente della Giunta che la svolse.I risultati apparvero nel 1881.

Per l'agricoltura italiani, quelli erano anni critici. Nell'80, la Sinistra aveva tolto la "tassa sul macinato", introdotta dalla Destra nel '69, quando in numerose rivolte contadine contro l'ingiusto balzello, caddero 257 persone. La Commissione concluse i suoi lavori proponendo un alleggerimento del carico fiscale, per favorire gli investimenti in agricoltura.

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Il Comune di Verucchio compreso nel Circondario di Rimini, Provincia di Forlì, confina ad Ovest per tutta la sua lunghezza col fiume Marecchia, al Nord e frazione dell'Est confina a linee tortuose col territorio Riminese, e al Sud e residuo dell'Est confina a linee dirette sebbene poco regolari col territorio della Repubblica di S. Marino, e con piccola porzione del fiume detto di S. Marino. (...)

La parte piana del comune sita lungo la sponda destra del Marecchia, e che si allarga di molto inferiormente, essendo composta in gran parte dai detriti della collina o da antiche alluvioni, di sua natura è generalmente brecciosa calcarea-silicea argillosa con quà e là sparse varie quantità di abbastanza dannoso ossido di ferro. (...)

La totale popolazione rurale propriamente detta che abita nel comune si compone di n. 1493 individui di cui n. 242 possidenti - 17 fittajoli - 824 mezzadri - 5 coloni boari - 405 operanti giornalieri (operai 168; pastori 176; garzoni 61).

Vita lunga

Rari sono gli inabili ed impotenti al lavoro tantoché se ne contano... di cui la maggior sono donne. Sono varie e tutte accidentali le ragioni dell'inabilità tanto che nessun carattere distintivo potrebbe di esse accennarsi. La salubrità dell'aria, l'amore al lavoro ed in generale la non eccessiva miseria contribuiscono ad allungare la vita più assai che nei territori circonvicini cosicché di frequente si arriva agli anni 90, ed in media può ritenersi che l'età raggiunge ed oltrepassa gli anni 65 (...).

Le infermità che si può dire regnino in forma endemica in questo comune sono le affezioni reumatiche e specialmente le piritiche come nevralgie, mialgie ecc. e queste sogliono ripetere il loro momento etiologico dalle vicissitudini repentine atmosferiche cui và soggetto questo Paese per la sua posizione topografica.

Le infermità riferibili al calendario medico non sono dissimili da quelle degli altri paesi nelle varie stagioni, predominando nella jemale le affezioni cerebrali e di petto: quelle di petto e specialmente le catarali nella primavera, quelle del basso ventre nell'estiva e autunnale sopravvenendo in quest'ultima quelle di genio infettivo, ed in qualche caso le così dette malattie miasmatiche.

La pellagra

La propagazione eccessiva della coltivazione della meliga da qualche lustro a questa parte e quindi la prevalente nutrizione nelle classi indigenti di tale alimento ha reso oggimai popolare un'altra infermità che vuolsi intitolare malattia della miseria la (pellagra) la quale apporta in ogni anno un contingente ai manicomi, e questo in proporzione al caro prezzo dei viveri, essendoché negli anni di abbondanza questo comune ha dato appena un numero di due pellagrosi; in quelli di carestia viceversa se ne sono annoverati persino 50, tutti compresi i vari stadi della malattia. Si può quindi stabilire che tale infermità è più in relazione (almeno qui) colla insufficienza dell'alimento, di quello che sia con le altre privazioni o mancanza di regole igieniche. (...)

Esisteva in Paese un servizio spedaliere, ma fu soppresso perché inutile, mentre nessuno ne approfittava per l'inveterato pregiudizio vinto solo in parte nei grandi centri, che nei pubblici ospedali si muore senza alcuna cura e privi di quell'affetto che si ritiene solo i parenti possono nutrire. Il servizio ostetrico ancora procede bene assai e ad esuberanza, avendosi nel comune tre levatrici matricolate condotte. (...)

Le aziende rurali si riassumono come segue: Aziende di un solo podere N. 214, Aziende di uno a tre poderi n. 25, Aziende di tre a dieci N. 10, Aziende di dieci a venti N. 3.

La mezzadria

I terreni tutti si fanno valere agrariamente sia al piano sia al colle in grandi coltivazioni di frumento, di granturco e di viti; si hanno poi quasi ovunque piccole coltivazioni di gelsi, di ulivi, legumi, lino ed anche di canepa. Tutti i poderi sono condotti col perfetto sistema di mezzeria tanto nell'utile che nella spesa di coltura e di tasse meno quella dei concimi, che per un terzo spetta al colono e per due terzi al proprietario. Una famiglia colonica adatta a ben coltivare un podere a buoi si dovrà comporre di tre robusti uomini, due donne ed almeno tre ragazzi idonei a qualche lavoro campestre; e per un podere a vanga occorrono due uomini robusti, una o due donne e due ragazzi. (...)

Sessantasei poderi, la maggior parte a vanga, sono coltivati dallo stesso proprietario coll'aiuto della sua famiglia, ed, oltre questi, molti altri appezzamenti di terreno si coltivano dai proprietari, sebbene essi non bastino del tutto al loro sostentamento. (...)

La picciolezza del Territorio, la mancanza di grandi proprietari ed altre ragioni di minor importanza tennero sempre lontana da questo Paese qualsiasi industria agricola od associazione industriale; però è da farsi voti che possa sorgere un'associazione industriale enologica, che qui sarebbe di un utile certo ed incontrastabile.

Tele in casa

L'industria domestica di quasi ogni famiglia colonica si è quella della confezione delle tele per uso proprio tanto per biancheria che per vestiario, da cui la sua condizione economica ne trae giovamento. Si hanno anche altre piccole industrie domestiche come quella del cacio pecorino, della filatura della lana etc., ma tutto di piccolissima importanza. (...)

Una fiorente Cassa di Risparmio istituita da privati cittadini, un Magazzino cereali (Società anonima per azioni) ed una Società Operaia, un Monte di Pietà, sono le quattro istituzioni che favoriscono il risparmio e facilitano agli agricoltori le provviste di generi e di danaro. L'importanza di tali istituzioni è tale che basta ad esuberanza pel Comune, mentre per esse si beneficano non pochi forestieri ancora.

La Cassa di Risparmio somministra sempre le piccole somme specialmente necessarie agli agricoltori minuti; il Magazzino cereali somministra in tutto l'anno grano, granturco e fagiuoli a mezzo di appunti con pagamento a tempo. Solo dalla Società operaia la classe agricola ne ritragge limitato utile perché pochi agricoltori vi appartengono in causa di falsi pregiudizi che ancora non possono vincersi.

Anche le Società d'Assicurazione fanno quì affari limitati... (...)

Ricercatissimi sono i terreni in questo territorio tantoché la loro vendita ne è facilissima ed il prezzo, che se ne ritrae, è sempre molto superiore a quello di stima; il saggio rispetto al loro valor capitale potrebbe dirsi spesso anche inferiore al 4 per %.

Le usure a danno dell'agricoltura non si hanno più a deplorare grazie alle benefiche istituzioni di sopra indicate e grazie al locale Monte di Pietà dipendente alla Congregazione di Carità, che al saggio del 6 per % dà piccole sovvenzioni ai più bisognosi sui pegni ivi depositati.

La locale Congregazione di Carità sussidia mensilmente ed anche giornalmente i Comunisti poveri e paga ai malati le medicine. Essa è amministrata coscienziosamente ed ha un reddito di L. 6.000 circa, di cui eroga circa L. 3.500 in sussidi e medicinali.

Nessuna beneficienza grava con apposito articolo il Bilancio Comunale e solo straordinariamente viene sussidiato qualche agricoltore quando per povertà emigra dal Comune in ricerca di lavoro. (...)

Rozzi sì, ma buoni in genere sono i costumi delle varie classi agricole del Comune, e, salve poche eccezioni, traggono la loro vita di lavoro ne' campi, e di riposo nell'interno di loro famiglie. Incominciasi però a verificare una tendenza, sebbene lenta a degenerare dai costumi de' padri; ed a ciò molto vi contribuisce la leva militare, giacché molti giovani, che da essa ritornano, sdegnano riprendere le fatiche campestri; come pure qualcuno di essi sdegna rivestire il rozzo vestimento del vecchio agricoltore, che quì in generale ancora si conserva.

Questi giovani

Anche i rapporti d'indole sociale tra gli agricoltori e proprietari si conservano in generale ben distinti sia nel rispetto sia nei luoghi di ritrovo, sia nel vestire; ma anche qui si deve segnalare una tendenza al cambiamento, perché alcuni tra giovani agricoltori, sempre per le cause prespresse, vogliono trovarsi ove vanno i proprietari, trattarli senza rispetto, e vestire forse anche meglio che essi.

Tutte le classi agricole si cibano nell'anno, meno l'estate, di schiacciata o farinata di granturco, la quale per le classi più agiate essendo variata con minestre leguminose ed anche con pane e minestre di grano, tutto in sufficienti quantità, fornisce un alimento abbastanza nutriente e salubre; ma per le classi povere che solo si cibano di polenta, l'alimento è scarso ed insalubre.

Le abitazioni rurali lasciano molto a desiderare, specialmente in riguardo all'ampiezza e salubrità, ed altrettanto deve dirsi delle stalle, in cui soglionsi anche qui fare le riunioni jemali, benché appena vi sia luogo sufficiente pel bestiame del podere. Nella stagione de' raccolti non radi veggonsi i ricoveri avventizi nelle campagne, che si formano temporanei con bastoni e paglie, e ciò succede perché quasi ogni podere si compone di più appezzamenti di terreno tante volte discostissimi tra loro.

Il reggitore

Nel vestire, come già si disse, si conservano nelle generalità i costumi antichi e cioè tela grossolana nell'estate, mezze lane nell'inverno, tessuti forniti in buona parte dall'industria e lavoro delle donne di propria famiglia.

Il padre e lo zio od il fratello maggiore od il più adatto è il capo della famiglia (volgarmente reggitore); esso ne regola dispoticamente l'andamento; incassa i proventi; paga le tasse, provvede il necessario, ordina a ciascuno il lavoro da farsi, di cui però ne sostiene esso stesso una buona parte; solo esso è in rapporto diretto col proprietario e si rende responsabile dei debiti incontrati all'occorrenza. Molto dannosa in apparenza si fu la tassa sul macinato per le classi agricole; ma in realtà fu più lo sgomento che il danno reale, il quale nella maggior parte andò a riversarsi sui mugnai. Diffatti prima la mulenda venia tolta dal Mugnaio senza regola fissa per parte sua e senza alcuna attenzione per parte dell'avventore: oggi invece si misura, si pesa il genere e prima e dopo la macinazione s'informa, si ricorre, insomma si attende rigorosamente al proprio interesse, ed è da credersi che per molti la tassa sul macinato non abbia apportato che un danno piccolissimo. Oggi poi che ne sono esenti i generi inferiori, la nostra classe agricola non ne risente quasi più alcun danno.

Le scuole

Rarissime trasformazioni si sono qui verificate nelle condizioni della proprietà; però si è ben compreso quanto necessiti una riforma nelle case coloniche e specialmente nelle stalle e concimaje, talché non pochi proprietari hanno già dato mano od a ricostruzione o ad ampliamento e sistemazione delle loro case coloniche ed in particolare delle singole stalle e concimaje, nè a ciò ottenere vi contribuì certamente nessuna vista d'allevamenti speciali, e molto meno quello de' bachi da seta, il quale in altri tempi ebbe importanza non piccola sia per la quantità, sia per la qualità ricercatissima; ma di esso oggi non ne resta che la memoria amareggiata dallo sconforto dell'atrofia dominante sul baco stesso, che a ben pochi lascia salva una parte di raccolto.

In sufficiente numero sono istituite nel Comune le scuole elementari, i di cui maestri fecero anche le scuole serali e domenicali. La fondazione delle scuole serali per gli adulti in Verucchio rimonta a ben tre anni prima della promulgazione della Legge del 15 settembre 1860 e furono sempre frequentate. La generazione presente nella campagna è quasi interamente analfabeta; però è da sperarsi che non sia altrettanto della generazione ventura, mentre i fanciulli e fanciulle di giorno ed i giovani e giovanetti d'ambo i sessi di sera o ne' giorni festivi cominciano a frequentare più che mai le diverse scuole con assiduità e con profitto; nè può farsi distinzione di classi, mentre tutte quasi ugualmente vi concorrono.

L'istinto dominante del nostro contadino essendo il lavoro, ne consegue che la sua moralità è buona ed a mantenerla vi contribuisce molto la religione, il rispetto a proprietari e l'amore alla propria famiglia. Le differenze, che si potrebbero riscontrare non esistono tra le diverse categorie, mentre esse ugualmente veggonsi in ogni categoria sebbene per ora in piccola proporzione.

Se va soldato

Il sistema antico ed unico della mezzadria qui adottato continua ad essere accettato molto di buon grado dai coloni specialmente, pei quali certo è molto più proficuo, sebbene in sostanza non influisca gran fatto sulla moralità; imperocchè non pochi mezzadri approfittano di ben più che metà de' redditi confortandosi in coscienza col dire che troppe tasse essi devono pagare, e che troppo frequenti sono i rovesci di stagione.

Limitato come oggi è ridotto il servizio militare, lo si accetta con abbastanza indifferenza e senza contravvenzione; però se dall'un lato esso esercita una influenza vantaggiosa sullo sviluppo ne' coloni di molte cognizioni intellettuali, esercita dall'altro un'influenza molto dannosa, togliendo ad essi coloni l'attitudine alle fatiche agricole e fomentando in essi il desiderio di combriccole, di giuoco, di bettola. (...)

Verucchio, 29 settembre 1879

Il Sindaco ff.

(illeggibile)

L'Assistente Tecnico

Leopoldo Pedini

 

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