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28/03/2002 FedCup (dal sito della Federtennis)

Nel corso della conferenza stampa seguita alla presentazione del Roma Masters Series 2002, al presidente della FIT Binaghi è stato chiesto di chiarire sia i motivi del mancato rinnovo dell'incarico di capitano di Fed Cup a Raffaella Reggi, sia di confermare o smentire la voce secondo la quale alcune fra le migliori giocatrici italiane non avrebbero dato la propria disponibilità a vestire la maglia azzurra.

Confermando il "no" di Farina, Grande, Schiavone e Garbin, Binaghi ha spiegato che, tanto per cominciare, fra questi due eventi non c'è alcun nesso di causalità. Anzi: nel corso dell'incontro con le migliori giocatrici italiane, la settimana scorsa a Key Biscayne, l'intenzione di nominare Corrado Barazzutti capitano di Fed Cup era stata positivamente accolta da tutte le ragazze e dai loro coach.

Per quanto riguarda la Reggi, Binaghi ha detto che la decisione di non proseguire nella collaborazione è dipesa da un problema di natura non tecnica ma economico-organizzativa. Volendo accorpare le funzioni di capitano delle due massime squadre Nazionali anche allo scopo di contenere le spese in un momento di forte difficoltà economica, la FIT ha scelto Barazzutti da un lato perché è molto soddisfatta del suo lavoro e del modo in cui si rapporta con giocatori e giocatrici, e dall'altro perché ha sposato un modello organizzativo più adatto all'evoluzione del tennis moderno, un modello che includa l'apporto dei coach privati nella preparazione degli azzurri e delle azzurre. Su questo punto la Reggi era invece stata categorica nell'esprimere la propria indisponibilità.

In quanto al "no" alla Fed Cup da parte di alcune giocatrici di punta, il Presidente della FIT ha raccontato in dettaglio il contenuto dei colloqui avuti con loro in Florida, concludendone di non saper spiegare questo rifiuto. "Invito la signora Farina a un pubblico confronto per chiarire quali sono le reali motivazioni del perdurare del rifiuto a giocare in Nazionale", ha aggiunto Binaghi.

A Key Biscayne - ha detto il presidente - le ragazze avevano avanzato richieste di tre tipi: accesso ai fondi che il Coni destina al tennis nell' ambito del progetto di preparazione italiana alle Olimpiadi del 2004; promozione del tennis femminile in Italia; gestione della squadra di Fed Cup in collaborazione con i coach.

L'accordo è stato pieno su questi ultimi due punti, mentre sul primo Binaghi ha ricordato alle giocatrici che, non avendo esse risposto positivamente a una lettera dello scorso dicembre in cui la FIT richiedeva la loro disponibilità a vestire la maglia azzurra ed essendo nel frattempo scaduti i termini fissati dal Coni, l'inserimento nel programma di preparazione olimpica non sarebbe stato possibile prima del 2003. In compenso, però, per quest'anno il presidente ha offerto alle ragazze un pacchetto di servizi (assistenza medica, assistenza da parte dei preparatori atletici federali, materiali di gioco, consulenza scientifica da parte del Politecnico di Milano per lo studio biomeccanico dei colpi) di elevato valore. Non solo: ha anche promesso di aggiungere al prize-money di Fed Cup un premio di 50 milioni in caso di qualificazione alle semifinali, di 75 in caso di sconfitta in finale e di 100 in caso di conquista del trofeo. Ma neanche questo è bastato.

Il Presidente della FIT ha anche anticipato l'intenzione del Consiglio Federale di inserire i rappresentanti di tecnici e giocatori nel progetto di riforma dello Statuto.