LA SCUOLA DELL'INFANZIA E I GEMELLI

 

Daniela P. e Lele

All'inizio abbiamo seguito i consigli di coloro i quali invitano a non separare i gemelli (almeno in età prescolare), per consentire loro di affrontare il primo impatto e le prime frustrazioni INSIEME. Siamo contenti di averlo fatto, ma siamo anche decisi a separarli il prossimo anno. Lei ha scoperto un mondo in cui non esiste la priorità del fratello. E' cresciuta considerevolmente, parla meglio (non occorre più l'aiuto di suo fratello per la traduzione simultanea), disegna molto bene ed è diventata straordinariamente autonoma. Lui ha conosciuto l'esistenza di un mondo in cui esistono molti altri bambini, molti altri pretendenti agli affetti ed alle attenzioni delle maestre e, così, sono nate le insicurezze anche per quanto concerne le banali scelte.
Esempi:     "Costanza, ma Vittorio è un nostro amico?"
                "Non faccio il bagnetto se non lo fa Costanza"
                "Cosa mangia Coco? Allora mangio anch'io la carne"
                "Non vado in campagna con i nonni se non viene anche Costanza"
La scuola non ci ha aiutati.
Hanno un armadietto in comune e le maestre sono più mamme che fini psicologhe.
Durante le vacanze di Natale, abbiamo incontrato una di loro in montagna e, quando ha visto Pietro con una paletta in mano, per spalare la neve da poco caduta gli ha detto: "Che bella, l'hai già data in testa a tua sorella?", abbiamo concluso che dovevamo decidere qualcosa.
E allora, non ci rimane che separarli, per consentire il loro sviluppo individuale.
Quanta angoscia però accompagna questo progetto!! Saranno soli. Si sentiranno davvero abbandonati. Ma tutti dicono che saranno sì destinati a soffrire di questa scelta, ma soffriranno meno ora che non tra uno, due, cinque, dieci anni.

Siamo Lele e Daniela, genitori di Costanza e Pietro che compiranno 4 anni a giugno 2001.

Scritto in data 19-01-2001


Silvia S.

Con l'inizio della scuola materna - ovviamente - è emersa l'esigenza di decidere se separarle o metterle in classe insieme ed io dopo averci pensato molto ho optato per quest'ultima. Ho pensato che per loro sarebbe stato un duro colpo separarle da me e tra loro in uno stesso momento, ho pensato moltissimo valutando soprattutto il loro punto di vista e non quello... degli altri! Proprio così, perché i problemi sono nati non in seguito al fatto che le bambine stessero nella stessa classe l'una vincolata troppo all'altra etc. (anzi si sono subito separate scegliendo amicizie diverse, anche se rassicurate comunque dalla presenza della sorella), ma in seguito al fatto che nessuno, dico nessuno, all'interno della scuola è in grado di distinguerle. Premetto che le bambine sono gemelle eterozigote e che io le pettino e le vesto in modo diverso e che per me sono completamente diverse esteticamente, ma purtroppo né le maestre né tanto meno gli altri bambini riescono ad associare il nome giusto alla bambina giusta, quindi loro vengono chiamate "le gemelle" ed io ovviamente sono la mamma delle gemelle, ma non solo! Quando gli altri devono attirare la loro attenzione invece di dire: "Alice vieni qui!" dicono: "Gemella vieni qui!". Spesso chiedo alle maestre se Alice ha mangiato oppure se Gaia è andata in bagno... insomma domande banali, ma le risposte sono sempre le stesse: "Sì una ha mangiato e l'altra no... Sì una è andata in bagno e l'altra no" e alla mia richiesta di spiegazioni "su chi fosse chi" o "chi avesse fatto cosa" loro non riescono a darmi una risposta. Ho chiesto ad Alice e Gaia di dire agli altri il loro nome ogni volta che vengono chiamate in modo improprio, ma loro mi hanno risposto che si sono stancate di specificare sempre chi sono e che ora si girano anche all'invocazione "gemellaaaaaa". Se tornassi indietro credo che non le separerei lo stesso, perché in quel momento era la decisione migliore da prendere considerando il fatto che le bambine sono cresciute quasi esclusivamente con me, essendo una mamma a tempo pieno (avendo lasciato il lavoro per loro), che sono di Roma e abito a Milano da quando loro avevano 5 mesi, con un padre in carriera che non c'è mai e senza quelle figure come i nonni, gli zii, etc. (che le bambine vedono praticamente due volte l'anno), ma nello stesso tempo ho la certezza che alla scuola elementare le dividerò e mi auguro che le mie decisioni siano giuste per garantire loro un futuro, sì da gemelle, ma anche da individui con una piena coscienza di se stessi.


Silvia S. mamma di Alice e Gaia nate il 29 luglio 1996

Scritto il 19/01/2001

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