Inserimento di due gemelle nella scuola media inferiore

Una mamma scrive: "Sono Laura, mamma di due gemelle che a settembre inizieranno a frequentare la suola media inferiore; ho visto la Sua presentazione ed ho pensato che mi capitava proprio a "fagiolo" visti i dubbi - che da qualche mese a questa parte - assalgono me e mio marito. Le bambine hanno sempre frequentato scuola materna e scuola elementare separate e fin qui tutto bene; adesso, però, non sappiamo cosa fare per le scuole medie, avendo saputo che ogni classe ha professori diversi e soprattutto metodi diversi; per essere più chiari: una gemella potrebbe capitare nella classe dove danno pochi compiti, dove il professore non è il massimo come insegnamento, ecc...; l'altra potrebbe capitare nella classe dove devi passare i pomeriggi di sabato e domenica a studiare o fare versioni in prosa... Essendo le bambine abituate a giocare insieme, ad andare insieme dall'amica o a guardare la tv, abbiamo paura che sarà dura affrontare diversamente la prima media; (esempio di discussione tra loro: "Ma tu hai già finito e io no!" - oppure: "Non è giusto che lei giochi mentre io ho da studiare!" ecc...). Per noi sta diventando un "pensiero fisso" questa inscrizione alle scuole medie e non sappiamo cosa fare!!! Se chiediamo a loro, una risponde che vuole stare separata come hanno sempre fatto, l'altra vuole stare insieme, così si possono aiutare. E a noi chi ci aiuta????"

Risponde la Dottoressa Annalisa Zabonati, psicologa e psicoterapeuta: "La scelta del tenere insieme o separate le coppie gemellari si presenta ad ogni occasione e più i bimbi e le bimbe crescono, più questo si fa pressante. Del resto si devono un po' seguire l'intuito ed il buon senso, oltre ai ragionamenti ponderati e razionali. Vale a dire che molto si deve realizzare sia per ragione, sia per sentimento. Nel caso delle Vostre gemelline, che dovranno affrontare le scuole medie, dovrete probabilmente indire più di un'*assemblea di famiglia* per arrivare alla decisione. C'e' da dire, però, che le Vostre bimbe sono già abituate a stare in classi separate, per cui per loro non sarà un trauma avere compagni ed insegnanti diversi, ma una continuità con il passato recente. Forse si tratta di trovare dentro Voi adulti la possibilità di tranquillizzarVi rispetto al futuro. Le Vostre bimbe, diverranno ragazzine, ragazze e donne e sicuramente avranno amicizie e frequentazioni comuni e diverse. Anche perché loro stesse sono simili, ma distinte. Ad ogni modo, il problema della separazione scolastica, si ripresenterà al momento della scelta del percorso di studi successivo (delle superiori dapprima ed eventualmente dell'università) e ancora con il lavoro, per i primi amori, per il compagno e così via. Ma anche più banalmente per gli abiti, le letture, i divertimenti, etc. etc..... Non sarà sempre possibile per loro fare le stesse identiche cose e avere lo stesso tempo libero, le stesse passioni e interessi, le stesse amicizie, gli stessi gusti. Con l'entrata nella scuola media si stabilisce un primo distacco dal mondo dell'infanzia e credo questo comporti, per Voi, un ripensamento del ruolo genitoriale e familiare. Niente di traumatico, solo uno spostamento di paradigmi, ora avviene più macroscopica la singolarità anche delle gemelle."

Dopo qualche mese, la mamma scrive nuovamente: "Buongiorno, Le riscrivo dopo parecchi mesi dall'inserimento delle mie figlie alla scuola media inferiore; ci eravamo già "sentite" in proposito e, alla fine, la decisione è stata quella di mettere Claudia e Francesca in classi separate. E qui nasce il mio problema; fino a Natale tutto bene, sembravano ben inserite e ben ambientate quando... BUM! Mi cade una pietra sulla testa.... Francesca un brutto giorno scoppia in lacrime e, dopo mezz'ora di sfogo, riesco a farmi dire cosa c'è: purtroppo, a differenza di sua sorella, è in classe con compagni perfettamente sconosciuti, senza un'amica delle elementari, mentre gli altri tra di loro si conoscono (maledetta sfortuna, potevo fare richiesta di metterla insieme a qualcuno che conosceva, ma invece no... "Ti farai nuovi amici, conoscerai gente simpatica, ecc..."). Mi dice che non riesce a inserirsi, che i compagni non la coinvolgono nei loro discorsi, che lei è timida... Le ho spiegato che ci vuole del tempo, che deve essere anche lei a proporsi, a farsi conoscere come realmente è, abbiamo invitato anche una compagna a casa per giocare, ma dopo pochi giorni riecco la crisi, e ieri ancora; PIANGE, dice che le femmine sono peggio dei maschi (parolacce, gestacci, ecc...), che proprio non si trova... C'è da dire che, a livello scolastico, è molto brava, è richiestissima al telefono per spiegare i compiti, ma quando si tratta di giocare o chiacchierare sembra quasi che la evitino. Ha un carattere molto sensibile, è matura (forse anche troppo, anche a detta degli insegnanti), ma ama giocare, ridere e divertirsi (anche se ultimamente la vedo spesso pensierosa). Non so come comportarmi, devo continuare a dirle di cercare di aprirsi, di rilassarsi, di prenderla meno seriamente o valuto l'idea di cambiarle classe? Di metterla con la sorella e le sue vecchie compagne? Lo so, forse esagero, ma è brutto per me vederla piangere, pensare che trascorre ogni giorno 5 ore in una classe dove non si trova... Ha forse bisogno di un sostegno psicologico o sarà una fase passeggera? La ringrazio già in anticipo se mi vorrà rispondere e dare un consiglio."

Risponde la Dottoressa Annalisa Zabonati, psicologa e psicoterapeuta: "Gli inserimenti in contesti nuovi sono legati alle capacità di adattamento dei singoli, ma generalmente prevedono delle fasi, quali: inserimento, osservazione delle condizioni, valutazioni e realizzazioni di teorie personali sulle condizioni presenti, accettazione o rifiuto delle condizioni, continuazione od interruzione dell'inserimento. Nel Vostro caso i mesi trascorsi dall'inizio della scuola non sono poi molti e, probabilmente, Francesca ha bisogno di utilizzare le fasi di inserimento in modo più prolungato e questo è dovuto anche alle sue caratteristiche personologiche. Cambiare classe ora sarebbe più difficile e potrebbe dare adito alla presunta possibilità di farlo in qualsiasi momento accada qualcosa che non possa essere sopportato dalla bambina. Certo, se la situazione di insoddisfazione si prolungasse e desse ulteriori segni di disagio (scarso rendimento scolastico, chiusura verso l'esterno, intrattabilità, etc.) bisognerà trovare una soluzione alternativa. Ma per ora, mi pare che ciò che si deve fare sia supportare Francesca, anche con l'aiuto di Claudia, nella comprensione delle dinamiche personali e sociali presenti in classe."

Aggiornato il 31-01-2002

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