IL RAPPORTO TRA I GEmELLI  

Due genitori ci hanno scritto: “Siamo i genitori di due gemelli che adesso hanno quattro mesi. Ci incuriosiscono molto alcuni loro comportamenti. I bambini reagiscono, a tutto (ad esempio fonti luminose ed oggetti vari) ed a tutti parenti, amici, altri bambini)... ma quando li mettiamo uno di fronte all'altro... indifferenza totale. Cosa succede?”

Alessandra R.: “Per quanto ci riguarda Sara e Silvia hanno cominciato ad interagire (mi sembra di ricordare) più o meno all'età di 5 mesi, da quando sono riuscite a stare sedute bene sul seggiolone o sul passeggino: si prendevano le manine, si rubavano i giocattoli, ecc. Quando, poi, hanno iniziato ad alzarsi in piedi, si usavano l'un l'altra come "punto di appoggio"… Insomma, interagivano, sì, ma considerando l'altra più come un oggetto che come una persona! A due anni comunicavano anche a voce e sono iniziati i primi litigi. A tre anni hanno cominciato davvero a giocare insieme attivamente ma… sono iniziati i guai: ancora oggi (5 anni) litigano molto spesso e sono molto competitive (e per litigare intendo BOTTE DA ORBI!!!). Parlo di calci, pugni, morsi, oggetti contundenti… Il bello è che, anche mentre litigano in questa maniera, se le minacciamo di dividerle (anche soltanto mettendole ognuna in una stanza diversa) si disperano e non vogliono assolutamente essere separate. Secondo me non dovete avere fretta: i vostri bimbi sono ancora piccoli e state certi che non potranno proprio fare a meno di interagire tra loro (nel bene o nel male).”

Mariarita: Anche a me è accaduta la stessa cosa... Ora Sara ed Enrico hanno due anni e mezzo e si considerano anche troppo: nel bene e nel male. Litigano fra di loro non solo per gli oggetti, ma anche per l'affetto dei familiari, ma comunque non si staccano un momento uno dall'altra ed al nido hanno iniziato un po' a staccarli durante i momenti di attività o al momento del pranzo, ma la cosa non è stata troppo ben digerita... Quindi il mio consiglio è: date tempo al tempo.”

Paola B. e Andrea: I miei si sono "scoperti" verso i 7 mesi quando un giorno erano nel passeggino uno di fronte all'altro e Gabriele ha iniziato a fare pernacchie e Marco si è messo a ridere. Adesso (16 mesi) si cercano, si svegliano a vicenda al mattino, litigano per i giochi, per giocare col gatto, per essere presi in braccio, ecc… Al nido si ignorano, però cercano sempre la sorella che è alla materna nella stessa scuola e se la vedono passare le corrono dietro.”

Michela: Sono la mamma di Federico ed Annalisa che adesso hanno 6 anni e mezzo. Leggendo questa vostra, mi è sembrato di rivedere i miei bambini quando erano all'incirca dell'età dei vostri: erano straordinariamente ricettivi nei confronti degli stimoli esterni, ed anzi, specialmente la bambina, erano loro stessi a ricercarli e pronti a ridere con tutti e con la propria immagine allo specchio. Non c'era però assolutamente verso di farli interagire fra di loro: anche mettendoli uno davanti all'altra, non si guardavano neanche, e così quando erano nel passeggino insieme o sul seggiolone per la pappa. Mi ricordo benissimo che i loro sguardi si sono incrociati per la prima volta durante le feste di Natale, quando avevano all'incirca 7 mesi: in compenso da quel momento non si sono più lasciati e, forse proprio perché frequentano classi diverse ed attività extrascolastiche diverse, quando sono insieme sono inseparabili.”

Paola B.: “Vorrei aggiungere che per i bambini "singoli" è normale (così mi hanno detto le dade all'asilo) non interagire con gli altri bambini fino all'anno e mezzo. E dicono sia normale vederli giocare da soli senza accorgersi che ci sono altri bambini, tranne arrabbiarsi quando gli vengono portati via i giochi. Tutto sommato i gemelli si "scoprono" prima!”

Lorella: Le mie gemelle di due anni (eterozigote, ma, per il momento, quasi identiche), quando qualcuno chiede loro come si chiamano, dicono sempre il nome della sorella. In realtà sanno benissimo qual è il loro nome (se devono chiamare la sorella infatti usano il nome giusto), ma si divertono a prendere in giro gli altri, almeno credo.... è capitato anche a voi?”

Alessandra R.: Eccome!!!! Le mie gemelle (che ora hanno 5 anni) si sono sempre divertite da matti a prendere in giro gli altri in questo modo e lo fanno ancora! Io ho lasciato tranquillamente che lo facessero: credo che sia un modo per vivere la loro gemellarità e anche per "esplorare" i rapporti con il resto del mondo. L'importante è che siate voi genitori a fare le dovute e giuste distinzioni, in modo che loro sappiano che ognuna di loro è per voi "unica".”

Paola A.: "Edoardo e Violetta hanno adesso 9 mesi. Sin dalla nascita  hanno manifestato caratteri completamente diversi: la femmina è più tranquilla, più autonoma (se non ha niente di meglio per le mani è capace di giocare per mezz'ora con il ciuccio), il maschio è più bisognoso di attenzioni continue, soprattutto ultimamente perché tenta di camminare e pretenderebbe  di essere portato in giro tutto il giorno trasformandoci in due gobbi di Notres  Dames. Direi che hanno iniziato a interagire tra loro in maniera significativa da quando avevano 5 mesi, iniziando a strapparsi i ciucci, sorridendosi quando si  vedevano. Sono totalmente indifferenti ancora oggi alle crisi di pianto reciproche; manifestano entrambi una certa gelosia soprattutto verso di  me, nonostante siano stati accuditi anche dal padre in maniera pressoché egualitaria e, di recente, hanno esteso questa forma di gelosia anche alla baby - sitter; l’altro giorno ai giardini una bambina che si era avvicinata a quest’ultima  ha scatenato un forte vociare di protesta che l’ha costretta ad allontanarsi. Tuttavia anche in questo hanno atteggiamenti ambivalenti: se ad esempio ne coccolo uno talvolta l’altro se ne compiace e comincia a sorridere e a gongolare come se fosse oggetto diretto di queste attenzioni. Quando li lascio da soli si intrattengono rubandosi a vicenda i giochi: Edoardo è un po’ più prepotente, forse perché più grosso e dominante da un punto di vista fisico. In realtà il potere è detenuto da Violetta che, dei due, è “l’ideologa”. Esemplifico: se Edoardo toglie un gioco a Violetta  lei reagisce con indifferenza ma subito dopo, se ne riappropria con molta calma, mentre se è lei a toglierlo al fratello questi scoppia in  un piagnisteo e conseguente richiesta di recupero del mal tolto a me. Violetta ha iniziato prima a maneggiare con una certa abilità gli oggetti e ho più volte osservato Edoardo che la guardava estasiato come se compisse miracoli. Ogni tanto devo intervenire per episodi del tipo sonaglino dato da Edoardo ripetutamente in testa a Violetta, completamente immobilizzata dal fratello e sorprendentemente silenziosa, anche se è di oggi la notizia che tornando a casa troverò Edoardo con un occhio nero perché Violetta gli ha sbattuto un gioco in faccia con una violenza inaudita (della serie sono buona ma quando colpisco faccio sul serio). Sono molto divertenti quando mangiano insieme perché si controllano a vicenda e se Edoardo si inventa qualche gioco schifezza col cibo Violetta ride divertita. L’altro giorno li avevo lasciati a giocare nel lettone con un grosso cuscino in mezzo e li abbiamo beccati che facevano il gioco del cucù divertendosi come matti. Nelle poche occasioni che ho per dividerli cerco di dedicarmi a loro singolarmente e vedo che gradiscono molto quando riescono a stare l’uno senza l’altra con me o con  il  padre. Per quel che riguarda il linguaggio Violetta “parla” di più di Edoardo,  nei giorni in cui è stata male ci ha strabiliati chiamandoci mamma e papà in continuazione e ci sono momenti in cui intraprende vere e proprie conversazioni solitarie fatte di mille paroline senza senso con le intonazioni però di un discorso vero e proprio. Edoardo per adesso sembra aver chiamato la sorella BADDA e me BABBA,  ma estende l’uso di queste parole anche ad altro (es. acqua, pappa)."

Alessandra (prossima sposa di un gemello monozigote): "Il mio fidanzato è gemello monozigote. Il 15 Luglio ci sposiamo, logicamente  insieme con noi si sposa anche il gemello (con un'altra); poi andremo a vivere in due case costruite a specchio; lavorano insieme; hanno i loro codici; anche se grandi e grossi quando si parlano si tengono la manina, e via di seguito. Io ho avuto, ed ho, forti difficoltà nell'accettare questa loro esclusività. A parere mio sono troppo attaccati l'uno all'altro, in modo simbiotico, per me morboso: Ma guai a paragonarli... Ho notato la felicità dei genitori di gemelli, ma vi assicuro che non è semplice né per loro (complessati dalla classica denominazione con la quale vengono chiamati " i gemelli" e non con i propri nomi), né per chi deve vivere con loro; è difficile già accettare i normali rapporti parentali, ma per stare con un gemello bisogna entrare nelle grazie del gelosissimo fratello, e accettare, nei limiti, il loro rapporto basato sull'esclusività. Tutto ciò sotto lo sguardo compiaciuto di questo loro "meraviglioso" rapporto di parenti e amici. Un consiglio a chi deve interagire con loro: mai e poi mai paragonarli, si potrebbero innescare antichi complessi e crisi di personalità."

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