Preadolescenza: rapporti tra gemelle e problemi di socializzazione
Una mamma scrive alla psicologa Dottoressa Annalisa Zabonati:
"Mi chiamo Giuliana
sono madre di Marzia ed Elisa , gemelle monozigoti di 12 anni. Credo di avere
problemi di relazione con loro: credo di non accettare la loro gemellarità e
penso che essa sia la fonte di tutti i loro problemi. Ho sempre cercato di far
finta che non fossero gemelle, ma questo ha solo complicato la situazione.
Elisa, rispetto a Marzia, ha una leggerissima menomazione fisica e ciò fa sì
che lei si senta la bambina che "non funziona bene" anche se, sotto
questo aspetto, sia io che mio marito abbiamo sempre cercato di indirizzare
ognuna verso attività diverse, che non le mettessero in competizione. Non è
servito a niente. Il risultato è che Elisa soffre di un complesso di
inferiorità incredibile e tra loro esiste un rapporto che definirei
"terribile". Hanno grosse difficoltà di socializzazione (a tutt'oggi,
nessuna delle due ha un'amica del cuore o una vita sociale di un certo tenore)
ed Elisa ha un controllo emotivo molto scarso. Io ho difficoltà a dirimere il
loro rapporto e ad accettare tutto ciò. Aiuto! Non so che fare e sto malissimo.
P.s. sono sempre state in classi separate fin dalla scuola materna."
Risponde
l'esperto, la psicologa Dottoressa Annalisa
Zabonati:
"Buongiorno
Giuliana, credo innanzitutto che sia da riconsiderare la loro gemellarità.
Essere gemelle è un dato incontrovertibile che implica, però, essere diverse
pur nella speciale condizione. La loro scarsa socializzazione può essere il
risultato di una sorta di completezza di coppia che le rende poco curiose verso
l'esterno. Sicuramente averle orientate verso scelte distinte le ha aiutate a
non confondersi, ma ora possono cominciare a ripensarsi liberamente come
gemelle. La loro età è particolare nel senso che si stanno avvicinando
all'adolescenza, passando per la pubertà con le vicissitudini ormonali,
fisiologiche, psicologiche e relazionali che contraddistinguono questo passaggio
evolutivo. I tratti distintivi di Elisa vanno non solo riconosciuti, ma si deve
anche aiutare Marzia a capire cosa sono e cosa significano. Si sa che ogni
menomazione, per quanto lieve, comporta una ridefinizione del/la proprio/a
figlio/a ideale e questo comporta una riconsiderazione della propria
genitorialità, ma soprattutto della propria identità personale e di coppia.
Credo che Marzia ed Elisa possano lentamente trovare un percorso sereno se
lascerete che individuino se stesse, senza temere che l'essere gemelle possa
inficiare la loro crescita personale. Non è semplice essere genitori ed esserlo
di una coppia gemellare comporta delle ulteriori complessità. Madre e padre si
trovano a fare i conti con un sé che pare diviso in due, non si tratta di due
figli/e che nascono in momenti separati, con aspettative e motivazioni diverse,
ma di una identità che ad un certo punto si sa essere due. Se fare spazio per
un/a figlio/a è arduo, figuriamoci per due in un sol botto... nonostante la
preparazione del caso. Ciò che si paventa ora è la loro uscita, lenta ma
inesorabile, dall'età dell'oro infantile e l'entrata nel frastagliato universo
adolescenziale e poi adulto. Talvolta i più spaventati risultano esser dei
genitori che temono di non essere in grado di affrontare in modo appropriato le
turbolenze evolutive, forse perché, inconsciamente, rivivono la propria epoca
adolescenziale rispecchiata nei/nelle figli/e."