OSPEDALI OSTETRICO-GINECOLOGICI
Gli ospedali ostetrici sono classificati in 3 livelli in relazione all’assistenza ostetrica e pediatrica/neonatologica fornita.
Centri di I livello: ospedali nei quali si effettuano non meno di 500 parti all’anno ed è garantita la presenza di un pediatra; in detti ospedali possono essere seguite le gravidanze in assenza di patologie accertate e assistono i parti in età gestazionale superiore a 34 settimane.
Centri di II livello: ospedali nei quali si effettuano non meno di 800 parti all’anno ed è garantita la presenza di un neonatologo; in questi ospedali vengono seguite le gravidanze a rischio e i parti in età gestazionale superiore a 32 settimane.
Centri di III livello: ospedali nei quali si effettuano non meno di 1000 parti all’anno e sono dotati di un centro di terapia intensiva neonatale (TIN); in questi ospedali si assistono gravidanze e parti a rischio elevato.
Poiché, come sappiamo, i parti gemellari spesso sono pretermine (prima della 37a settimana), è consigliabile tempestivamente informarsi dove si trova il più vicino ospedale di III livello nel quale recarsi in caso di parto pretermine, perché sia garantita immediatamente ai nascituri tutta l’assistenza medica necessaria ed adeguata al caso. Inoltre i centri di III livello, avendo la TIN garantiscono, oltre alla competenza medica e alla rapidità di intervento, anche la possibilità per la mamma di avere i propri bimbi nella stessa struttura in cui ella è ricoverata avendo così la possibilità di vedere, appena le condizione di salute della puerpera lo consentono, i propri bambini; infatti sappiate che se non è presente la TIN nell’ospedale in cui andrete a partorire e nell’ipotesi che i bimbi necessitano di terapia intensiva, verranno trasportati nel più vicino ospedale pediatrico dotato di TIN, creando notevoli difficoltà ai genitori. Se invece la gravidanza procede senza problemi e si arriva alla 37a settimana, possono anche essere presi in considerazione altri criteri per la scelta dell’ospedale, dando la precedenza, ad esempio, alla naturalità del parto e all’allattamento al seno, all’umanizzazione del soggiorno ospedaliero, alla familiarità possibile in un ospedale più piccolo, al rooming-in dei neonati che comunque è ormai possibile in molti ospedali ostetrici.
Vi ricordo infine che anche durante la gravidanza, un centro attrezzato può garantire maggiore attenzione per la gravidanza gemellare che, talune volte, può essere a rischio. Infatti i centri di III livello sono spesso dotati di un ambulatorio dedicato proprio alle gravidanze a rischio e, quindi, in grado di fornire accertamenti clinici particolari.
Eccovi i riferimenti degli ospedali dislocati nelle varie Regioni nei quali sono presenti reparti di ostetricia indicando per ognuno il livello e per quanto è possibile, il tipo di assistenza, non solo medica, fornita. Troverete inoltre una parte dedicata alle testimonianze dei nostri parti gemellari e no, dalle quali potrete attingere informazioni importanti per orientarvi in una scelta o per darvi indicazioni sull’ospedale da voi scelto. Nel ricordarvi che comunque ogni storia, ogni parto è un evento a sé e diverso dagli altri, vi auguro BUON PARTO.
Cristina Cannone, aggiornato domenica 23 maggio 2004
BOLZANO http://www.provincia.bz.it/sanita/downloads/Messner-ita.pd
Ospedale di Bolzano - Struttura di terzo livello ad alta specializzazione.
Si partorisce così. per la nascita naturale le sale parto sono tre: ognuna ha un’ampia vasca per il travaglio e per il parto in acqua. I medici di questo ospedale si avvalgono anche dell’aiuto dell’agopuntura.
Si nasce così: Per i casi più difficili, ognuno dei neonatologi (che si dividono tra il Nido e la Terapia Intensiva) ha una competenza specialistica specifica in modo d a garantire ai piccoli il massimo della prestazione in qualsiasi evenienza.
Cure ed abitini su misura: Il reparto di Terapia Intensiva accoglie bambini nati pretermine o con un problema serio di salute. I ciucci, ad esempio, sono minuscoli ed ideati appositamente per i neonati che pesano meno di un chilo; vengono fatti arrivare appositamente dalla Germania e possono essere utilizzati soltanto in ospedale. Inoltre i piccolissimi indossano indumenti su misura, confezionati dalle infermiere!
CUNEO http://www.scroce.sanitacn.it/
Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle - Cuneo - Ente di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione (III livello)
Ostetricia e Ginecologia 0171 64.25.43 mail: ostetricia@ospedale.cuneo.it
Si pratica il rooming-in, sono attenti all’allattamento, il reparto è curato e il personale disponibile. Ottima la professionalità e l’umanità nel reparto TIN.
La testimonianza di Monica, mamma di Matteo, Simone, Jacopo 20/03/2002: "Io ho partorito nel 2002 all'Ospedale Santa Croce di Cuneo. Ero la prima trigemina dopo 4 anni ed erano un po' in fermento; conoscevo già tutti per via dei vari ricoveri durante la gravidanza e, fortunatamente, quando ho rotto la acque alle 5,30 del mattino ero già ricoverata. Ho fatto un cesareo d'urgenza con epidurale alla 31esima + 2gg. Sono stata assistita, rassicurata e coccolata come meglio non si poteva. In sala operatoria eravamo tantissimi, sembrava una festa, nessuno voleva mancare!. Mi hanno fatto tenere gli occhiali (cosa fondamentale per una cecata), così ho potuto vedere subito i ragazzi. C'era un'ostetrica che mi raccontava in tempo reale tutte le specifiche sui nanetti (peso, APGAR...). Sono stati tutti splendidi, sia professionalmente che a livello umano... Il reparto era pulito e le stanze quasi tutte a due, tre letti col bagno privato. Una cosa che ho apprezzato molto è stato il fatto che non mettono mamme con bimbi (c'è il rooming-in) nella stessa stanza con mamme senza bimbi come ero io (i miei erano in TIN). La stessa sera del parto un'ostetrica mi ha portato a letto, la macchina per tirare il latte ed insieme abbiamo provato. Per quanto riguarda la TIN, che dire, sembrava un'oasi di pace, per 30 giorni non ho visto che infermiere sorridenti e serene e soprattutto preparate. Ancora oggi ringrazio tutto il personale di questi due reparti e quando capitiamo in ospedale per qualche visita andiamo sempre a salutare chi ci ha aiutato quasi due anni fa".
CUNEO - SAVIGLIANO http://www.asl17.it/dip_materno.htm
Il Dipartimento Materno Infantile (D.M.I.) è una struttura aziendale che collega, opera ed integra i servizi ospedalieri e territoriali per la tutela materno-infantile.
Gli ambiti di azione sono:
l’assistenza alla coppia nelle scelte relative al concepimento e/o la gravidanza;
l’assistenza alla donna durante la gravidanza;
il parto ed il puerperio;
l’assistenza al neonato sano e patologico;
la promozione e la tutela della salute della donna;
la promozione e la tutela della salute del bambino;
l’assistenza al bambino con bisogni particolari e malattie croniche; - la riabilitazione.
E’ effettuato il rooming-in, viene favorito l’allattamento e il nido è confortevole. Il personale è disponibile e attento a mamma e bambino.
La testimonianza di Michelle, mamma di Alessio e Stefano 18/06/2002: "Ho scelto l'ospedale di Savigliano in quanto il mio ginecologo lavorava lì e una mia amica aveva partorito la bimba 8 mesi prima di me e si era trovata bene. Ho frequentato il corso preparto, tenuto da "vecchie ostetriche" vecchie di mestiere, quelle che avevano rivoluzionato il modo di partorire all'interno dell'ospedale (non più sdraiate e passive). Le ostetriche sono state bravissime, comprensive, disponibili, sono state sviscerate le paure e i dubbi di ognuna di noi. Si è puntato moltissimo sull'allattamento e questo è servito moltissimo, insomma avevo già le idee molto chiare quando è stato ora di mettere in pratica e, quindi, ero molto tranquilla. Per quanto riguarda il concreto: il cesareo era programmato (è l'unica cosa su cui ho dato retta al mio ginecologo); sono stata ricoverata un giorno prima del parto cesareo, mi è stato consegnato il depliant informativo sui diritti del ricoverato, esami, tracciato e routine varie. Durante la visita di routine, la capo ostetrica ha tentato di convincermi a fare un parto naturale, ma ormai ero molto stanca e se poi il mio ginecologo avesse avuto ragione (visto che mi aveva operato un anno prima, forse conosceva il mio utero meglio della capo ostetrica). Durante il cesareo (epidurale) sono stata assistita da un'infermiera bravissima che mi raccontava ciò che accadeva, questo è stato di enorme conforto. Quando i piccoli sono nati (alle 9.28 e alle 9.29) sono stati portati subito dai pediatri nella stanza accanto, visitati fatti vedere a papà e sono tornati da mamma a farsi salutare e poi via al nido sotto la supervisione di papà. Alle 10.10 papà mi ha portato i piccoli in stanza e lì sono rimasti sino alle dimissioni. In ogni stanza c'era un grande fasciatoio con tutto l'occorrente (abbigliamento portato da casa) sulla quale accudivamo i piccoli. Vicino al mio letto avevo molto spazio per tenere le culle, sedia, sgabello per i piedi quindi direi piuttosto comodo, unico neo che non c'erano i servizi igienici in camera quindi al mattino c'era la coda. Il primo cambio è stato fatto in camera con l'aiuto del nido, così papà è stato subito messo al lavoro. I piccoli andavano al nido solo al mattino per la pesata ed il cambio (il tutto durava al massimo un'ora, tempo di lavarsi e sistemarsi un po'). Il pediatra passava in camera al mattino per la visita che veniva fatta in presenza di mamma e quindi si colloquiava con il pediatra tutte le mattine. Il nido era nel reparto. Ogni giorno si andava con i piccoli al nido per incontri sull'allattamento (durante il quale verificavano il buon attaccamento al seno), massaggio al seno, incontri sulla pulizia dei neonati ed un incontro il giorno delle dimissioni con il pediatra per delucidazioni sul libretto della salute e le cure da seguire a casa. Il nido funziona molto bene, assistono le mamme più dubbiose per quanto riguarda l'allattamento al seno cercando di dare una mano, incitano le mamme a tenersi i bimbi nel letto e ad attaccarli al seno anche di notte. Personalmente non ho avuto bisogno del nido (della serie mi arrangio), ma passavano spesso a controllare sopratutto di notte, se dovevano portare via i bambini per qualunque motivo anche se dormivi ti svegliavano e avvertivano. Quindi direi una buona esperienza".
FERRARA http://www.ospfe.it
Arcispedale Sant'Anna (III livello), Corso Giovecca 203, 44100 Ferrara
Reparti:
CLINICA OSTETRICO-GINECOLOGICA
Attività L'attività dell'Unità Operativa si esplica nei due settori di Ginecologia e Ostetricia L'assistenza in campo ostetrico si articola nella:
Assistenza all'ultima fase (9° mese) della gravidanza fisiologica, con controllo settimanali in regime ambulatoriale ad integrazione dei servizi territoriali.
Diagnosi e terapia delle gravidanze a rischio (patologia materna o fetale) con l'attivazione di uno specifico ambulatorio per l'assistenza.
Assistenza al parto e puerperio. La U.O. è punto di riferimento provinciale per la nascita e l'assistenza per i c.d. grandi prematuri (inferiori ai 1500 grammi) per l'attività coordinati con settori altamente qualificati quali la presenza della T.I.N.
L'attività di DIAGNOSI PRENATALE si articola sia nell'esecuzione di Villocentesi che Amniocentesi e Funicolocentesi.
Tutte le attività sono supportate da un servizio di ecografia che si occupa anche della valutazione delle gravidanze/rischio e dell'esecuzione dei controlli di 2° livello.
Si informa inoltre che è possibile effettuare in regime ALP il "parto indolore".
All'interno dell'U.O. esiste anche un P.S. Ostetrico-Ginecologico autonomo a cui ci si può rivolgere nelle 24 ore ed una presenza medica 24 ore su 24 per l'assistenza all'attività di Sala Parto e per le urgenze/emergenze chirurgiche.
AMBULATORI MODALITA' DI PRENOTAZIONE
Ambulatorio ostetrico 0532/236.071
Ambulatorio ecografico 0532/236.441
La testimonianza di Caterina P., mamma di Matteo e Tommaso 03/11/2001: "Io ho partorito il 3 novembre 2001 alla 33+4 al S. Anna di Ferrara con cesareo-epidurale. Ho scelto un ginecologo che lavorasse all'ospedale e, a pagamento, sono andata da lui tutti i mesi per le visite e le ecografie. Un mese circa prima del parto, in base agli esiti degli esami, mi ha sottoposto a flebo di ferro e acido folico in quanto anemica. Nel frattempo, iniziavo a gonfiarmi soprattutto le gambe e, durante una flebo (presso il day hospital ginecologico dell'ospedale), l'ostetrica mi ha detto che il ginecolo aveva già fissato la data presunta del cesareo, cioè il 15/11. Io ho detto "Così presto?", ma a dir la verità non mi rendevo conto della mia situazione fisica ed il ginecologo non mi ha mai allarmata, anche perché a parte il gonfiore e l'affaticamento mi sentivo abbastanza bene. Il ginecolo ha deciso il venerdì di farmi, durante la flebo di ferro, del Bentelan in vena per aiutare a sviluppare i polmoni dei bimbi, una anche il sabato. Sabato 3 novembre vado su in reparto a fare la seconda iniezione di Bentelan e un'ostetrica mi dice che vuole provarmi la pressione e farmi un monitoraggio durante il quale si presentano alcune contrazioni non intense, ma lunghe di durata. La pressione è un po' altina e si decide di chiamare il mio ginecologo che quel giorno, per fortuna, é di turno. Mi visita e mi dice che ho il collo dell'utero appianato e che, a causa della pressione alta, mi vuole far entrare per tenermi sotto controllo. Vado a casa a prendere la mia roba e quella dei bimbi ed entro alle 13,30, con flebo di miolene, elettrocardiogramma, altro monitoraggio e controllo delle urine; mi mettono in sala travaglio che consiste in un paio di stanze da 4 letti dove, durante il pomeriggio, si susseguono altre partorienti che vanno e vengono. Intanto, sotto miolene, subisco tutti gli effetti collaterali e quindi un tremore che mi sembra di avere il morbo di parkinson. Alle 18,00 parlo con la mia vicina di stanza e le dico che mi piacerebbe andare avanti ancora 15 giorni per permettere ai bimbi di crescere un'altro po', ma non mi rendo conto della mia situazione (critica), anche perché - per non allarmarmi - nessuno mi dice niente. Arrivano le 19,00, ceno, visita del maritino e dei genitori, alle 20,00 dopo un ennesimo controllo delle urine (facevo delle micro goccie di pipì) vedo che c'è un po' di via e vai, alle 21,00 inizio a sentire le prime intenzioni di farmi partorire quella sera e alle 21,30 decidono; visita dell'anestesista, che consiste in qualche domanda se sono allergica a qualcosa e alla tastazione della mia schiena (molto storta). Telefono a mio marito che - con i miei genitori - si precipita. Alle 22,00 vengo preparata, rasatura totale, camice e calzettoni fino alle cosce, cerotto sulla schiena e via verso la sala operatoria a piedi trascinandomi la mia flebo. Mi siedo sul lettino, mi fanno l'anestesia epidurale piegandomi in avanti abbracciando un'ostetrica, non sento nulla nemmeno la puntura (fifona) e poi mi fanno stendere mettendomi un telo all'altezza del seno e mettendomi il catetere. L'anestesista molto gentile mi tiene impegnata parlandomi e tranquillizzandomi, il ginecologo molto concentrato non spiaccica parola tanto che io ogni tanto gli chiedo se va tutto bene. Alle 22,50 nasce Matteo e alle 22,53 nasce Tommaso che non mi fanno vedere. Li portano subito in tin, perché piccoli ma sani, hanno 10 di Apgar. Entra in sala operatoria una mia amica che studia medicina, anche lei mi tranquillizza. In seguito ho saputo dal ginecologo che, anche sotto operazione, la pressione continuava a rimanere sui 200, a non scendere e che quindi erano un po' preoccupati. Fortunatamente tutto è andato bene anche se ho perso molto sangue. Mi rimettono in sala travaglio e vengono a trovarmi alternativamente e con camice, marito, genitori, fratello e la mia amica. Chiedo a mio marito se li ha visti, se stanno bene, lui commosso mi dice che stanno bene, che sono piccoli ma stanno bene. A mezzanotte mi controllano le perdite, sembra che il sangue sia di tipo emorragico e in tre, due ostetriche e un chirurgo, mi massaggiano la pancia per far contrarre l'utero. Ad un certo punto il chirurgo mi dice di continuare da sola perché deve far nascere altri bambini e io inizio a massaggiarmi la pancia. Dolore per il momento non ne sento (ancora sotto effetto anestesia), mi vengono a controllare e mi dicono che si è normalizzato tutto (per fortuna). Chiedo se posso smettere di massaggiarmi la pancia e dormire, sono stanca, mi danno l'ok e io dormo. Mi sveglio, comincio a sentire un po' male e mi fanno una flebo di antidolorifico, continuo a riposare fino alla mattina. La domenica mattina vengo trasferita in stanza con le altre cesareizzate e tutto procede bene. La degenza è durata una settimana perché ero molto anemica e rischiavo la trasfusione, nel frattempo il personale è stato molto gentile e premuroso anche se per alcune cose ho fatto da cavia alle ostetriche allieve. Penso di aver avuto la depressione post parto in ospedale perché mi sentivo oltre che debole, molto impotente verso i bimbi non riuscendo ad allattarli e per il fatto di avere i bimbi in tin le ostetriche del nido mi hanno abbandonato a me stessa. Il reparto di neonatologia è stato meraviglioso, a parte alcune infermiere che ci hanno trattato un po' sgarbatamente. I bimbi sono venuti fuori dopo 18 giorni con un peso di 2 Kg, praticamente stavano bene, crescevano e ci hanno buttato fuori. Non hanno mai avuto problemi di salute, respiravano da soli fin dall'inizio (1,740 kg e 1,470 kg), un po' di ittero per Tommy, ma niente di più dovevano solo crescere come peso. Esperienza fortunatamente positiva grazie anche al mio ginecologo e al personale del reparto di neonatologia."
FIRENZE http://centronascita.firenze.net
Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi (III livello) - Firenze Centro di Psicoprofilassi e Fisiologia Ostetrica Dipartimento di Ginecologia, Perinatologia e Riproduzione Umana Ospedale di Careggi
Viale Morgagni 85 - 50134 Firenze tel. 055.4277.728 fax 055.4277.678 e-mail centronascitafirenze@virgilio.it sede Ospedale di Careggi viale Morgagni 85, 50134 Firenze. Clinica Ostetrica e Ginecologica: ingresso lato sinistro piano terra
Centro di III livello
Il "Centro di Psicoprofilassi e Fisiologia Ostetrica" segue, tra le altre cose, le iniziative volte a migliorare la qualità dell'assistenza e l'umanizzazione del percorso nascita ospedaliero (rooming-in, promozione dell'allattamento al seno, protocollo per l'assistenza al parto fisiologico, Festa di Primavera, attività di preparazione al parto in acqua).
La testimonianza di Barbara G., mamma di Niccolò e Tommaso 03/09/01: " Io ho partorito a Firenze all'ospedale di Careggi. Veramente la mia scelta, all'inizio, era caduta sull'ospedale di Empoli, più vicino a casa e comunque non male, i bambini erano in buona posizione e si poteva ipotizzare un parto naturale; la mia ginecologa lavora in quell'ospedale, anche se non in quel reparto, e quindi un po' trasversalmente, ma mi avrebbe comunque seguito. La situazione, purtroppo, è drasticamente cambiata quando a Tommaso hanno diagnosticato un meningocele, per intendersi un inizio di spina bifida, non era sicuro che fosse un mielomeningocele, e quindi il bambino doveva essere operato appena nato. Da lì la decisione di partorire a Firenze, dove c'è l'ospedale pediatrico Meyer. Sono stata ricoverata un paio di volte prima di partorire e, a parte la lontananza per la mia famiglia, non mi sono trovata male. All'ultimo ricovero, quando hanno deciso di farmi il taglio cesareo (un parto naturale era impensabile visto quello che aveva Tommaso), forse proprio per quello che stavo passando, sono stata trattata molto bene, il ginecologo che mi ha operato era ben consapevole del problema di Tommaso, i neonatologi era tutti allertati e al Meyer sapevano già che lui doveva arrivare... insomma è nato la mattina alle 9, ed è stato operato la sera alle 18. Niccolò invece è rimasto lì a Careggi, ed è rimasto in tin qualche tempo, perché alla nascita aveva avuto un piccolo problema respiratorio. Ero così disperata la sera del parto che le infermiere della tin, mosse a compassione, mi hanno portato Niccolò con la cullina della subintensiva e, finalmente, sono riuscita a toccare almeno uno dei miei due Puzzoli. Io sono stata dimessa dopo 4 giorni dall'operazione ed ho potuto vedere e toccare finalmente anche Tommaso. Devo dire, in conclusione, di essere contenta del reparto di ginecologia e ostetricia di Careggi."
La testimonianza di Cristina V. mamma di Fabio e Sara 03/12/2000: "Ho partorito come Barbara a Careggi, sono stata ricoverata per rottura spontanea delle membrane. Era sabato 2 dicembre alle 6:30. Tutto il giorno mi tennero ferma a letto, mi fecero un tracciato e un'eco. La domenica mattina mi mandarono in sala travaglio. Devo dire che ho avuto la fortuna di trovare del personale fantastico! Si sono prodigati e sono stati veramente gentili (nonostante che quella domenica pomeriggio si annunciasse non proprio piacevole: 4 partorienti di cui 2 gemellari, 1 prematuro con diabete gestazionale, 1 con pregresso parto cesareo). Per tutto il tempo in sala travaglio sono stata monitorata, e con noi ci sono sempre state 1 ostetrica e 1 ginecologa. Sono state fantastiche (l'ostetrica maggiormente) perché non hanno fatto trasparire niente del fermento che ruotava intorno a me. Mi ero accorta che durante le contrazioni il cuoricino di Sara scendeva a 50/60 battiti mentre quello di Fabio restava sui 140/150... ma che ne so!! Vedevo tutti tranquilli e di conseguenza ero tranquilla anche io! Mi hanno indotto il parto la mattina alle 11:00, e fino alle 17:00 è stato un continuo entrare in quella stanza di medici e ostetriche... alle 17:00 mi hanno bloccato la flebo per cercare una soluzione ai battiti di Sara e finalmente l'abbiamo trovata (ma vi ripeto che io ero tranquillissima... pensavo che fosse una cosa del tutto normale!!). Ho saputo della "gravità" del mio parto la mattina dopo, quando durante la visita il primario ha raccontato agli studenti quello che era accaduto (Careggi è un policlinico universitario) . Credo di essere sbiancata più di una volta, erano riusciti perfettamente a mascherare la gravità della situazione, nascondendomi anche che la sala operatoria era già stata preparata e che il mio monitoraggio era seguito direttamente dal medico in una stanza adiacente!! Che devo dire... che li ringrazio!! Se avessi minimamente percepito che qualcosa non stava andando per il verso giusto sarei forse stata presa dal panico e anziché collaborare avrei ostacolato. Un ringraziamento di cuore, quindi, a tutto il reparto di ostetricia di Careggi, in particolare al Dott. Periti che si è preso la "responsabilità" di farmi provare a partorire naturalmente, Il nido e la Tin di Careggi non li conosco, i miei furono trasferiti al Meyer perché gli altri due gemelli (anche loro di 34 settimane) erano nati qualche ora prima e avevano preso gli ultimi 2 posti liberi. Non mi hanno dato molta soddisfazione per l'allattamento... nessuno mi è venuto a dire nulla e quando ho chiesto di potermi tirare il latte mi è stato risposto che era troppo presto (calcolate che i bimbi sono nati alle 21 della domenica e io sono stata dimessa alle 11 del martedì... forse il lunedì avrei potuto anche provare)... ma comunque dò un giudizio positivo!! Per incoraggiare l'allattamento so che è fantastico l'ospedale a Ponte a Niccheri (FI)... lì addirittura sono le mamme che "implorano" di dar qualcosa ai bimbi in preda a paranoie di non riuscire, ma la risposta è sempre quella: "Signora, lo attacchi, più lo attacca e meglio è!! Non c'è niente di meglio del suo latte!" Mi hanno riferito che le donne che partoriscono lì hanno una percentuale molto alta di probabilità a continuare ad allattare bene anche a casa".
NAPOLI http://www.villabetania.org/Ginecologia.htm
Ospedale Evangelico (III livello) Villa Betania
Il Reparto di Ostetricia e Ginecologia serve una vasta popolazione residente nella zona est di Napoli. Dispone di 40 posti letto. Nel blocco operatorio vi sono: 1 sala parto, 2 sale operatorie e 4 sale travaglio. La Divisione è classificata come centro di III livello ed è abilitata ad assistere anche il parto di gravide con meno di 32 settimane di gestazione.
L’umanizzazione è uno degli obbiettivi del reparto; è previsto il rooming-in per i neonati .
E’ inoltre previsto un servizio di follow up per tutti i neonati.
PARMA http://www.ao.pr.it/
Ospedale Maggiore di Parma (III livello)
Per i corsi di preparazione al parto contattare la Sala Parto: 0521.702437.
La Sezione di Ostetricia svolge attività di assistenza alla gravidanza fisiologica e patologica, assistenza al parto spontaneo e operativo, assistenza al puerperio, analgesia intrapartum. In Maternità è previsto il Rooming-in. L’allattamento al seno è incoraggiato.
Neonatologia
Patologia neonatale intensiva e subintensiva.
Nido neonati.
Terapia intensiva e post intensiva a neonati pretermine o con patologie; assistenza respiratoria e supporto post operatorio.
Centralino: 0521.702111 0521.703111
Numero verde Servizio Sanitario Regionale: 800 033 033
Ambulatori Monitoraggio ante-partum: 0521.702437
Assistenza alla gravidanza (S.A.G.): 0521.702437
Ecografia e diagnostica prenatalE: 0521.702436
Velocimetria doppler: 0521.702436
Ecocardiografia fetale: 0521.702436
Diagnostica prenatale invasiva: 0521.702433
Consulenza prenatale: 0521.702436
La testimonianza di Ilaria, mamma di Alice e Andrea 21/03/1998 e Irene Gea 25/04/2001: "Io ho partorito nel 1998 e mi sono trovata maluccio, ma benché sapessi che non è un gran ambiente (ginecologia e ostetricia sono reparti universitari per cui dopo le 14 c'é il medico di guardia e fai le visite, nonché il parto, con gli specializzandi), ho scelto quello perché ha un'ottima neonatologia. Il mio ricovero è stato per gestosi alla 38esima settimana. hanno scordato di scrivere sulla cartella clinica di indurmi il travaglio, così alle 16 del pomeriggio ho mandato Giovanni a chiedere cosa dovessi fare (era dalle 7 del mattino che ero lì). Per andare in sala parto (non esiste la sala travaglio e la sala parto che c'è è rimasta invariata dal 1971, anno in cui mia madre partorì mio fratello maggiore; la sala parto è uno stanzone con le mattonelle alle pareti e 5 box comunicanti stretti da bestia... quindi senti tutto ciò che accade alle altre mamme) ho dovuto aspettare che il primario cenasse, con il rischio di un distacco di placenta, data la pressione alle stelle. Visto il pericolo hanno deciso di partire con flebo direttamente (e non con il gel, come mi avevano promesso). Sono stata malissimo, ma comunque tutto è andato bene. Le ostetriche sono state bravissime. Alla nascita di Alice e Andrea hanno assistito tutti gli specializzandi (erano le 3 di notte) di turno e 2 neonatologi chiamati di routine per i parti gemellari. Alice e Andrea non li ho mai avuti in camera perchéAlice era in culla termica e avevano paura che prendessero freddo. Sono stata dimessa con il mio latte in polvere (tanto Andrea aveva fame e loro glielo davano...) e con poche nozioni di igiene. Comunque anche Irene Gea è nata lì 3 anni dopo e il reparto è quello che è, però il bambino lo puoi tenere in camera dalle 9 alle 21 e durante la notte ti chiamano se piange. Adesso si fanno in 4 per farti allattare e ciò è molto bello."
ROMA http://webprd.rm.unicatt.it/gemelli/
Policlinico Gemelli (per restare in tema) Centro di III livello e quindi di riferimento per gravidanze a rischio o parti prematuri. L’ambiente è quello dei grandi ospedali, quindi l’evento parto risulta piuttosto medicalizzato.
La testimonianza di Ombretta, mamma di Pietro e Martina 21/06/2001: "Io ho partorito all'Ospedale Gemelli, a Roma. Dal punto di vista medico, sia per la mamma che per il bambino, sono attrezzatissimi, ma per quanto riguarda l'aspetto psicologico e dell'allattamento sono zero. Quando cercavo di allattare i bambini al seno, dopo un po' venivano a togliermeli perché dicevano che il tempo era finito e che avrei fatto saltare gli orari delle poppate. Praticamente potevo attaccarli 10 minuti al massimo ciascuno, oppure sceglierne uno soltanto... sinceramente non mi hanno aiutata per niente e non mi hanno dato alcuna indicazione, consiglio o altro... Inoltre, quando i bambini si addormentavano durante la poppata, gli stringevano l'allunce del piede per svegliarli e loro piangevano per il dolore! Di questo mi sono lamentata e non l'hanno fatto più (almeno in mia presenza). Insomma, non sceglierei di nuovo questo ospedale."
Divisione di Ginecologia dell'Ospedale Cristo Re (II livello). La Divisione è classificata come struttura di 2° livello ed è abilitata ad assistere il parto di gravide dalla 32a settimana di gestazione in poi. Nel reparto ci sono 20 posti letto di ostetricia e nel blocco operatorio 4 posti di travaglio, due sale parto e due sale operatorie. Il Servizio di Neonatologia consente di accogliere 25 neonati fisiologici ed è fornito di 4 posti di terapia subintensiva per neonati patologici. L'Ospedale Cristo Re è situato nella zona nord-occidentale di Roma, in Via delle Calasanziane, 25. Per le gravide in travaglio è possibile usufruire di una analgesia epidurale grazie alla collaborazione del Servizio di Anestesia e Rianimazione.
TORINO http://www.oirmsantanna.piemonte.it/web/index.asp
Azienda Sanitaria Ospedaliera O.I.R.M.- S.ANNA di rilievo nazionale ad alta specializzazione Materno Infantile Torino (III livello)
L'Azienda Sanitaria Ospedaliera O.I.R.M.-S.ANNA formata dall'Ospedale Ostetrico Ginecologico Sant'Anna e dall'Ospedale Infantile Regina Margherita , costituisce un polo tecnologico e scientifico di eccellenza, riconosciuto a livello nazionale ed internazionale per la sua elevata specializzazione in ambito materno-infantile.
L’Ospedale Sant’Anna è un centro di III livello nel quale la salute della donna viene seguita sia durante la maternità, sia durante il parto e la degenza, sia nelle sfera della salute ginecologica in ogni età; è inoltre sede di un avanzato centro di infertilità. Affiancato all’ospedale è presente la struttura universitaria, che opera come l’ospedale, ma con un'intensa attività didattica e di ricerca; in questa struttura è anche presente un centro per le gravidanze a rischio.
L’evento nascita rimane ancora piuttosto medicalizzato, ma ad esso supplisce l’elevata sicurezza di partorire in un ospedale di III livello.
E’ comunque garantito il Rooming-in con la disponibilità da parte delle puericultrici a dare informazioni; l’allattamento al seno è sufficientemente incentivato, ma è comunque garantita la possibilità di dare il proprio latte ai bimbi nel caso ci siano impossibilità di allattarli direttamente.
Sono realizzati corsi di preparazione al parto.
NUMERI UTILI Centralino 011-3134444 Ufficio Relazioni con il Pubblico 011-3134355 fax 011-3134631 Pronto Soccorso Accettazione Sanitaria Ingresso Via Ventimiglia 1 011-3134348
La testimonianza di Patrizia R., mamma di Michele e Tommaso 23/10/2000: "Ho partorito all'Ospedale S.Anna di Torino (non lato clinica universitaria), nell'anno 2000. La mia ginecologa privata era anche in servizio (pubblico) presso quel reparto e - durante la gravidanza - era stata inflessibile: avrei partorito lì, perché sono bravi e preparatissimi per i parti gemellari e con un ottimo servizio di neonatologia, se avesse dovuto servire (ma per fortuna non è servito)!! In realtà, sono stata ricoverata per il prurito 3 giorni prima delle doglie e lei c'era, ma al momento del parto (spontaneo, già lo sapevo, i bimbi erano entrambi cefalici da mesi) lei non era di turno; in compenso c'era un ginecologo molto antipatico, ma probabilmente bravo... non so giudicare più di tanto, perché non ho avuto nessun tipo di rapporto con lui, a parte i punti alla fine. In compenso le ostetriche, durante il parto, sono state degli angeli! Non mi è però stata proposta nessun tipo di posizione alternativa, lettino normale in posizione supina e, peraltro, con una delle due maniglie rotta, il che mi ha fatto cristonare non poco durante le spinte!! Il reparto era molto pulito, il mangiare buono e l'assistenza molto buona. Ho avuto una discreta sensazione di efficienza; il mio reparto aveva il rooming-in diurno (mi sembra dalle 8 alle 21) e durante la notte portavano su per allattarlo uno solo dei due gemelli, a turno, a mezzanotte e poi alle 6; poiché ero capitata in una camera a 4 letti, non era granché lo spazio per le due culle... ma pazienza! Unico neo di rilievo: il nido (non trovavamo mai un cane che ci spiegasse se i bimbi stavano bene, se gli esami erano a posto...) e l'assistenza NULLA all'allattamento (in compenso mi hanno spiegato con dovizia di particolari come si cambiavano i bambini, come si medicava il cordone, ecc.)"