Gravidanza singola e gravidanza gemellare: riflessioni
(di Paola A., Alessandra R. e Paola B.)
Paola A.: "Questa mattina ho letto la testimonianza di Rosanna (sarà un caso, ma non vi sembra che i gemelli siano più belli degli altri bambini?). Mi sono sentita un verme per tutte le volte che mi sono lamentata perché mi pesava la pancia o sentivo i piedini di Violetta sotto il costato puntati come un coltello. Dopo il parto, quando sono andata dal mio ginecologo che è un gemello per la visita di controllo, ho esordito dicendo: "Vi siete ricordati, lei e suo fratello, di fare un monumento a vostra madre?!". Dalle varie letture sul nostro sito e su altri, parlando con mamme di gemelli, mi sembra che si possa affermare che portare avanti una gravidanza di due sia ben diverso rispetto ad un'esperienza di gravidanza singola. L'utero al sesto mese equivale a quello di una donna al nono, quasi tutte siamo finite in preeclampsia se non in gestosi + mille altre camurrie. Ogni tanto incontro donne che, quando scoprono che li ho avuti con il cesareo, si vantano come pavoni del loro parto naturale, quasi a farmelo pesare, sottintendendo la perdita della favolosa, indescrivibile esperienza del parto naturale (invidiosette!). Per non parlare di quando incinta, mi raccontavano di tutte le evoluzioni del loro feto, mentre i miei, per ovvie ragioni di spazio (e forse anche del loro carattere calmo) li ho sentiti muoversi solo fino al sesto mese. Oggi, non riesco neanche più a pensare alla nascita come ad un evento che porterà a un solo bambino; ho una mia cara amica che deve partorire a febbraio un maschio ed ogni volta le parlo al plurale. I gemelli muovono, nell'atto stesso della loro nascita, un mare affettivo diverso, si mobilitano padri, nonni, zie, amici. Non dico che questi attori si sottraggano nel caso di un unico figlio, ma è che nel caso di una nascita di gemelli la coazione all'intervenire è maggiore. I nostri, sono meno figli dei soli genitori e più figli di tutti, del mondo. Se escono, sono fermati, ricevono più sorrisi, più domande, in una parola più attenzione. Le mamme e i papà si sforzano, in ogni piccolo gesto, di distribuire la stessa dose di cure e amore, e si ricrea così un doppio, essere oggetti di atti di amore e visone di atti d'amore. Se io tengo in braccio Edoardo che è più mollicone della sorella, Violetta mi guarda e mi sorride fino a quando non prendo in braccio anche lei (che nemmeno me l'aveva chiesto). La testimonianza di Rosanna mi ha proprio commossa. Mi fermo qui perché sto diventando una riedizione di Love Boat".
Alessandra R.: "Io mi sono commossa per quello che hai scritto tu, cara Paola! Non dare retta a chi ti parla del parto naturale come di un paradiso: se dovessi (remotissima possibilità) avere un altro figlio, sicuramente opterei almeno per l'epidurale (se non addirittura per un cesareo). A parte la grande sofferenza (e due volte), i rischi sono veramente tanti e gli imprevisti... come dice il termine stesso, arrivano senza preavviso! La mia seconda nata, Silvia, che sembrava in posizione, in realtà si presentava di bregma, cosa che ha messo a rischio lei di sofferenza fetale (avevo già perso le acque) e me di un cesareo dopo due ore di parto naturale... Sono d'accordo con te sul fatto che i nostri bambini sono un po' "figli del mondo", ecco perché insisto sempre sul fatto di portare pazienza alle domande insistenti e a volte un po' morbose che ci fanno ovunque ci rechiamo. Io sono sempre stata molto orgogliosa, soprattutto quando me ne andavo in giro col mio passeggino doppio, dell'entusiasmo che le mie piccole creavano intorno a loro. RAGAZZI, SIAMO FORTUNATI, E' QUESTA LA VERITA'"