Da Donna Moderna del 02/08/2000 a cura di Federica Prete

Come comportarsi con i gemelli

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Volevate un bambino e ne sono arrivati due. Così ora siete alle prese con pappe e bagnetti doppi. E con una preoccupazione: cresceranno come tutti gli altri? Ecco i consigli degli esperti

Lo psicologo francese René Zazzo l’ha definito un “giardino segreto”. È un linguaggio privato, fatto di gesti e parole che gli adulti non sanno capire e forse a volte non notano neppure. Ma che i gemelli usano fin dai primi anni di vita per comunicare tra loro. Un giardino segreto da cui il mondo intero è escluso. Ma che può anche essere rischioso per i due bambini perché crescere così uniti può significare anche rimanere troppo dipendenti l’uno dall’altro. È per questo che la studiosa Audrey Sandbank nel suo Manuale a uso dei genitori di gemelli (Raffaello Cortina Editore) definisce i gemelli una “coppia eccessiva”. «I bambini che nascono insieme, soprattutto quelli che si assomigliano molto, hanno più difficoltà degli altri a costruirsi una personalità autonoma» scrive la Sandbank. «Nei primi anni di vita, quando uno di loro si guarda allo specchio crede di vedere il fratello. Se uno ha i capelli in disordine è l’altro che si pettina. Rispetto ai coetanei, poi, i gemelli imparano in ritardo l’uso dei pronomi “io” e “me”». I genitori, allora, dovrebbero cercare di aiutarli. Ma senza fare cose strane o speciali. Basta avere qualche attenzione in più. E cercare di portare i due bambini a sviluppare ognuno la propria personalità. «Per esempio, sforzatevi di pensare a loro sempre come a due figli nati separatamente, anche se a poca distanza di tempo l’uno dall’altro. E non cedete alla tentazione di vestirli in maniera uguale o di rivolgervi a loro usando il plurale» consiglia la psicopedagogista Annalina Olivieri. Secondo gli esperti è importante trattare i bimbi in maniera diversa anche nelle piccole cose di tutti i giorni. «Per esempio, qualche volta, quando la mamma va a fare la spesa, può portare con sé, a turno, uno solo dei gemelli, lasciando l’altro a casa con la baby sitter» consiglia la dottoressa Olivieri. «In questo modo ognuno dei figli avrà, fin da piccolo, uno spazio tutto suo e potrà scoprire e sperimentare il mondo senza farsi influenzare dal fratello».

Fateli sentire unici.

Molti genitori temono che, trattando i bimbi in maniera diversa, possano scatenarsi tra loro gelosie e invidie. «Ma cercare di dare spazio alle differenze tra i figli, incoraggiando uno perché è bravo in matematica e l’altro perché gioca bene a calcio, non vuol dire essere ingiusti o parziali» dice Olivieri. «Così come non lo è regalare giochi diversi a seconda degli interessi e delle capacità dei piccoli. In questo modo, tra l’altro, loro avranno la sensazione di essere unici e irripetibili agli occhi dei genitori. E questo li aiuterà anche a crescere più sicuri». Certo, non è facile. A volte non si riesce a evitare che i due fratellini facciano tutto in coppia. Ci sono gemelli che spesso si dividono il “lavoro” a seconda dei caratteri: il più creativo inventa nuovi giochi, il più bravo a scuola fa i compiti per tutti e due. Ma se stanno tanto tempo insieme a casa, stimolateli, almeno, a fare amicizia, ognuno per conto proprio, con altri bambini. A crearsi ognuno le proprie amicizie e simpatie. «La cosa migliore è mandarli in due asili diversi» scrive Audrey Sandbank. «Così vengono trattati dai loro compagni e dalla maestra come due persone distinte. E, una volta arrivati alle elementari, si adattano meglio all’idea di frequentare due classi diverse».

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