Tratto dal sito www.ilnido.org per gentile concessione

DIAGNOSI DI GRAVIDANZA GEMELLARE

La diagnosi precoce di gravidanza multipla può essere fatta con certezza solo mediante esame ecografico. Un buon ecografista evidenzia più embrioni già alla 5a settimana di gestazione, individuando il numero degli embrioni. La diagnosi clinica è difficile e poco attendibile: l'utero avrà dimensioni superiori rispetto all'epoca gestazionale, ma ciò può essere legato ad altre cause. Altri segni obiettivi sono il senso di nausea e il vomito, l'eccessiva salivazione, i livelli ematici degli ormoni della gravidanza più alti. Questi segni non sono però specifici e la sola certezza è la rilevazione di più battiti cardiaci con frequenza diversa. Una volta accertata la gemellarità si provvede a determinare la zigosi (gemelli identici o fratelli), l'età gestazionale, l'integrità morfologica e genetica dei feti. La determinazione dell'epoca gestazionale, mediante l'ecografia, riveste particolare importanza, in quanto il volume dell'utero, la crescita fetale e la durata della gravidanza, variabili intercorrelate che guidano la condotta ostetrica, oscillano entro ampi limiti, così da non costituire punti di riferimento precisi. La diagnosi prenatale delle anomalie genetiche è importante quando la gravidanza gemellare compare in età avanzata, ma l'applicazione dell'amniocentesi presenta difficoltà maggiori; esami ematici come l'alfa-teto proteina sono meno attendibili perché, in questa specifica gravidanza, risultano già maggiorati per la presenza di più feti e, quindi, la loro sensibilità e specificità quali indici di ritardo di crescita fetale o di morte endouterina risultano essere più basse. La cardiotocografia segue le stesse regole della gravidanza singola ma ha delle limitazioni nel riconoscimento dei movimenti dei singoli feti. In fase di travaglio spontaneo con sacchi perfettamente integri, o sacco integro, è inutile fare un monitoraggio continuo che comporta solo stress della donna. Basta la rilevazione del battito ad intervalli regolari. Maggiore interesse riveste l'applicazione della flussimetria doppler delle arterie ombelicali; infatti l'iposviluppo fetale più che da una serie di misurazioni dei diametri, falsati dalla posizione dei feti, risulta contrassegnato da una diminuzione del flusso e da un aumento delle resistenze arteriose già verificabile dalla 20a settimana: pertanto è possibile attraverso il confronto dei dati relativi a ciascun gemello individuare quale dei due potrà andare incontro ad un ritardo di crescita.

Tratto da "Ostetricia" di Candiani Danesino Gastaldi

IL PARTO GEMELLARE

"Aspetto de gemelli, partorirò normalmente?" E' una domanda che vi porrete presto durante una gravidanza gemellare. Accettare un parto per via naturale, od optare per un cesareo, è una decisione che si prende generalmente verso la 36a settimana. In casi particolari, come ad esempio una cicatrice sull'utero, saprete, fin dall'inizio della gravidanza, che sarete sottoposte nuovamente a un cesareo in una data determinata. Il vostro ostetrico deve considerate diversi elementi prima di decidere se sia il caso o meno di lasciarvi partorire per via naturale senza rischi per voi o i vostri bambini. Il vostro bacino deve avere forma e dimensioni compatibili con il passaggio dei bambini. Questi dati si ottengono con un esame clinico del bacino da effettuarsi all'8° mese. La valutazione si fa attraverso un esame obiettivo della donna e con la visita ostetrica per escludere vizi di bacino già esistenti. Quando dovrà espletarsi il parto la valutazione terrà conto delle dimensioni dei feti in rapporto al bacino e solo allora si deciderà quale via scegliere. Le posizioni dell'utero sono condizionanti nella scelta del tipo di parto. Il primo gemello, quello situato in basso e primo ad uscire, non deve essere in posizione trasversale e cioè allungato nel senso della larghezza, né podalico. La maggioranza degli ostetrici sono concordi nell'affermare che condizione irrinunciabile per il parto naturale è che il primo gemello si presenti con la testa, perché un parto podalico è spesso lungo e laborioso e ritarderebbe molto la nascita del secondo gemello. Inoltre, se i due bambini sono nel medesimo sacco amniotico, ci può essere aggancio tra loro. La posizione del secondo gemello è meno determinante. Se si presenta anche lui a testa avanti allora va benissimo; se si presenta podalico, c'è il rischio che non effettui la capriola. Ma sarà un parto podalico semplificato perché la strada è già stata tracciata dal fratello neonato. Si può decidere per un parto per via naturale se una radiopelvimetria ha confermato che le dimensioni della testina sono inferiori a quelle del vostro bacino, come per tutti i parti podalici. Un controllo di questo genere, deve spesso essere effettuato molto presto, perché è facile che battiate tutti sul tempo e partoriate prima della 38a settimana.

LA NASCITA - IN QUANTO TEMPO NASCONO DUE GEMELLI?

Durante il travaglio, la registrazione del battito cardiaco dei due bambini, è continua. Il tempo necessario alla completa dilatazione è molto variabile, ma generalmente è più breve che per un parto singolo. In compenso, la fase di espulsione dei gemelli è mediamente più lunga di 15-30 minuti, perché sono due i bambini che devono uscire, uno per volta, con un intervallo variabile tra 5 e 30 minuti. Il primo bambino nasce più o meno come per un parto singolo. Immediatamente dopo la sua espulsione, un'assistente appoggia le mani sui vostri fianchi e guida il secondo bambino affinché si presenti bene nel senso della lunghezza. Passeranno alcuni minuti durante i quali non avrete contrazioni, ma poi queste riprenderanno. Se dovessero essere poco forti, le si può potenziare con dell'ossitocina per via parenterale. Durante una contrazione uterina verrà rotto il secondo sacco amniotico se è ancora intatto. Il secondo bambino scenderà attraverso il bacino, aiutato dalle vostre spinte. Uscirà molto più facilmente del primo perché la via è già stata tracciata. Il distacco e l’espulsione della placenta avvengono una ventina di minuti dopo la nascita dei gemelli. Vi potrà essere emorragia perché l'utero è affaticato e si contrae meno bene. Per ovviare a questo rischio si effettuerà quello che viene definito distacco della placenta indotto, 10 minuti dopo la nascita dei gemelli; si riprende la terapia parenterale di ossitocina per generare le contrazioni uterine e accelerare lo scollamento e l'espulsione della placenta. Il luogo dove partoriranno i gemelli è particolarmente importante perché deve poter garantire sicurezza alla madre e un'idonea accoglienza ai bambini. Ostetrico, levatrice e anestesista devono essere sul posto al momento del parto e un'équipe pediatrica pronta a intervenire d'urgenza se ne presenta la necessità. L'anestesia epidurale può venire praticata non solo per alleviare la madre, ma anche per maggiore disinvoltura negli interventi medici, poiché talvolta il secondo gemello necessita della mano dell'ostetrico per uscire e ciò sarà più facile se la madre è rilassata e distesa. Per concludere, in qualsiasi modo si presenti il primo nato sarà sempre il maggiore e non il contrario, ma non è che un dettaglio di importanza secondaria nei paesi in cui non vigono diritti di primogenitura.

Tratto da "Gravidanza e maternità" di Frydman - Cohen, Solal - Successi Sonzogno

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