L'EDUCAZIONE DEI GEMELLI:

AUTOREVOLEZZA E LIMITI

(di Mariarita Barisione – mamma di due gemelli dizigoti ed insegnante di scuola dell’infanzia e Lara English – mamma di due gemelli di zigoti)

Molte richieste di pareri, che vengono rivolte al forum del sito, riguardano il modo per impostare un rapporto educativo corretto con la coppia gemellare. Una mamma, ad esempio, - quattro figli di cui due singoli e due gemelli - esternava la difficoltà, fino ad ora mai provata con gli altri figli, di farsi ubbidire e di impostare regole con i gemelli. Un'altra mamma, invece, denunciava la grande fatica nel cercare di "smorzare" l'aggressività e la gelosia di un gemello sull'altro. L’impostazione di limiti fa parte del compito di ogni genitore - educatore: i bambini hanno bisogno di limiti per sentirsi al sicuro e per sentirsi sicuri dei propri comportamenti e dei propri sentimenti. I bambini piccoli, soprattutto nei primi anni di vita, provano delle emozioni molto intense: la loro gioia non conosce limiti, la loro rabbia fa paura. Loro stessi si possono spaventare dall’intensità e dalle improvvise esplosioni delle loro emozioni. Hanno bisogno, quindi, che gli adulti impostino dei limiti entro i quali essi possano muoversi liberamente e che facciano sì che non siano sopraffatti dalla rabbia o dalla frustrazione.

L'AUTOREVOLEZZA

Sostanzialmente esistono tre modi in cui il genitore può impostare il proprio metodo educativo:

·         Metodo autoritario: che si basa sull'impostazione di molte regole fisse, molto rigide che pretendono la completa obbedienza. Solitamente, in questo tipo di metodo, l'adulto è il detentore del "potere": colui che detta le regole e le "cala dall'alto" sui propri figli.

·         Metodo permissivo: che si basa sull'impostare poche regole ed applicarle "a piacimento" o non impostarle affatto.

·         Metodo autorevole: che si basa sull'impostazione di poche regole chiare che vanno applicate con costanza, ma che permettono diversi comportamenti ritenuti accettabili. Solitamente, questo metodo, si basa sulla "contrattazione" delle regole tra genitori e figli: cioè la regola viene decisa insieme e vengono spiegate le motivazioni per cui tale regola si rende necessaria. Gli studi psico-pedagogici effettuati pare abbiano dimostrato che i bambini formano meglio la propria personalità se vengono cresciuti da una guida autorevole; questo metodo, infatti, promuove un bilancio ottimale tra il controllo da parte del genitore (obbedienza) e l'iniziativa e la responsabilità dei figli. E' chiaro che questo tipo di impostazione educativa richiede da parte del genitore un dispendio di energia notevole... è molto più semplice dire: "Fai così perché te l'ho detto io!".

Non dimentichiamo che i bambini gemelli sono, per i genitori, una "sfida educativa" particolarmente difficile per alcuni motivi:

·         I gemelli sono spesso emotivamente molto diversi, sebbene vivano le stesse esperienze, nello stesso momento.

·         Le caratteristiche dello sviluppo della personalità e la "velocità" con la quale essa si forma possono essere molto diverse da gemello a gemello.

·         Il processo di separazione è doppio e, quindi, doppiamente difficoltoso: devono separarsi sia dai genitori, sia tra di loro per creare ognuno la propria personalità indipendente.

·         Il rapporto tra gemelli porta, spesso, alla necessità di impostare i limiti sull'aggressività ad un'età inferiore (8 - 12 mesi) rispetto ai bambini singoli, cioè prima che i gemelli abbiano raggiunto un livello di comprensione sufficiente per capire appieno le regole impostate.

·         Verso i quattro anni, le regole che riflettono i bisogni di ogni gemello - anziché una regola generale di gruppo - spesso comportano lamentele e lotte riguardanti la “giustizia”, poiché la percezione dei bambini rispetto a quello che è o non è giusto è molto semplice. In questi casi i genitori dovranno spiegare, in maniera sufficientemente convincente, che il non trattare i gemelli nello stesso modo è sicuramente la cosa migliore per loro.

I CAPRICCI

I capricci, che notoriamente iniziano intorno ai 18 mesi, sono la risposta più comune alle frustrazioni che i bambini provano per le regole che vengono loro imposte. E’ importante capire che i capricci fanno parte integrante dello sviluppo verso l'autonomia, purché restino comunque all’interno dei limiti imposti. In risposta alle sceneggiate tipo: il buttarsi per terra, pestare i piedi, urlare, ecc... i genitori dovrebbero aiutare i bambini a verbalizzare la rabbia con frasi come: “So che sei arrabbiato perché la mamma ti ha tolto le forbici di mano, ma non le puoi tenere perché ti potresti fare male”, restando poi con il bambino, coccolandolo e parlandogli fino a quando non si calma. Superata la crisi, i genitori possono tornare sull'argomento e spiegare bene le motivazioni per cui essi hanno dovuto eseguire un gesto. E' importantissimo non cedere, non cambiare le regole dandogli ciò che gli si è appena tolto, pur di non sentirlo più fare i capricci. Soprattutto con i piccolini che non hanno ancora padronanza della lingua, ma hanno la determinazione di fare tutto “da solo”, si possono evitare capricci inutili dando due possibilità entrambe accettabili. Per esempio, se si chiede al proprio figlio di mettersi per forza “quella camicia”, ci si troverà a dover fare i conti con una bella battaglia, ma se invece gli si dà la possibilità di scegliere tra quella verde e quella blu, sarà contento di esercitare il suo potere e la sua indipendenza e farà una scelta.

L'AGGRESSIVITA' TRA GEMELLI

Fare i conti con l’aggressività tra gemelli è a volte il compito più arduo per un genitore. Ci si domanda quanto e quando bisogna intervenire nei litigi, quanto e come proteggere la potenziale "vittima" e ci si preoccupa, soprattutto, quando è sempre lo stesso gemello ad aggredire. Quando i bambini si sentono sopraffatti dall’aggressività, bisognerebbe offrire loro un’alternativa come, ad esempio, mordere o picchiare un cuscino od altro oggetto perché le “cose” non provano dolore. Può essere utile costruire un pupazzo a grandezza naturale da riempire di stracci e da usare come sfogo all'occorrenza. I litigi per i giocattoli segnano, solitamente, l'inizio delle ostilità. L’insegnamento dello “scambio” o “fare a turni” fornisce gradualmente ai gemelli la facoltà di dividere le cose in armonia. I gemelli più "adulti" potrebbero mostrare un’aggressività meno fisica, ma mettere a dura prova la pazienza dei genitori con discussioni interminabili. La discussione, entro limiti ragionevoli, ha anch'essa una funzione psicologica molto importante. Fa parte della individualizzazione dei gemelli e devia un po’ della tensione che in una famiglia con figli singoli esisterebbe tra figlio e genitore. Inoltre dà ai gemelli la straordinaria possibilità di misurarsi con un pari, anziché con un genitore o un fratello maggiore che ha più potere nella famiglia, o con un fratello minore più protetto dai genitori. Il genitore dovrebbe riuscire ad imporre dei limiti nelle discussioni come, ad esempio, nessun litigio fisico, nessuna oscenità o niente discussioni durante la cena, ma dovrebbe evitare di intervenire in ogni discussione. I genitori sono il modello per i loro figli. Quando si tratta di impostare dei limiti, il migliore insegnamento è quello di dare l’esempio. La chiarezza e la costanza sono altri fattori determinanti. Quando senti che proprio non ce la fai ad aderire alle regole che hai impostato, fatti aiutare da un altro membro della famiglia per calmarti.


A proposito di questi argomenti esistono i seguenti testi:

Scritto il 14 Gennaio 2001

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