ASILO NIDO

(I consigli dei genitori - la domanda di genitori e nonni, le risposte dell'esperto)

Lucia: "Ciao a tutti, sono Lucia mamma di Jacopo e Riccardo di 23 mesi. Mi piacerebbe scambiare qualche chiacchiera con chi di voi manda i bambini all'asilo nido. Io e mio marito abbiamo fatto questa scelta non tanto per motivi di comodità o economici (visto che una baby sitter ci costerebbe circa la stessa cifra), ma profondamente convinti che il nido possa aiutare i nostri bimbi ad esprimere al meglio la propria individualità e a sviluppare il processo di socializzazione e 'apertura' verso gli altri bambini. Trascorsi due mesi dall'inizio di questa esperienza, il bilancio è abbastanza disastroso visto che si ammalano in continuazione e in serie (mai contemporaneamente) e quindi ne ho quasi sempre uno a casa. Inoltre, data la mancanza di continuità, tutte le mattine al momento del distacco sono urla e pianti a non finire: questa scena, anche se dura molto poco e quando li vado a riprendere li trovo sempre molto tranquilli, è per me una sofferenza atroce e aumenta tutti i miei sensi di colpa per andare a lavorare. Nonostante qualche mia certezza sull'asilo cominci a vacillare, in fondo credo ancora che valga la pena tener duro. Mi piacerebbe conoscere il parere di chi ha già sperimentato il nido per i propri figli gemelli  (con uno è tutto più semplice)."

Alessandra R.: "Fai benissimo a tenere duro! Io ho mandato le mie bimbe al nido quando avevano la stessa età dei tuoi (ora hanno 5 anni). Anche per loro è stata una "malattia continua" e noi ce la siamo vista veramente brutta. Sappi però che da quando hanno compiuto tre anni e sono andate alla scuola materna, non si sono praticamente più ammalate, si ammalano molto meno dei loro compagni e io sono sicura che questo sia dovuto alla "vaccinazione" fatta al nido. In più le maestre della materna si sono meravigliate per la loro socievolezza e per il loro grado di "scolarizzazione". 23 mesi mi sembra proprio l'età adatta per iniziare: non sono più neonati e iniziano a parlare: sarai meravigliata dai risultati. Pensa che le mie bambine a 26 mesi hanno tolto il pannolino e tutti si sono meravigliati, visto che di solito i gemelli rispetto ai "singoli" sono ritardatari (mia nipote, figlia unica, lo ha tolto a 3 anni passati!). Ho letto anche delle statistiche in cui si dice che i bambini che vanno al nido in generale riescono meglio a scuola. Insomma, in seguito risultano essere "più bravi" dei bambini che non ci sono andati. Secondo me ne vale veramente la pena. IN BOCCA AL LUPO!"

Mariarita: "Tenete duro con il nido... io l'ho trovata una bella esperienza per i miei bambini di 33 mesi (che ci vanno dall'età di 13): è vero all'inizio si ammalano di più, ma il gioco vale la candela! Se vuoi avere altri pareri su questa esperienza puoi andare al sito http://www.ilnido.isnet.it/ alla sezione educazione. "

Paola B.: "Sono Paola,  mamma di Laura (4 anni), Marco e Gabriele (16 mesi): anch'io ho fatto la scelta del nido sia per la grande quando aveva un anno, che per i gemellini a 13 mesi. Il bilancio a mio parere è molto positivo. Per la prima mi ero scoraggiata anch'io per motivi di salute (passò praticamente due mesi a casa), però passato il primo inverno dopo si è ammalata molto raramente. I gemelli per noi sono il "secondo figlio" quindi lo scorso inverno, quando avevano si e no 6 mesi si sono presi varie forme di raffreddamento, influenza e persino la varicella, portata a casa dalla più grande, quindi forse si sono fatti un po' più di anticorpi. Però malattie generiche a parte, io ho avuto la seguente esperienza:


Una nonna scrive:

"Avrei bisogno di consigli per mia nipote madre da un anno e 5 mesi di due gemelle - sorelle. Diversissime per carattere, le due "cavallette" dimostrano, soprattutto insieme, una "fame" di stimoli impressionante. Nel senso che riusciamo ad intrattenerle con sempre più fatica. Insisto con i genitori perché le portino al nido, ma... nulla da fare. Ci si alterna tra nonni e genitori a cercare di interessarle a qualche cosa, con il risultato di giocare con loro oramai con giochi a cui sono sempre più indifferenti, ma soprattutto alla fine le si mette davanti alla televisione, anche per riprendere fiato. Vengo al dunque: qualche idea di giochi, di stimoli etc. potrebbe suggerirmela?"

Risponde l'esperto: la Dottoressa annalisa Zabonati, psicologa e psicoterapeuta:

"Probabilmente Lei ha colto nel segno e le bimbe hanno bisogno di stimoli diversi e di frequentare un ambiente in cui magari non siano sempre al centro delle attenzioni, appunto un nido o una struttura simile. Inoltre i nonni devono fare i nonni e non i genitori sostitutivi o i baby sitters, anche per le diverse condizioni di tolleranza alle *fatiche* per tenere a bada i bimbi energici e vivaci. Il fatto di essere gemelle, cioé in coppia, aumenta il loro desiderio di conoscenza e la loro curiosità. Immagino voi abbiate già sperimentato di tutto e a questa età é un po' difficile farle concentrare su attività quali il disegno, le costruzioni, e così via. Forse sono bimbe che hanno bisogno di  giochi di movimento in cui il fisico sia coinvolto e usato. Osservandole credo, a parte l'effetto tranquillizzante della tv, possiate individuare delle attività che le appassionano di più e su quelle puntare, sapendo però che a quell'età sono piuttosto facili le distrazioni e l'appassionamento per nuovi e diversi stimoli. Bisogna aver pazienza che passi ancora qualche tempo per poterle accudire con una certa tranquillità."


Due genitori scrivono:

"Siamo i genitori di due gemelli di 21 mesi, Filippo e Miriana. Dalla fine di Ottobre scorso abbiamo provato l'inserimento all'asilo nido, nel tentativo di darci un po' di respiro. Una tragedia! Le due, tre ore passate al nido vengono "scontate" con una specie di inferno nelle restante parte della giornata. Tutti e due i piccoli vogliono solo la mamma ed il fragile equilibrio, fatto per lo più di suddivisione dei compiti tra noi due, è saltato. Abbiamo pertanto deciso di lasciar perdere il nido, perlomeno per quest'anno. Da questa mini - esperienza Filippo sembra essersi trasformato in maniera negativa. Piagnucola dalla mattina alla sera, vuole la mamma, ma è capace anche di mandarla via in malo modo, comincia ad avere qualche atteggiamento masochista (è facile che protesti dando qualche testata a noi, oppure in terra, cosa che saltuariamente aveva sempre fatto). Non può essere in nessun modo contrariato. Noi siamo molto scossi ed angosciati perché la tranquillità di Filippo e la sua disponibilità (Miriana è molto decisa ed ha sempre esternato gelosie e disagi) ha contribuito ad andare avanti in questo comunque difficilissimo periodo. Cosa possiamo fare?"

Risponde l'esperto: la Dottoressa Annalisa Zabonati, psicologa e psicoterapeuta:

"L'inserimento nei nidi é spesso difficile e comporta un riadattamento delle abitudine consolidate. Non é semplice riuscire ad accettare regole, persone, coetanei, ritmi nuovi e diversi e - per ogni bambino - c'é un modo diverso di affrontare queste situazioni. Molto é dovuto alle attitudini dei bambini, ma anche alle risposte che i genitori esprimono in reazione ai comportamenti dei figli. L'inferno vissuto al rientro dall'asilo é una frequente risposta dei bambini che devono trovare un equilibrio differente tra lo stare con estranei e lo stare coi familiari. Non ci si deve scoraggiare ai primi intoppi, né si deve credere che l'inserimento sia veloce e frettoloso. Molti sono i bambini che richiedono tempi medi e lunghi ed un paio di mesi, come nel Vostro caso, é relativamente breve per poter esprimere con certezza un rifiuto dell'asilo. Inoltre, i comportamenti che i Vostri bimbi manifestano, sono l'esasperazione di una pregressa modalità di palesare emozioni e sentimenti. L'importante é che tra Voi ed i bimbi ci sia la serenità necessaria per affrontare anche questi delicati passaggi cruciali, contenendo frustrazioni e disagi."

Aggiornato il 23-11-2001

Torna alla pagina precedente