Salve
a tutti "titanmaniacs" e benvenuti a questa nuova edizione del "Titan Tron".
L'immortale
Hulk Hogan - la più grande icona vivente del wrestling di tutti i tempi - è finalmente
tornato alla World Wrestling Entertainment. Non poteva che cominciare in tale
modo questo nuovo appuntamento con il "Titan Tron". Stephanie McMahon aveva promesso
una grande sorpresa per SmackDown ma evidentemente il pubblico presente nell'arena
non si aspettava che la "general manager" avesse riportato Hulk Hogan alla federazione.
Infatti quando è partita la musica "Voodoo Child" di Jimmy Hendrix, tutta la folla
presente nel palazzetto si è alzata in piedi in un silenzio quasi surreale, un
po' come se non credessero a quello che leorecchie stavano sentendo. Ma quando
il rassicurante profilo del gigante in giallo e rosso è comparso sulla cima della
rampa di accesso al ring è stato un boato assordante quello che lo ha accolto.
Tutti
sembravano impazziti come se non si rendessero più conto delle proprie azioni.
Chi gridava, chi saltava, chi dava in escandescenze quasi come se fosse stato
improvvisamente colto da un attacco epilettico. Come ogni volta, un'ovazione senza
precedenti ha accolto questo probabile ultimo ritorno di "Hollywood"
Hulk Hogan nel mondo del wrestling professionistico.
Già, perchè come ci ha
annunciato lui stesso prendendo in mano il microfono al centro del ring, questa
sarà con ogni probabilità l'ultima battaglia che noi "Hulkamaniacs" combatteremo
al fianco del nostro eroe. E' naturale che tutto ciò possa portare un velo di
tristezza nei nostri cuori ma non dobbiamo arrenderci ai fatti. Lo sapevamo che
Hulk Hogan non avrebbe combattuto in eterno, ma nonostante questo, non riusciamo
a fare a meno di lui.
Ancora ho in mente le urla di Luca Franchini: "Oh
mio Dio... oh mio Dio... Hulk Hogan! Hulk Hogan! Hulk Hogan è tornato!!!".
Le ho ancora impresse nella memoria ma già sto pensando che quello a cui stiamo
assistendo è l'ultimo capitolo della leggendaria saga della "Hulkamania".
Ricordo
ancora come se fosse oggi - dodici anni fa - quando, poco più che un bambino,
chiedevo a mia madre: "Mamma... e quando Hulk Hogan si sarà ritirato, quando
non lo potrò più vedere sul ring, come farò? Chi sarà il mio eroe?".
E
mia madre, benedetta donna, mi rispondeva: "Dai, ci sarà Ultimate Warrior,
non ti preoccupare. Hulk è il più grande ma arriverà sicuramente qualcuno che
sarà in grado di sostituirlo!".
E invece, dodici anni più tardi, quel
"qualcuno" non è ancora arrivato.
O - sarebbe meglio dire - in tanti ci hanno
provato ma nessuno ci è mai riuscito.
The Ultimate Warrior è rapidamente sparito
dalla circolazione perdendo per strada anche il suo amore per il wrestling (se
mai ne avesse avuto...).
Poi c'è stato Lex Luger, ma forse era un po' troppo
"americano" per gli anni novanta. La guerra fredda era un lontano ricordo e non
c'erano più i russi da combattere mentre la crisi del golfo era già stata dimenticata
e gli Stati Uniti non avevano momentaneamente un "nemico" da odiare. Indi per
cui, che senso poteva avere presentare Lex Luger come un patriota americano in
un periodo come questo?
Un problema inverso si poneva invece per Bret "Hitman"
Hart che al contrario di Luger era troppo poco americano essendo nativo di Calgary,
Alberta in Canada.
Allora ci hanno provato con Shawn Michaels, "The Heartbreak
Kid", il ragazzo che spezza i cuori. Ma con un personaggio del genere e con un
abbigliamento così poco ortodosso poteva piacere soltanto alle ragazzine, a qualche
adolescente ancora immaturo ed agli omosessuali.
Dopo
tutti loro, finalmente è arrivato "Stone Cold" Steve Austin che era così diverso
da Hulk Hogan da diventarne di fatto il suo successore. Fino ad oggi, Austin è
stato l'unico ad aver raccolto degnamente il testimone dalle mani di "The Hulkster".
Ma a lungo andare anche il personaggio del "Texas Rattlesnake", sempre uguale
a se stesso, ha un po' stancato.
E The Rock? Sembrava essere l'uomo perfetto
per sostituire Hulk. E' ben conosciuto in tutto il mondo grazie ai suoi successi
cinematografici e televisivi, ha carisma da vendere, sa stare bene sul ring, ha
un grande fisico, ma... Ormai la gente non sa più se deve considerarlo un lottatore
di wrestling o un attore di Hollywood. Ed a dire la verità, presto sapremo tutti
cosa considerarlo, dato che a WrestleMania XIX probabilmente disputerà l'ultimo
incontro della sua carriera per poi dedicarsi a tempo pieno al cinema.
E
così, da parte mia, ho detto basta.
Negli anni a venire ci saranno tanti lottatori
che mi piaceranno e che saranno in grado di conquistare il mio immaginario ma
nessuno di questi prenderà mai il posto di Hulk Hogan, la cui presenza resterà
per sempre indelebile nella mia memoria come quella dell'eroe che mi ha aiutato
ad affrontare meglio la vita.
Ed è così, non sto scherzando.
Un giorno
magari vi racconterò anche a cosa mi riferisco ma per adesso preferirei tenere
per me certi argomenti che sono in tal senso parte fondamentale della mia vita
privata. Vi basti sapere che ho i miei buoni motivi se sono così attaccato alla
figura di Hulk Hogan, un simbolo, un'icona, che tanti anni fa mi ha veramente
salvato la vita.
E ricordate cosa ha detto "The Hulkster" a SmackDown? Non
importa se questa sarà l'ultima ora, l'ultima settimana, l'ultimo mese o l'ultimo
anno che noi passeremo combattendo al suo fianco. Questo non sarà un problema,
se tutti noi ci impegneremo a fare in modo che questa "ultima corsa" sia la più
bella, fantastica e memorabile in assoluto.
Quando i clamori si saranno spenti
ed il venerabile guerriero si troverà a casa con la sua famiglia a godersi il
meritato riposo al termine di una lunga ed estenuante carriera, noi tutti ripenseremo
a questi momenti e ne trarremo le forze per andare avanti e per dedicarci alla
nostra esistenza facendo quello che è meglio per noi stessi e per gli altri, come
Hulk ci ha insegnato.
E'
patetico quello che sto dicendo?
Già, questi sono discorsi patetici in un
mondo come quello in cui viviamo oggi, in cui vengono esaltati i criminali ed
affossati i benefattori. Ma io, anzi noi veri "Hulkamaniacs", diciamo "no"!
Mi
piace ricordarvelo spesso nei miei interventi sul "forum" di The Bard: stiamo
parlando di wrestling, un argomento leggero e frivolo, un passatempo, un "hobby",
niente di più. E quando lo dico, lo penso anche.
Ma la "Hulkamania", lasciatemelo
dire, è un fenomeno che va oltre il wrestling.
Il wrestling sta stretto, molto
stretto alla "Hulkamania".
La "Hulkamania", paradossalmente, potrebbe sopravvivere
anche senza il wrestling. Perchè la "Hulkamania" è una filosofia di vita che ci
aiuta a stare meglio con noi stessi e con il mondo che ci circonda.
E allora
pensiamo positivo.
La
carriera di Hulk Hogan sta per giungere al capolinea ma noi dobbiamo essere orgogliosi
per aver avuto la possibilità di vivere questo fenomeno da protagonisti. Un giorno
lontano, quando sul ring si scontreranno degli automi, o meglio dei lottatori
umani come quelli di oggi ma che di umano nel vero senso della parola avranno
sempre di meno, noi potremo dire ai nostri figli: "Sai, quando ero giovane
io c'era un eroe che al giorno d'oggi potrebbe affrontare e sconfiggere questi
nuovi ed invincibili campioni senza neanche combatterli. Gli basterebbe salire
sul ring, strapparsi la maglietta di dosso, avvicinare la mano all'orecchio per
ascoltare la gente... Ed avrebbe già vinto".
Forse i nostri figli non
capiranno un discorso del genere, forse sgraneranno gli occhi e ci guarderanno
sbigottiti, ma l'importante è che lo capiamo noi, che sappiamo bene quello che
stiamo dicendo.
Da oggi in avanti, guardate alla vostra vita con occhi differenti.
Se un ragazzino italo americano nativo di Augusta, Georgia, grasso e per questo
sbeffeggiato e preso in giro da tutti nell'infanzia e nell'adolescenza, è riuscito,
lavorando sodo, a realizzare il proprio sogno di diventare il più grande lottatore
di tutti i tempi pur non avendo alle spalle un padre importante o qualche parente
coinvolto nel "business", allora tutti noi possiamo riuscire a realizzare i nostri
sogni.
Lavorate duro e credeteci, presto o tardi i risultati arriveranno.
Ma
io ci sono forse riuscito?
No, sono ancora ben lontano dal realizzare quelli
che potrebbero essere i miei sogni ma ci sto provando. Probabilmente non mi sto
impegnando abbastanza e forse mi manca la "grinta" ed il carattere di Hulk Hogan
perchè io, a differenza sua, ho sempre avuto tutto ciò di cui necessitavo. I miei
genitori sono dei semplici operai ma nonostante questo non mi hanno mai fatto
mancare niente, forse anche perchè sono figlio unico. Anche la famiglia di Terry
apparteneva ad una "classe sociale" simile alla mia ma Peter e Ruth Bollea non
se la passavano poi così bene economicamente anche perchè negli Stati Uniti è
molto più costoso vivere. Ed è per questo motivo che Terry ha tirato fuori quella
"grinta" e quel coraggio che gli hanno permesso di diventare "The Immortal" Hulk
Hogan. Un giorno ci riuscirò anch'io e ci riuscirete sicuramente anche voi. Potrà
essere domani, tra un mese, tra un anno o tra cinque, ma arriverà anche il nostro
momento.
E quel giorno, anche se Hulk Hogan si sarà ritirato da ormai chissà
quanti anni, noi gli diremo: "Hai visto Hulk? Ce l'ho fatta anche io. Grazie
di tutto".
Capito?
La carriera di Hulk Hogan potrà anche terminare
quà ma la "Hulkamania" sopravviverà per sempre con noi. Ce la porteremo dentro
in eternoed è per tale motivo che Hulk Hogan viene soprannominato "l'immortale".
Credeteci
amici, realizzerete il vostro sogno, qualunque esso sia. E la "Hulkamania" sarà
per sempre al vostro fianco!
Alla
prossima... brothers!