by "Titan Morgan" Manuele Poli - sabato 8 febbraio 2002

Salve a tutti "titanmaniacs" e benvenuti a questa nuova edizione del "Titan Tron".

L'Hulkamania corre ancora selvaggia!L'immortale Hulk Hogan - la più grande icona vivente del wrestling di tutti i tempi - è finalmente tornato alla World Wrestling Entertainment. Non poteva che cominciare in tale modo questo nuovo appuntamento con il "Titan Tron". Stephanie McMahon aveva promesso una grande sorpresa per SmackDown ma evidentemente il pubblico presente nell'arena non si aspettava che la "general manager" avesse riportato Hulk Hogan alla federazione. Infatti quando è partita la musica "Voodoo Child" di Jimmy Hendrix, tutta la folla presente nel palazzetto si è alzata in piedi in un silenzio quasi surreale, un po' come se non credessero a quello che leorecchie stavano sentendo. Ma quando il rassicurante profilo del gigante in giallo e rosso è comparso sulla cima della rampa di accesso al ring è stato un boato assordante quello che lo ha accolto.
Tutti sembravano impazziti come se non si rendessero più conto delle proprie azioni. Chi gridava, chi saltava, chi dava in escandescenze quasi come se fosse stato improvvisamente colto da un attacco epilettico. Come ogni volta, un'ovazione senza precedenti ha accolto questo probabile ultimo ritorno di "Hollywood" Hulk Hogan nel mondo del wrestling professionistico.
Già, perchè come ci ha annunciato lui stesso prendendo in mano il microfono al centro del ring, questa sarà con ogni probabilità l'ultima battaglia che noi "Hulkamaniacs" combatteremo al fianco del nostro eroe. E' naturale che tutto ciò possa portare un velo di tristezza nei nostri cuori ma non dobbiamo arrenderci ai fatti. Lo sapevamo che Hulk Hogan non avrebbe combattuto in eterno, ma nonostante questo, non riusciamo a fare a meno di lui.
Ancora ho in mente le urla di Luca Franchini: "Oh mio Dio... oh mio Dio... Hulk Hogan! Hulk Hogan! Hulk Hogan è tornato!!!". Le ho ancora impresse nella memoria ma già sto pensando che quello a cui stiamo assistendo è l'ultimo capitolo della leggendaria saga della "Hulkamania".

Hulk Hogan in una immagine tratta dagli albori della sua gloriosa carriera.Ricordo ancora come se fosse oggi - dodici anni fa - quando, poco più che un bambino, chiedevo a mia madre: "Mamma... e quando Hulk Hogan si sarà ritirato, quando non lo potrò più vedere sul ring, come farò? Chi sarà il mio eroe?".
E mia madre, benedetta donna, mi rispondeva: "Dai, ci sarà Ultimate Warrior, non ti preoccupare. Hulk è il più grande ma arriverà sicuramente qualcuno che sarà in grado di sostituirlo!".
E invece, dodici anni più tardi, quel "qualcuno" non è ancora arrivato.
O - sarebbe meglio dire - in tanti ci hanno provato ma nessuno ci è mai riuscito.
The Ultimate Warrior è rapidamente sparito dalla circolazione perdendo per strada anche il suo amore per il wrestling (se mai ne avesse avuto...).
Poi c'è stato Lex Luger, ma forse era un po' troppo "americano" per gli anni novanta. La guerra fredda era un lontano ricordo e non c'erano più i russi da combattere mentre la crisi del golfo era già stata dimenticata e gli Stati Uniti non avevano momentaneamente un "nemico" da odiare. Indi per cui, che senso poteva avere presentare Lex Luger come un patriota americano in un periodo come questo?
Un problema inverso si poneva invece per Bret "Hitman" Hart che al contrario di Luger era troppo poco americano essendo nativo di Calgary, Alberta in Canada.
Allora ci hanno provato con Shawn Michaels, "The Heartbreak Kid", il ragazzo che spezza i cuori. Ma con un personaggio del genere e con un abbigliamento così poco ortodosso poteva piacere soltanto alle ragazzine, a qualche adolescente ancora immaturo ed agli omosessuali.

Dopo tutti loro, finalmente è arrivato "Stone Cold" Steve Austin che era così diverso da Hulk Hogan da diventarne di fatto il suo successore. Fino ad oggi, Austin è stato l'unico ad aver raccolto degnamente il testimone dalle mani di "The Hulkster". Ma a lungo andare anche il personaggio del "Texas Rattlesnake", sempre uguale a se stesso, ha un po' stancato.
E The Rock? Sembrava essere l'uomo perfetto per sostituire Hulk. E' ben conosciuto in tutto il mondo grazie ai suoi successi cinematografici e televisivi, ha carisma da vendere, sa stare bene sul ring, ha un grande fisico, ma... Ormai la gente non sa più se deve considerarlo un lottatore di wrestling o un attore di Hollywood. Ed a dire la verità, presto sapremo tutti cosa considerarlo, dato che a WrestleMania XIX probabilmente disputerà l'ultimo incontro della sua carriera per poi dedicarsi a tempo pieno al cinema.

Hogan ci ha regalato mille emozioni nel passato... E ora siamo pronti per l'ultima corsa che sarà la più bella, fantastica e memorabile in assoluto.E così, da parte mia, ho detto basta.
Negli anni a venire ci saranno tanti lottatori che mi piaceranno e che saranno in grado di conquistare il mio immaginario ma nessuno di questi prenderà mai il posto di Hulk Hogan, la cui presenza resterà per sempre indelebile nella mia memoria come quella dell'eroe che mi ha aiutato ad affrontare meglio la vita.
Ed è così, non sto scherzando.
Un giorno magari vi racconterò anche a cosa mi riferisco ma per adesso preferirei tenere per me certi argomenti che sono in tal senso parte fondamentale della mia vita privata. Vi basti sapere che ho i miei buoni motivi se sono così attaccato alla figura di Hulk Hogan, un simbolo, un'icona, che tanti anni fa mi ha veramente salvato la vita.
E ricordate cosa ha detto "The Hulkster" a SmackDown? Non importa se questa sarà l'ultima ora, l'ultima settimana, l'ultimo mese o l'ultimo anno che noi passeremo combattendo al suo fianco. Questo non sarà un problema, se tutti noi ci impegneremo a fare in modo che questa "ultima corsa" sia la più bella, fantastica e memorabile in assoluto.
Quando i clamori si saranno spenti ed il venerabile guerriero si troverà a casa con la sua famiglia a godersi il meritato riposo al termine di una lunga ed estenuante carriera, noi tutti ripenseremo a questi momenti e ne trarremo le forze per andare avanti e per dedicarci alla nostra esistenza facendo quello che è meglio per noi stessi e per gli altri, come Hulk ci ha insegnato.

E' patetico quello che sto dicendo?
Già, questi sono discorsi patetici in un mondo come quello in cui viviamo oggi, in cui vengono esaltati i criminali ed affossati i benefattori. Ma io, anzi noi veri "Hulkamaniacs", diciamo "no"!
Mi piace ricordarvelo spesso nei miei interventi sul "forum" di The Bard: stiamo parlando di wrestling, un argomento leggero e frivolo, un passatempo, un "hobby", niente di più. E quando lo dico, lo penso anche.
Ma la "Hulkamania", lasciatemelo dire, è un fenomeno che va oltre il wrestling.
Il wrestling sta stretto, molto stretto alla "Hulkamania".
La "Hulkamania", paradossalmente, potrebbe sopravvivere anche senza il wrestling. Perchè la "Hulkamania" è una filosofia di vita che ci aiuta a stare meglio con noi stessi e con il mondo che ci circonda.
E allora pensiamo positivo.

"...gli sarebbe bastato avvicinare la mano all'orecchio per ascoltare la gente... ed avrebbe già vinto".La carriera di Hulk Hogan sta per giungere al capolinea ma noi dobbiamo essere orgogliosi per aver avuto la possibilità di vivere questo fenomeno da protagonisti. Un giorno lontano, quando sul ring si scontreranno degli automi, o meglio dei lottatori umani come quelli di oggi ma che di umano nel vero senso della parola avranno sempre di meno, noi potremo dire ai nostri figli: "Sai, quando ero giovane io c'era un eroe che al giorno d'oggi potrebbe affrontare e sconfiggere questi nuovi ed invincibili campioni senza neanche combatterli. Gli basterebbe salire sul ring, strapparsi la maglietta di dosso, avvicinare la mano all'orecchio per ascoltare la gente... Ed avrebbe già vinto".
Forse i nostri figli non capiranno un discorso del genere, forse sgraneranno gli occhi e ci guarderanno sbigottiti, ma l'importante è che lo capiamo noi, che sappiamo bene quello che stiamo dicendo.
Da oggi in avanti, guardate alla vostra vita con occhi differenti.
Se un ragazzino italo americano nativo di Augusta, Georgia, grasso e per questo sbeffeggiato e preso in giro da tutti nell'infanzia e nell'adolescenza, è riuscito, lavorando sodo, a realizzare il proprio sogno di diventare il più grande lottatore di tutti i tempi pur non avendo alle spalle un padre importante o qualche parente coinvolto nel "business", allora tutti noi possiamo riuscire a realizzare i nostri sogni.
Lavorate duro e credeteci, presto o tardi i risultati arriveranno.

Ricordatevi: l'Hulkamania e ciò che rappresenta saranno per sempre al vostro fianco!Ma io ci sono forse riuscito?
No, sono ancora ben lontano dal realizzare quelli che potrebbero essere i miei sogni ma ci sto provando. Probabilmente non mi sto impegnando abbastanza e forse mi manca la "grinta" ed il carattere di Hulk Hogan perchè io, a differenza sua, ho sempre avuto tutto ciò di cui necessitavo. I miei genitori sono dei semplici operai ma nonostante questo non mi hanno mai fatto mancare niente, forse anche perchè sono figlio unico. Anche la famiglia di Terry apparteneva ad una "classe sociale" simile alla mia ma Peter e Ruth Bollea non se la passavano poi così bene economicamente anche perchè negli Stati Uniti è molto più costoso vivere. Ed è per questo motivo che Terry ha tirato fuori quella "grinta" e quel coraggio che gli hanno permesso di diventare "The Immortal" Hulk Hogan. Un giorno ci riuscirò anch'io e ci riuscirete sicuramente anche voi. Potrà essere domani, tra un mese, tra un anno o tra cinque, ma arriverà anche il nostro momento.
E quel giorno, anche se Hulk Hogan si sarà ritirato da ormai chissà quanti anni, noi gli diremo: "Hai visto Hulk? Ce l'ho fatta anche io. Grazie di tutto".
Capito?
La carriera di Hulk Hogan potrà anche terminare quà ma la "Hulkamania" sopravviverà per sempre con noi. Ce la porteremo dentro in eternoed è per tale motivo che Hulk Hogan viene soprannominato "l'immortale".
Credeteci amici, realizzerete il vostro sogno, qualunque esso sia. E la "Hulkamania" sarà per sempre al vostro fianco!

Alla prossima... brothers!

"Titan Morgan" Manuele Poli
titanmorgan@hotmail.com