RICORDIAMO ADRIAN ADONIS

Come già detto nella rubrica della posta, con questo numero inauguriamo lo spazio direttamente autogestito della redazione italiana di "Wrestling All Stars". In esso cercheremo di fornire agli appassionati della nostra penisola un panorama più ampio possibile, prendendo in considerazione soprattutto quell'attività che privilegia maggiormente l'aspetto tecnico atietico della disciplina (sempre meno godibile sui ring americani per esigenze dl cassetta ormai risapute) e a cui la stampa specializzata statunitense fornisce invero scarso risalto.

In questa prima occasione, tuttavia, riteniamo doveroso commemorare due lottatori professionisti americani che, soprattutto in Giappone, hanno saputo evidenziare la loro non indifferente abilità atletica e la cui prematura scomparsa, tragicamente avvenuta nel giro di due sole settimane circa, tre anni e mezzo fa, è stata incredibilmente ignorata dagli "addetti ai lavori" italiani, a testimonianza del non certo eccelso livello di competenza ed aggiornamento di chi, dalle nostre parti, si preoccupa di propagandare il fenomeno wrestling.

Il primo di essi è Adrian "Adonis", volto indubbiamente noto anche agli appassionati nostrani, non di rado protagonista degli incontri teletrasmessi sui canali privati. All'altro "catcheur" scomparso dedicheremo invece il nostro ricordo sul prossimo numero di "Wrestling All Stars".

Adrian "Adonis", al secolo Keith Franke, nato a New York City il 15 settembre 1953, il 4 luglio dell'88 rimase vittima di un incidente stradale verificatosi a Lewisporte, nella regione del Newfoundland (Canada). Con lui perirono anche due dei suoi "colleghi di ring", Pat Kelly e David Mc Kigney, in quell'occasione suoi compagni di viaggio. Unico sopravvissuto Mike Kelly (gemello di Pat), il quale riuscì a cavarsela con una gamba fratturata. In base alla testimonianza di quest'ultimo, l'incidente sarebbe stato provocato da un'alce che avrebbe improvvisamente attraversato la strada all'automobile sulla quale i quattro lottatori stavano viaggiando.

Divenuto "pro wrestler" nel 1978, il 20 luglio dell'80 "Adonis conquistò insieme a Jesse "The Body" Ventura il titolo mondiale di doppio nella versione "A.W.A." ("American Wrestling Association") grazie ad una vittoria ottenuta a tavolino ai danni di Verne Gagne e Maurice "Mad Dog" Vachon. Meno di un anno dopo, il 14 gennaio 1981, "Adonis" e Ventura persero tuttavia le cinture iridate a favore di Greg Gagne (figlio di Verne) e "Jumping" Jim Brunzell in un incontro disputato in quel di Green Bay Wisconsin.

Ma il suo tradizionale compagno, il lottatore con il quale Adrian condivise tante battaglie, fu in realtà il texano Dick Murdoch. Lottando in team riuscirono infatti a detenere il titolo mondiale a squadre targato "W.W.F". ("World wrestling Federation") dal 17 aprile 1984 (giorno in cui spodestarono ad Hamburg, nello stato della Pennsylvania, il duo di colore costituito dall'ex pugile Rocky "Soulman" Johnson e da Tony "Mister U.S.A." Atlas) al 21 gennaio dell'85 (allorquando furono sconfitti ad Hartford, Connecticut, dalla combinazione composta da Barry Windham e Mike Rotunda). Inoltre, combattendo sui "ring" del circuito "New Japan Pro wrestling", i due statunitensi sfiorarono la vittoria in due edizioni consecutve dell'annuale torneo a squadre "Madison Square Garden" (superati in finale da Antonio Inoki e "Hulk" Hogan nel dicembre del 1983 e da Inoki e Tatsumi Fujiinami alla fine dell'84), nonché nella finale del campionato internazionale "W.W.F." a coppie (tenutasi il 24 maggio dell'85 a Kobe City e risoltosi con la vittoria per "ring-out" di Fujinami e Kengo Kimura).

Pur non avendo mal avuto un fisico muscolarmente definito, agli inizi di carriera "Adonis" si distingueva soprattutto per le sue doti tecnico-atletiche, davvero notevoli per un lottatore della sua mole. La sua platealità si esauriva in un giubbotto di pelle nera con tanto di borchie in metallo e in una catena che puntualmente abbandonava una volta salito sul ring. Con il passare del tempo, tuttavia, Adonis rimase completamente schiacciato dal malcostume imperante che ha voluto fare del catch americano una sorta di colossale luna park. Non sapendosi ribellare (vuoi per necessità economiche, vuoi per limiti caratteriali) ad un certo punto della propria carriera Adrian cominciò a dare vita ad una disgustosa macchietta.

Il notevole incremento di peso coincise infatti con l'ossigenazione dei capelli e l'adozione di un "look" effeminato che nelle intenzioni della WWF doveva probabilmente rievocare "Gorgeous" George, il lottatore protagonista durante gli anni cinquanta di un analogo personaggio poi interpretato da Henry Winkler (il Fonzie di "Happy Days") nel film "Un tipo straordinario". Tuttavia, per quanto risulti difficile crederci (soprattutto per quella spiccata tendenza che induce a considerare gli atleti professionisti essenzialmente nelle loro vesti di divi), Adrian ne soffriva moltissimo.

Fra lo sconcerto di chi aveva imparato a conoscerlo sotto ben altra veste, "Adonis" perse in un batter d'occhio quella dignità dl atleta che era tanto faticosamente riuscito a conquistarsi quando, ad esempio, pareggiò per fine tempo limete di un'ora (!) un match valevole per il titolo mondiale "W.W.F." dei pesi massimi e disputato nel novembre 1983 contro l'allora detentore Bob Backlund (dal quale era già stato sconfftto nel marzo dell'82). Anche per tale ragione i sei tentativi (due dei quali fra l'altro coronati da altrettante vittorie ottenute per squalifica) ripetuti tra il maggio e il settembre 1986 di strappare la stessa cintura ad "Hulk" Hogan finirono inevitabilmente per passare quasi del tutto inosservati.

E quando "Adonis", nel luglio 1987, decise di abbandonare definitivamente la WWF a favore della AWA era ormai troppo tardi. Tentò infatti di scrollarsi di dosso quel ripugnante personaggio cui (probabilmente suo malgrado) aveva dato vita, ma invano. Ed è per questo che, dopo la sconfitta subita per opera di Greg Gagne il 27 dicembre dell'87 a Las Vegas (Nevada) nella finale del torneo organizzato per laureare il primo detentore del titolo "televisivo" della A.W.A. , Adrian si ripropose di ricominciare da zero, tornando a lottare nella "New Japan Pro Wrestling" in coppia con Dick Murdoch ed iniziando un ferreo programma dietetico che, combinato con un periodo d'intensa preparazione, in breve tempo gli fece perdere quasi 30 di quegli scomodi 145 Kg. da lui accumulati.

Il 23 giugno 1988, in uno dei suoi ultimi incontri, rimase tuttavia schienato nell'incontro di sfida che la coppia statunitense portò contro Riki Choshu e Masa Saito, all'epoca detentori del titolo internazionale "I.W.G.P." ("Internationai Wrestllng Grand Prix") a coppie.

Undici giorni dopo, la tragedia.

Per la cronaca, Adonis non era "gay" come il personaggio nei cui scomodi panni si era a lungo calato. Infatti, pur non essendo mai stato un adone (a dispetto del soprannome che si era dato), aveva una moglie, (Bea, peraltro avvenente) e due figlie.