Cosa?

Cosa se non un capriccio del fato poteva dirsi causa prima dei numerosi e infelici mutamenti nell'ordinata esistenza di un trentenne occhialuto giacca e cravatta da grandi magazzini avviato a un tranquillo avvenire a una scalata ai massimi vertici dell'agenzia Ti Assicuro che sbandierava con orgoglio lo slogan IL MASSIMO RENDIMENTO COL MINIMO IMPEGNO ECONOMICO?

Cosa se non l'ordine la precisione il rigore erano divenuti i suoi dei ai quali sacrificava incessantemente la propria quotidianità ai quali offriva senza parsimonia i frutti del suo monotono impiego memore forse di un'adolescenza incosciente e selvaggia il cui ricordo tentava invano di seppellire sotto strati di disciplina?

Cosa se non il tedio si era insinuato lento e terribile nelle sue visite presso i clienti nelle sue chiacchiere grigie sempre uguali a sé stesse sottraendogli giorno per giorno persino la possibilità di godere di quel perverso piacere consistente nell'ingannare il prossimo suo non propinando nient'altro che fumo?

Cosa se non un eccesso di pigrizia e di introversione gli impediva da tempo di varcare la soglia di casa di uscire dopo cena anche soltanto per bere qualcosa nell'umida afa delle sere d'estate o andare al cinema con l'aria condizionata sia chiaro o in discoteca con amici fidati nei cui volti non si riconosceva ormai più le cui voci gli suonavano estranee?

Cosa se non la forza d'inerzia lo aveva trascinato una sera in un locale fumoso bombardato dai decibel invaso da turbe di indemoniati e spinto ad abbandonarsi su un divanetto di pelle accanto a una figura femminile dai contorni indistinti ma dalle dimensioni imponenti che piangeva da sola in silenzio nell'oscurità?

Cosa se non una sfrontatezza insperata aveva scatenato la loquela del nostro timido eroe nella direzione corretta e sciolto la sua lingua richiamando l'attenzione della massiccia fanciulla al suo fianco che dopo uno scetticismo iniziale non tardò a concedergli la sua confidenza passando a poco a poco dalle lacrime al riso?

Cosa se non meraviglia e stupore aveva manifestato quando la figura femminile era emersa dal buio giganteggiando al confuso chiarore delle luci stroboscopiche e avvicinandoglisi aveva rivelato di colpo dimensioni tali da lasciare a bocca aperta il suo interlocutore sconvolto e inebetito da tanta splendida mole?

Cosa se non una bizzarria di Cupido aveva reso l'incontro con quella donna davvero diversa da tutte le altre nella fattispecie bionda occhi azzurri popputa ma di centottanta e passa centimetri di altezza e cento e fischia chilogrammi così memorabile da restare scolpito come un incisione nella sua mente di imbranato e forse misogino assicuratore?

Cosa se non una perversione del suo senso est\etico o una perversione tout court aveva permesso che un sentimento inconsueto sbocciasse in insana passione impedendogli di dormire la notte costringendolo a interminabili veglie di fronte alla tivù e infine ad arrendersi all'amore che come si sa tutto vince?

Cosa se non un inaudito sforzo di volontà aveva portato il dito dell'uomo a comporre sudando il numero di telefono della gigantessa e dopo qualche farfugliamento e tentennamento lo aveva aiutato a trovare il coraggio sufficiente ad invitarla fuori per una serata romantica scoprendosi felicissimo di rivederla abbracciarla e constatare un sentimento reciproco?

Cosa se non un muro di incredulità aveva eretto spontaneamente porgendo le orecchie ai numerosi fatti strazianti che il bellissimo uragano biondo non mancò di snocciolare nelle sue varie fasi mentre lui la rimirava con sguardo attonito sedendole di fronte in un tripudio di hamburger patatine e coca al McDonald's dell'angolo?

Cosa se non pietà e tenerezza aveva provato ascoltando le storie di folle normalità della supermaggiorata che tra una lacrima e una carezza narrava la sua più recente love story e il suo sentimento non ancora sopito per un virtuoso dello shaker inizialmente gentile premuroso innamorato che l'aveva poi abbandonata per fuggire misteriosamente a Cuba?

Cosa se non un'estasi soffocante dei sensi lo aveva avvolto la prima notte in cui aveva fatto l'amore con la sua nuova maestosa conquista e si era esibito in piroette salti mortali contorsionismi vari sopra e sotto le lenzuola tra le forme felliniane di lei rivelando finora nascoste doti amatorie libero finalmente di gioire dei piaceri carnali?

Cosa se non un'insana allegria da quel momento lo aveva condotto quotidianamente al lavoro comunicando un contagioso buonumore a clienti e colleghi stupefatti del suo inatteso cambiamento spingendolo a staccare ben prima del solito orario con saluti frettolosi per precipitarsi tra le braccia di lei e affondare nel suo abbraccio?

Cosa se non una voragine profonda e minacciosa come l'inferno si era spalancata di fronte ai suoi occhi quel mattino in cui svegliandosi non trovò la ragazza al suo fianco ma un biglietto di scuse che annunciava la sua partenza improvvisa per l'isoletta della Baia dei Porci alla ricerca del non dimenticato artista dei cocktail?

Cosa se non una devastante confusione lo aveva assalito come se un vento inatteso gli avesse d'un tratto spazzato via dalla mente quell'ordine stabilito pianificato con tanta fatica nel corso degli ultimi anni ovverossia come se la dolce ala della follia adolescenziale fosse tornata a coprirlo con la sua temibile ombra?

Cosa se non un pianto dirotto sarebbe risultato un buon toccasana uno sfogo liberatorio sulla spalla del padre che purtroppo però era mancato qualche anno prima che avrebbe invece saputo se ancora in vita trovare le giuste parole un conforto un consiglio ben diversamente dai piagnistei dalle lamentele materne che lui mai aveva sopportato?

Cosa se non una sorta di maledizione sembrava incombere sulla sua famiglia da circa due o tre generazioni almeno a giudicare dalle dichiarazioni di sua madre proferite fra le lacrime mentre frugava con le mani nervose nella borsetta alla ricerca di un fazzoletto mentre ascoltava i racconti del figlio?

Cosa se non una calma piatta e terribile lo aveva quindi posseduto preludio a una depressione forse senza rimedio che lo aveva costretto a casa nel letto con le persiane socchiuse per giorni prima che un ultimo barlume di lucidità lo strappasse da quel torpore mortale trascinandolo all'azione per quanto rischiosa folle imprevedibile?

Cosa se non un moto incontrollato dell'animo aveva guidato le sue mani tremanti a unirsi a pugno e colpire con precisione e violenza la nuca indifesa del poliziotto gentile nella guardiola della sua ditta quindi a slacciare la fondina con fare impacciato imbracciando poi la pistola dell'uomo svenuto infine a fuggire soffocando ogni senso di colpa?

Cosa se non un delirio di vendetta aveva potuto scacciare la sua ben nota fobia del volo spingendolo a varcare la soglia di un aeroplano lo sguardo nel vuoto orribilmente spalancato sotto di lui il freddo contatto col calcio del revolver nascosto sul fianco e passato miracolosamente inosservato al metal detector?

Cosa se non un misto di sorpresa emozione e confusione aveva provato toccando il poco sacro suolo patria di Fidel del Che dei sigari Avana per poi sedersi in un bar e scoprirsi eccitato dalle mosse sinuose delle ragazze dalla pelle ambrata intenerito dalle malinconiche voci e chitarre del Son stordito da fiumi di caipirina?

Cosa se non una determinazione che ignorava di possedere lo aveva spinto a chiedere informazioni sul suo antagonista in una lingua poco nota fingendo di bighellonare in quartieri multicolori affollati risonanti delle voci acute o suadenti di fanciulle canterine appoggiate alle ringhiere dei balconi sempre a caccia di qualche straniero da accalappiare?

Cosa se non la sua buona stella lo aveva guidato in quel locale dove gli era stato indicato un uomo dietro al bancone intento a preparare un long drink e a conversare con una bella mulatta sorridendo stupito di ricevere una visita da uno sconosciuto dallo sguardo turbato che nella sua stessa lingua si era presentato come latore di notizie da parte di una sua vecchia fiamma?

Cosa se non una scarica di adrenalina aveva scosso tutto il suo corpo quando senza indugi aveva estratto il revolver mai maneggiato prima d'allora puntandolo contro l'attempato rivale brizzolato pizzo occhi azzurri aria da casanova in pensione che aveva alzato le mani terrorizzato chiedendo perché mio Dio perché mentre i clienti correvano urlando via dal locale?

Cosa se non la confusione lo aveva invaso mentre ascoltava le confessioni del proprio avversario il quale aveva dichiarato la prosperosa amante comune essere una mitomane alla ricerca costante di una vendetta privata nei confronti degli uomini una mantide capace di mettere i maschi gli uni contro gli altri grazie al suo singolare fascino di cui il nostro era stato la più recente vittima?

Cosa se non la rassegnazione di fronte all'ineluttabile aveva di colpo strappato ogni forza al giovane sconvolto al punto che le sue mani si erano abbassate rivolgendo l'arma sempre più verso terra in seguito all'ultima inattesa e sconvolgente dichiarazione del barista dalle cui labbra tremanti traspariva quella sincerità scaturita dal timore?

Cosa se non lo stordimento il desiderio di oblio lo avevano abbandonato nelle mani della polizia che giudicandolo innocuo lo aveva lasciato libero in un paio di giorni gli avevano impedito di tornarsene in patria convincendolo a una scelta di vita inattesa una scelta diversa di libertà e di pace una sfida al destino sulla strada della serenità in un nuovo paese?

Cosa se non un sorriso era comparso sul volto del giovane assunto qualche mese più tardi come corista nonché unico bianco di un gruppo locale che durante l'esecuzione di Guajra Guantanamera non aveva saputo trattenere una lacrima dallo scorrere giù lungo la guancia in ricordo di quell'altro sé stesso rappresentante di un mondo lontano?

Cosa...?