Il paradosso

Il paradosso ha la forma di una collina (vista da una finestra) o, se preferite, assomiglia ad un cappello (con due p, ovviamente, perché se ne avesse solo una filerebbe più liscio ma cadrebbe troppo presto).
Siccome non ha né capo né coda non è facilmente addomesticabile e quando te lo porti appresso la gente ti guarda un po’ male perché non è abituata a vederli.
Io ne ho scoperto uno la prima volta in un museo, se ne stava appollaiato su un quadro di Magritte, guardava se stesso ritratto capovolto e rideva come un matto.
Dopo il primo momento di stupore, me lo sono messo in testa, raccomandandomi di non perderlo per strada e l’ho portato a casa per osservarlo meglio e usarlo alla prima occasione.
Ma devo subito dire, a scanso di equivoci, che sono assolutamente ribelli e imprevedibili: amano i posti sbagliati e vorrebbero sempre starci a testa in giù, se ce l’avessero.
Quindi bisogna pensarci bene prima di adottarli!
Cercando di evitarli ne ho fatto un bell’allevamento e a volte mi diverto a smontali e rimontarli come il lego (ma attenzione, sono creature viventi!).
Ho scoperto che ne puoi trovare dappertutto, anche attaccati alle persone come sanguisughe mentre altre più leggiadramente se li portano a spasso come ombrelli, da pioggia o da sole, fate voi, l’importante è che siano aperti (ma non scaduti).
La gente, ignara, non si accorge di nulla e meno male perché non è ancora stato inventato né un antidoto né un vaccino, anzi pare che in certe epoche storiche siano scoppiate delle vere e proprie epidemie.
Al telegiornale hanno detto che il rischio di contagio è molto alto ma forse solo per i polli e le pecore, comunque non c’è da stare molto allegri data la parentela.
Gli scienziati si danno molto da fare a studiarli e la clonazione è a buon punto anche se spesso saltano via i tappi delle provette provocando grossi danni agli occhiali per cui in un prossimo futuro bisognerà correre ai ripari.
Qualcuno in passato ha provato anche a legarli come salami per conservarli meglio ma è successo il finimondo perché in condizione di cattività o addirittura di schiavitù si sono moltiplicati in crescita esponenziale: ho visto un dittatore che ne aveva le tasche piene e gli uscivano persino dalle orecchie e vi garantisco che non era una cosa bella a vedersi.
Ad ogni modo ce ne sono di varie specie e per tutti i gusti ma è sconsigliabile mangiarli, quelli più a buon mercato sono molto indigesti, un vero pugno nello stomaco.
I più strani giocano a nascondino, sono buffi e divertenti e non si sa se sono cuccioli o adulti ma non fa alcuna differenza, resistono tutti alle alte temperature.
Non è comunque consigliabile dimenticarseli in macchina al sole o metterli nel forno perché potrebbero danneggiarne il funzionamento e non è prevista la garanzia dell’elettrodomestico.
Le Assicurazioni però ci stanno pensando. Se poi vai in libreria a scegliere l’ultimo libro di Cortazar e apri una pagina a caso, loro ti balzano addosso con una velocità impressionante e dopo diventa difficile dire di no, che ne hai già un paio a casa e che se poi vai al mare non sai dove metterli.
Anche perché è detestabile abbandonarli e non lo faresti mai e poi mai!
Ma niente, sono così cocciuti che li devi prendere per forza ( come le ferie e le medicine) e così leggendo e discorrendo ti ritrovi la casa piena.
Insomma, dato il carattere altamente incerto, con loro non c’è da fare troppo i furbi, bisogna stare sempre un po’ attenti perché se no ti fregano.
Tu li guardi e credi di essere fuori e poi scopri che invece sei dentro.