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Autore: Jostein Gaarder |
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La ragazza
delle arance |
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(edizione 2009 della TEA editori, 8 euro) |
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Libro
facile da leggere. Ha uno stile che coinvolge fin da subito e le pagine corrono
con grande facilità. Solo appena oltre la metà il ritmo rallenta e forse
diviene in alcuni tratti leggermente noioso, ma questo non mi ha tolto il
desiderio di continuare a leggerlo. Nonostante
la leggerezza dello stile, Gaarder tocca temi profondi: il senso della vita, l’amore
e soprattutto la morte, ovvero il concetto stesso della morte, il nulla che
pone fine alla vita. Eppure dipinge il mondo come magico, fiabesco e la vita
come bella, irrinunciabile. L’amore
per la conoscenza scientifica, grande conquista della razionalità umana, è
contrastata dal desiderio di una vita meno consapevole, più ingenuamente
magica. Il
grande interrogativo che il padre pone al figlio è questo: “immagina
di trovarti sulla soglia di questa favola, in un momento non precisato di
miliardi di anni fa, quando tutto fu creato. Avevi la possibilità di scegliere
se un giorno avresti voluto nascere e vivere su questo pianeta.... avresti
solo saputo che, se avessi scelto di venire al mondo, quando i tempi fossero
stati maturi, come si dice, o a ‘tempo debito’ allora un giorno avresti anche
dovuto staccarti da esso e lasciare tutto dietro di te. Forse questo ti
avrebbe ferito violentemente, poichè molte persone pensano che la vita in
questa grande favola sia così meravigliosa che vengono loro le lacrime agli
occhi al solo pensiero che un giorno debba finire. Può essere tutto così
bello qui, che fa un male terribile pensare che prima o poi non ci saranno
altri giorni da vivere” Ed
è pura filosofia, anche se in parole semplici. Lo
consiglio per chi vuole un libro leggero ma non superficiale. Direi
che è l’ideale per un viaggio in aereo o in treno, perchè lo si finisce in
poche ore ed è abbastanza coivolgente da poter essere letto senza fatica
anche con vocii e rumori di sottofondo. |
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