Alla biblioteca Berio    si è recentemente inaugurata una mostra a scopo benefico - con relativa battitura d’asta eseguita dall’assessore Luca Borzani - promossa dall’associazione “Presenze 2000”, Fondazione Giuliani e sindacato CGL, i cui proventi saranno interamente devoluti ad organizzazioni umanitarie operanti nel terzo mondo.

Sono qui presenti 20 pittori ed un unico scultore: Chimeri dipinge una serie di immagini astratte ricavate dalla casualità del colore disciolto nel vinavil dando corpo a sanguinolenti forme perforate da livide luminosità, sottolineate da oscuri segni; De Luca configura un pittoresco paesaggio ligure a carattere bidimensionale giocato sulla delicatezza pittorica dei toni grigi e rosati mentre Currò propone - in posizione centrale - la morbida silhouette d’una barca solitaria, deposta sulla battigia in attesa di… prendere il largo;  De Marchi crea invece un acceso contrasto cromatico tra il fondo infuocato e masse ombrose che si muovono in primo piano in lenta espansione; Fiorito con poche e decisivi tratti costruisce piani prospettici allusivi di profondità mentali in cui luci ed ombre si alternano in dimensioni atemporali; con “Aspettando la primavera” Garbarino evoca drammatici stati d’animo dove tra  plumbee atmosfere  stillano macchie sanguigne a richiamo di ferite del cuore o di vermiglie infiorescenze;  anche Laurenzana   predilige atmosfere nebbiose che qui si caricano di densi affondi spaziali capaci di dissolvere le forme dando corpo ad un impalpabile e misterioso pulviscolo atmosferico;Laggetta inscena un panneggio come schermo di una fatiscente abitazione in cui si aprono oscure finestre neel'angosciante dimensione del mistero;  Levi si cimenta invece in labirintici e coloratissimi percorsi  in grado di richiamare alla mente geografie terrestri ma più ancora le tecnologiche e roboanti immagini dei “frattali”; Lombardo da architetta costruisce una solida forma geometrica a finestra che si chiude al mondo per suggerire spirituali spazialità celesti;  una natura benigna, lussureggiante e avvolgente è quella che ci propone Lovisolo, in perfetta armonia con l’animo umano e che sa inglobare le complessità del vivere odierno;  Locci deposita sulla superficie del supporto materici spessori cromatici creando pezzature di colore in un vivace minimalismo formale tra bianchi calcinati e blu-marini su caldi fondali d’ocra;  un delizioso “Pinocchio con fatina” è ciò che rappresenta la litografia di Luzzati, ideatore di personaggi animati ricchi di esplosioni coloristiche, disegnati con estrema grazia e originalità grafica;  Mariotti analizza con energia istintuale un mondo interiore reso con violenze gestuali nella forza timbrica del colore; la  figurazione bidimensionale di Novali si anima di arguti e sintetici personaggi definiti nell’essenzialità strutturale di libere geometrie governate da cadenze ritmiche compositive;  “luci tra gli ulivi” è il titolo del rasserenante dipinto della Pagli in cui si materializza una “crosa” incastonata tra praterie e ulivi argentati;  in un delicato quanto raffinato gioco pittorico-lineare di bianco e nero, Ponte elimina la rappresentazione figurale per fornire coordinate atte a descrivere la dimensione astratta del pensiero;  Parodi crea intricate stratificazioni di superfici materiche - sottolineate da campiture cromatiche accese - così da rappresentare nello spazio dell’opera la complessità paradigmatica dell’attuale società; con Sanna si configura un’esplosiva e aleatoria galassia celeste, resa con delicatissimi passaggi pittorici mentre l’universo tradotto da Venezia descrive soluzioni formali geometrizzanti rese attraverso densità luministiche di forte impatto visivo. Unico scultore, Gialdini propone un’opera a carattere surreale dove il busto d’un uomo, col braccio alzato da vincitore, si offre a bersaglio della violenza umana.

 

 

 

 

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