Nicola Petrolini, di cui ricorre quest'anno il trentesimo anno dalla sua scomparsa, è un artista che attende una ridefinizione del suo lavoro affinché siano messe in luce e riconosciute le sue qualità pittoriche e la sua entusiasta adesione al nascente Pop americano dei primi anni  '60 attraverso la tecnica della solarizzazione delle immagini fotografiche, evidenziata dall'artista d'oltre oceano Handy Warhol.

La pittura di Nicola Petrolini, esposta per l'occasione alla galleria San Donato (nella piazzetta omonima, 53 r.),  è composta da una grande armonia cromatica: da sempre i suoi lavori sono caratterizzati dalla circolazione del colore nello spazio così da fondere gli oggetti e le figure  con l'ambiente circostante in modo che echi e riflessi rimbalzano in continui e specifici rimandi.

Nello stesso tempo l'artista è attento alle esperienze coeve: negli anni '50, egli aderisce al clima Informale di quei momenti con una sua personale interpretazione, non abbandonando mai totalmente la figurazione, ma salvandola con cenni formali ben visibili.

Se ai suoi esordi si esprime con un linguaggio neorealista , in seguito guarda alla pittura europea , in particolare alla scomposizione cubista, portando la pennellata a comporre la forma mediante una successione di tratti frammentati.

Più tardi si carica di accenni espressionisti nella violenza pittorica e nella deformazione figurale, ma la sua pittura tende sostanzialmente a raggiungere raffinati equilibri , anche attraverso l'uso dei colori complementari che accentuano le intensità timbriche.

Particolarmente felice è una "natuta morta" degli anni '50 giocata con toni delicati e risolta in grande armonia pittorica in grado di evocare certe morbidità tipiche di un Morandi.

L'artista dipinge anche su vetro: ricordo larghe gocce di vetro il cui retro è stato inciso da acidi che al contempo hanno generato striature di colore fortemente luminoso.

Per questa speciale tecnica e abilità artistica, Petrolini è stato invitato ad arredare la cappella della nave Michelangelo, ove realizza il fonte battesimale , le numerose vetrate e la via Crucis. La sua , è una pittura ancora da scoprire.

                                                Miriam Cristaldi