Il disinvolto yuppismo degli anni '8O con le conseguenti strategie studiate a tavolino hanno lasciato il posto negli anni '90 all'incertezza e allo smarrimento causati dalla crisi del sistema dell'arte (si badi bene non dell'arte). Oggi , con la svolta epocale del nuovo millennio, si assiste alla nascita di una nuova luce che illumina le coscienze degli artisti: il vento di una ritrovata fede soffia  sulle ultime generazioni spingendole a credere nella forza del messaggio artistico capace di obliare le insicurezze del mercato.

Questo è verificabile anche nel lavoro, svolto in tandem dai giovani artisti di frontiera Gian Paolo Minelli e Silvano Repetto, abitanti a Chiasso.

Un lavoro di carattere concettuale basato sull'interazione di due linguaggi: video (Repetto) e fotografico (Minelli).

Se l'uno riporta nell'opera lo spazio o il luogo dell'azione attraverso immagini statiche, l'altro ne propone la rappresentazione temporale composta da movimentate video-icone.

Entrambi presentano allo Studio Leonardi V-Idea (piazza Campetto 8, fino ai primi di ottobre) le installazioni intitolate "Allarme" e "Minelli & Repetto" in cui si cerca di scuotere il sistema dell'arte attraverso una provocante ironia.

Nella prima, con un pericoloso stato d'  allerta  si cerca in realtà di contaminare le persone mediante l'insidia d' un  messaggio pungente capace di far riflettere sui valori dell'artisticità. Paradigmatici i "manifesti" abusivi ove spicca l'immagine di una maschera antigas nell'atto di difendere gli artisti da possibili veleni inquinanti l'arte.

Nella successiva installazione i due giovani presentano una finta operazione di marketing in cui loro stessi si offrono come oggetti da pubblicizzare.

 Hanno perciò realizzato una vera campagna pubblicitaria con un falso prodotto (apparendo con le loro persone su giornali e televisioni in qualità di opera) cercando in questo senso di procurare nell'osservatore uno stato di shock atto a condurlo, in un secondo momento, verso la dimensione alta dell'artisticità.
Le performances infatti si concludono all'interno di un museo dove il fruitore può comprendere appieno il senso dell'opera e il suo grado di coinvolgimento all'azione.