In occasione della cena di beneficenza , inaugurata il 24 ottobre nell'ex ospedale psichiatrico di Genova-Quarto ( via Giovanni Maggio 6 ), a favore dell'"Istituto Materie e Forme Inconsapevoli" ( forma di volontariato nato nel 1988 attualmente guidato da Gianfranco Vendemiati) affinché possa proseguire le sue attività di sensibilizzazione e supporto al disagio psico-fisico , si è contemporaneamente allestita un'importante rassegna nella "sala-mostre" dell'Istituto stesso, sita nel palazzo del Presidio socio-sanitario dell'ospedale .

Con questa esposizione s' inaugura  l'anno I997-'98, arco di tempo in cui si alterneranno mostre di artisti professionisti con opere provenienti dagli ateliers di arte-terapia .

L'intento di tali mostre  non risiede tanto nello scopo di stabilire i gradi di artisticità delle opere , quanto nel favorire l'uso dei mezzi dell'artisticità per consentire una "cultura del dialogo" attraverso l'approfondimento di un vicendevole scambio esperienziale , creativo , razionale ed emotivo tra  persone sane e persone portatrici di disagi psico-fisici.

In questo senso è da intendere la dinamica espositiva dei lavori , provenienti dall'atelier arte-terapeutico dell' ospedale di Ge-Quarto (diretto da Margherita Levo Rosenberg), insieme alle opere pittoriche delle artiste e arte-terapeute volontarie, Giovanna Morgavi e Serena Olivari.

Gli elaborati dell' atelier , sotto il titolo "Guardare dentro di sé", spaziano tra la figurazione esemplificata della natura con paesaggi sciolti nelle linee compositive e autoritratti spesso essenzializzati in forme geometriche fornite di dettagli,  così da suggerire  attitudini segrete dell'autore ; ma si accompagnano anche vaste campiture cromatiche tese a immaginare spazi infiniti dove piccoli interventi segnici sembrano coordinare un mondo interiorizzato.

"Tra il corpo e la mente" è il tema cui ruotano attorno i dipinti di Giovanna Morgavi : una pittura figurativa con accenti neo-espressionistici, vicina a certe deformità beconiane, che rappresenta corpi acefali, sanguinolenti - resi nei toni vividi dei rossi in contrasto coi neri e con le terre- quale possibile metafora delle difficoltà della persona a cogliere la totalità , scissa tra gli istinti emotivi, la  dimensione razionale e l'anelito alla trascendenza.

Col titolo "Ai piedi della montagna" si snoda sulle tele di Serena Olivari un racconto pittorico composto da linee purissime, concentrate in segni minimi, alternate a trasparenti campi cromatici atti a strutturare scenari mitopoietici e personalissime fantasie, sviluppatesi a livello sapienzale fin dai primissimi esordi dell'artista.

                                               

                                                            Miriam Cristaldi