Guanxi" (legami in cinese) è il titolo della personale che Massimo Vitangeli e Giovanna Salis hanno realizzato a quattro mani per il circolo culturale Leonardi V-Idea, in piazza Campetto 8, fino a metà giugno.

L'operazione artistica prende spunto dal principio di Indeterminazione della meccanica quantistica secondo cui è impossibile misurare contemporaneamente con esattezza assoluta la posizione e la quantità di moto di una particella. Quanto più è precisa la misura di una delle due quantità tanto maggiore risulta l'incertezza  della misura dell'altra. Si può pensare allora  che a volte delle particelle vengono prodotte dal nulla ma che cessino di esistere prima del tempo necessario per essere rivelate; nello spazio vuoto ci sarebbe quindi una continua creazione e distruzione di particelle dette "virtuali" .

Ciò implica che le teorie fisiche siano solo statistiche, non esatte,  e che prevedano solo con "probabilità" che le cose accadano.

In questo senso l'operazione artistica qui espressa riflette la ricerca di continui, piccoli scarti che minano il concetto stesso di riproduzione per porre in evidenza delle possibilità con nuovi sistemi di equilibrio.

Nella prima sala "It from bit": l'origine di questo lavoro sono due piccole statuette gemelle, maschile e femminile, di origine orientale, realizzate in resina bianca e disposte sul pavimento, a terra, in una lunga fila a serie di tre. Di fronte sta un pannello che riprende le sagome delle sculturine, ma in forma sfuocata come se il tempo avesse già trasformato i soggetti che hanno dato origine a questa strana clonazione.

Nell'opera  "Le tombe del tempo" (seconda sala) ovali neri contengono disegnate bolle nere come probabile percezione di un'afasia del tempo generata da "buchi neri" in cui la materia è addensata in uno spazio relativamente piccolo, tanto che , in teoria, la sua massa può essere considerata riunita in un punto. L'opera è realizzata in bianco e nero come gli oggetti celesti che esercitano un'attrazione gravitazionale così intensa da impedire alla materia e anche alla luce di allontanarsi da essi , rimanendo bui.

La nascita di un buco nero può avvenire in seguito all'esplosione di una stella di grande massa ove il suo centro subisce un violento collasso gravitazionale: il collasso comprime la materia indefinitamente dando origine al fenomeno buco nero.

Questo senso di catastrofe latente, di punto di non ritorno è lo scenario in cui si muovono i due artisti, dando per scontata "una situazione di deriva dell'umano".

In questo difficile passaggio epocale in cui la tecnologia segna una visione performativa del mondo essi "sorvegliano i movimenti misteriosi di cui si compongono la vita e i tentativi di manipolazioni della vita": ancora nella seconda sala "Field test 1 e 2", stampe trattate a olio, rappresentano gli animali più usati per la sperimentazione scientifica, la scimmia e il topo. Con questo termine "tangente i due ambiti, quello del marketing e quello della bio-ingegneria " si propone "un test che vuole provare la reazione di un ambiente all'immissione di un nuovo prodotto" (citazioni dal testo critico di Riccardo Ferrari), ma anche come espressione di una umanità che si vede spinta sull'orlo di nuovi assetti, continue mutazioni, il cui futuro si presenta come un' interfaccia fra l'uomo, la tecnologia e l'altro da sé, secondo un punto di non ritorno...

                                                            Miriam Cristaldi