Romano Ragazzi e Arturo Martinez

                                               

Gli artisti milanesi Romano Ragazzi e Arturo Martinez hanno occupato l’intero spazio del centro

culturale Satura (piazza Stella 1, fino al 10 aprile) con una mostra di pitto-scultura, a quattro mani.

Se l’uno, grafico pubblicitario, sa esprimersi con estrema libertà, scioltezza e velocità d’esecuzione attraverso pennellate istintive che aggrediscono lo spazio del quadro, l’altro, con metodicità costruttiva, propria dell’architetto, sa dirigere l’attenzione verso forme geometriche capaci di scandire strutture spaziali entro cui abitano piccoli moduli colorati. 

Come sfere, parallelepipedi, coni, cilindri… in una sorta di  antico gioco del “fatelo da voi”.

I due amici, artisti e colleghi, pur nella differenza dei linguaggi, sembrano entrambi divertirsi secondo giocose manualità.

Infatti Ragazzi traccia sul supporto gestualità e scie cromatiche sì di sapore informale, ma in senso ludico, lambendo con freschezza di segno frammenti fotografici, inseriti nel contesto, resi con la tecnica del collage.

Quasi un festoso abbinamento tra passato e presente, mirando a un futuro prorompente e meravigliante, anche se può aver guardato alle composizioni americane della Nevelson, alle strutture compositive di Lucio del Pezzo o al lavoro pop di Ugo Nespolo, tende anch’egli a risolvere il lavoro nella festosità cromatica delle forme secondo modalità tipiche dei giochi per ragazzi come può essere ad esempio il gioco- compositivo del Lego o l’iconografia di certe scenografie da fumetto.

Così come annota, nel testo di presentazione, Alessandro Riva, “quello di Ragazzi è un lavoro che testimonia la volontà di giocare sul piano dell’ambiguità, del non detto, dello scarto semantico…” mentre “Martinez… si diverte a prendere per il naso lo spettatore con l’intrico di elementi ad incastro tanto inutili quanto complessi e del tutto inestricabili”. Una mostra da non perdere.

 

                                                            Miriam Cristaldi