A fronte del "diluvio" di immagini mediali con cui il villaggio globale quotidianamente ci informa (spesso in tempo reale), diventa oggi  necessario operare in campo artistico una "scrematura", un' oculata selezione che ci possa permettere di scegliere e di "difendere" dall'invasione iconografica quell'unica immagine "numinosa", essenziale, auratica, simbolica, la TRAS - FIGURA capace di diventare fulcro significante dell'oggetto estetico .

In questo senso, cogliere oggi un'immagine "forte", che contenga significati profondi, ancestrali,  da sempre appartenenti al nostro codice psichico/genetico e quindi immediatamente riconoscibili dall'inconscio, significa ricercare quell'immagine archetipale nel ricco universo dei simboli primari. Universo cui spesso l'artista inconsapevolmente o coscientemente attinge per poter meglio incidere sulla coscienza e realizzare  un'opera universalmente comprensibile.

In questo modo è possibile raggiungere un'esperienza estetica quando i  sensi si lasceranno penetrare dalla forza della trasfigura: un'energia che attraversa la scena del mondo per raggiungere il nostro intimo, ci persuade e ci incanta col  nuovo frammento di verità "svelata" .

E' un percepire l'esperienza dei sensi al di là della funzione della mente ed agiscono in forma attiva quando possono collegarsi a qualità spirituali.

Nelle cose che si vedono (la manifestazione) e si sentono (ad es.la musica) è necessario sviluppare una capacità di capire (non élitaria) la loro intrinseca qualità spirituale, riuscendo ad unire l'"ispirazione" con lo "stile", la "voce interiore", che si annuncia all'uomo, con la "forma".

 

Il lavoro di numerosi artisti (consapevoli o no) è fornito di una ricca presenza di simboli o tras - figure, di cui la religione, la mitologia, l'esoterismo, l'alchimia e la psicanalisi hanno fatto largamente uso per esprimere concetti fondamentali.

Alcuni sono particolarmente riconoscibili:

l'igloo di Merz in questo senso può simboleggiare la "cupola celeste" (la sfera dello spirituale) e al contempo la "casa" dell'uomo; la canoa di Zorio l"arca" dell'alleanza e il "viaggio" come mezzo di comunicazione; l'albero di Penone l'"elemento di "congiunzione" tra terra e cielo",  ; la pietra di Anselmo l'incorruttibilità "eterna" e la "fisicità" della materia ; lo specchio di Pistoletto "l'altra parte di noi", il doppio; il fuoco e il carbone di Kounellis la "fiamma" della passione e la materia che lo alimenta; il cervello di Costa  l"uomo pensante" nell'universo cosmico; il taglio di Fontana l'"asse del mondo" che congiunge  la fisicità della materia con la spazialità infinita; la ruota di bicicletta di Duchamp il "cerchio" della perfezione; la croce di Beuys come simbolo religioso che può riassumere l'idea di occidentalità e così via...

Nel percorso precedente del '94, compiuto con un gruppo di artisti , caratterizzato dalla presenza della virtualità come possibilità in nuce non ancora inverate (vedi "Arte come pre-, la trilogia della Virtualità"), si sono rivelate le tappe archetipiche di quei processi di conoscenza con la totalità dell'universo.

 In quel cammino l'artista aveva fatto l'esperienza di una sorta di intuizione rivelatrice e, attraverso i tre momenti dell'"annuncio", dell'"incubazione" e della "rinascita", aveva potuto  ascoltare quella voce rivelatrice, che nella confusione delle tante immagini presenti nella mente, suggerì proprio quell'"unica" immagine che poteva meglio rappresentare l'intenzionalità profonda.

Oggi, con l'operazione "Tras-figura", realizzata nello spazio canonico della galleria (scelta come luogo attuale di trasformazione alla ricerca di nuovi parametri e nuove modalità della comunicazione artistica), si vuole evidenziare quella intenzionalità profonda quale fulgida espressione del simbolo (tras-figura), colto nello svelamento di alcuni  suoi significati.

Ciò è  ben lontano dal ridurre o negare valore alla personalità individuale dell'artista e al suo linguaggio tecnico, ma si  raffigura come elastico ponte capace di metterlo in contatto anche con l'aspetto universale della spiritualità attraverso valori e immagini presenti in tutti i tempi e i luoghi della terra.

 

                                                            Miriam Cristaldi