EQUILIBRIO PRECARIO

 

                       

Paolo Ronzitti, allievo di Daniel Spoerri (con cui ha preparato la tesi di laurea), è un giovane artista appassionato a quel tipo di lavoro che fa uso dell’oggetto quotidiano, non disgiunto però da una visione concettuale

Anzi, questa si fa motore dell’opera.

Non a caso l’artista guarda anche al lavoro mentale di Giulio Paolini e, come lui, si rivolge contemporaneamente al passato.

Però l’oggetto di Ronzitti  non è respingibile alla storia attraverso specifiche citazioni e nemmeno da sottendere a misure d’eccesso come avviene per la società dei consumi.

Al contrario. Il suo oggetto, isolato dal contesto originario, vive uno spazio libero, abbacinato, quasi asettico come quello di una sala operatoria. Allontanato dal reale, esso trae forma e senso da  complessi rapporti di forze opposte, governate da instabili quanto precari equilibri.

“Equilibrio Instabile”, appunto, come recita il titolo della sua personale al centro culturale Satura (piazza Stella 1, dal 1 giugno alla fine del mese)dove tutte le installazioni si basano sulla  complessità dei rapporti.

Un esempio: l'opera composta da una ruota del disco dei freni d’ automobile - posata su un piedistallo in posizione fortemente inclinata - diventa precario piano d’appoggio per un piccolo manichino di legno (incarnazione dell’impossibile) che trova difficoltà a rimanere in posizione eretta.

 

                                                                        Miriam Cristaldi