Al Museattivo Claudio Costa č stata inaugurata la mostra "Segnaląti - Segnąlati - Segn'alati ", organizzata dall'Istituto Materie e Forme Inconsapevoli che si prolungherą fino al 3 febbraio nella sede dell'ex ospedale psichiatrico in Via G. Maggio 6.

Si tratta di un'ampia collettiva composta da artisti, che in qualche modo hanno avuto contatti con l'IMFI (Istituto Materie e Forme Inconsapevoli, presieduto da Gianfranco Vendemiati) e che hanno promosso in quest'ambito una qualsiasi forma creativa di comunicazione (non č esclusa qualche involontaria dimenticanza), e da alcuni degenti che da tempo si applicano nelle attivitą terapeutiche.

Lo scopo di questa collettiva č in primo luogo quello di veicolare nell'ex manicomio, oggi in radicale via di trasformazione, il pił ampio numero possibile di operatori artistici e di visitatori affinché si attivi sempre pił quel fertile scambio esperienziale tra forze esterne e interne alle istituzioni;  un secondo aspetto č quello di sollecitare un arricchimento interpersonale attraverso stimolanti attivitą creative non disgiunte da una rinnovata socialitą.

Gli invitati a questa esposizione, circa una settantina, hanno ciascuno realizzato un'opera consistente nell'elaborazione di una antica, scaduta e mai utilizzata "scheda " che, prima della riforma Basaglia, serviva per "segnalare"  i casi manicomiali. Da qui il gioco di parole del titolo, su cui gli autori , con impegno e con particolare delicatezza d'animo, hanno espresso il loro pensiero, le loro intenzioni, le proprie emozioni, le personali riflessioni.

Tra gli gli elaborati, tutti particolarmente convincenti, si evidenziano: un emblematico mattone spaccato (metafora dell'ex manicomio?) da cui sembra "scendere" uno sparuto manichino; un'aerea impronta di mano metaforizzante un'ala d'uccello; corpi femminili dipinti o incisi con veli avvolgenti che s'involano leggeri nelle volte architettoniche; la sagoma d'una "finestra" nell'atto d' incurvarsi alla pressione d'uno spazio dolente; il contorno di un' algida mano indicante lo spazio cosmico d'energia blu; la frattura d'una grafite turchese capace di simbolizzare il totale cambiamento di stato;  una foto della scuola elementare mostrante la regressione nel tempo dell'incanto; semi naturali di cereali che circondano sofferenti volti femminili, espressi nelle diversitą della "fame" fisica e psichica; la pittura di un paesaggio d'archeologia industriale che inscena lo sconquasso di un recente passato in estinzione; l'immagine di un giardino di fiaba rievocante gli spazi perduti di una infanzia felice...

 

                                    Miriam Cristaldi