FRANCESCO MUSANTE

 

Il mondo di Francesco Musante (personale alla galleria “IL Cancello”, vico Falamonica 8, fino al 20 maggio) è quello della fiaba: uno di quei racconti che si sviluppano in spazi notturni dove sul fondo di un cielo turchino, punteggiato da miriadi di stelle, germoglia un universo pullulante di vita.

Piccole casette, torri medievali, sirene, ombrellini, procaci fanciulle, trenini, lune, dai lontani ricordi chagalliani, volano agravitazionali (senza peso) nel buio della volta celeste assieme ad oggetti dello specifico dell’arte: matite, penne, pennini, pennelli, tele, cavalletti. In unione alla costante presenza d’un simbolico maestro (l’autore?) che dipinge “nel silenzio della sera” i sogni ambientati in magici mondi.

E allora, su queste tavole buie, accese da polveri siderali, danzano nello spazio oggetti e personaggi realizzati con lievi e morbidi segni, mentre i colori esplodono in tutta la loro forza timbrica come festoso concerto di squillanti note.

Così le campiture rosso magenta si stagliano infuocate su fondi cobalto e i verdi vescica si accostano all’oro delle lune e delle stelle.

Nasce un pattern visivo che ricorda un poco il lavoro di Gentilini, ma qui la forza del colore è del tutto particolare: trasparente, incontenibile e urlante. Le silhouette figurali sono strutturate secondo morfologie bidimensionali ma, alla percezione visiva, assurgono ad effetti tridimensionali dovuti agli aggettanti esiti del colore “sparato”.

Al contempo, Francesco Musante (di Vezzano Ligure) usa la scrittura come segno significante, come elemento creativo interagente con la pittura. E la componente grafica, costituita da lunghe e preziose scritte, è sovente usata come cornice, come spazio che circonda  l’opera.

O come ricamo e trine che conduce l’attenzione al centro del lavoro, caricandolo di senso.

Si tratta di opere a tecnica mista con colori ad olio e acrilico su tavola di legno compensato, materiale che riesce a fornire quegli effetti di maggior luminosità cromatica.

Un lavoro che piace a tutti. Adulti e piccini.

 

                                                            Miriam Cristaldi