Oggi, nell'attuale scena dell'arte priva di stili e tendenze specifiche, la creatività non trova un terreno fecondo forse perché vengono a mancare le spinte innovatrici capaci di mettere criticamente in discussione la cultura dominante (sono cadute le poetiche e le ideologie) dato che assistiamo ormai all'esaurimento dell'ultimo pensiero postmoderno e non s' individua ancora un nuovo pensiero politico-culturale   se non quello strisciante della performatività che è appannaggio della tecnologica.

 Forse il vero potere difficile da affrontare oggi è quello del sapere performativo che ci omologa tutti in un unico villaggio globale.

Da qui l'attuale mancanza di contestazioni costruttive e, in arte, di pensiero innovativo mentre assistiamo al fenomeno di una diminuzione della socialità in favore di una esasperata individualità.

Riccardo Ferrari , con la mostra "Contemporanea-mente" supportata da catalogo in cui descrive una periferia dell'arte che tra l'altro "... va avanti con i crismi di una marginalità in cui la ricerca sembra aver imboccato la via di un'astinenza creativa...", presenta 8 giovani artisti non accomunati da un tema specifico ma liberi ciascuno di proporre il proprio lavoro allargando il canonico contesto della galleria (in questo caso Rosa Leonardi V-Idea, piazza Campetto 8) per muoversi contemporaneamente anche in altri spazi attigui come quello delle Politiche Giovanili a palazzo Ducale, del Centro Iniziativa di Sottoripa e quello eterogeneo della strada.

Questi giovani di varie regioni italiane tentano in qualche modo di interagire tra loro con rinnovato spirito di socializzazione mediante interferenze operative coinvolgendo anche gente anonima del tessuto urbano e procedendo alla desimbolizzazione dell'oggetto in virtù della creazione di nuovi statuti.

EMANUELE MAGRI gioca sul doppio significato delle parole e sulla tautologia realizzando performance in cui modelli viventi ripropongono stilemi di sapore Fluxus , di carattere concettuale. LORENZO BIGGI dispone la "quadratura del cerchio" attraverso pannelli in movimento concentrico per simbolizzare una difficoltosa ricerca condotta sullo spazio e sulla sua funzione. CARLO BUZZI occupa pareti murarie dedicate alle affissioni pubblicitarie con fotografie personali di grande formato su cui lascia intervenire gli occasionali passanti quale segno significante del proprio lavoro. PIERLUIGI FRESIA blocca il dinamismo futurista  di un aeroplano da guerra  raggelandolo in una gigantografia "perfettamente" combaciante col piano del tavolo chiedendosi: "Che argomenti può avere la perfezione"? LUCA SCARABELLI spoglia il significato dell' oggetto per sviarne le funzioni nell'ambito "infruttuoso" del non senso. DARIO MOLINARI con una complessa messa in scena antepone e pospone l'andamento logico di un evento rovesciandone i parametri spazio-temporali. MAURIZIO BOLOGNINI e ANGELO CANDIANO intendono mettere l'accento sull'abbrutimento dell'arte in un sistema di relazioni dissipate attraverso il brevetto "Oltrearte" capace di marchiare il lavoro di ciascun artista presente.

                                                Miriam Cristaldi