Liliana Bastia è un'artista che da anni si misura con la tecnica incisoria giungendo a risultati egregi mediante raffinati e al contempo energici passaggi chiaroscurali. Accanto a tale linguaggio ha sempre operato in parallelo nell'ambito della pittura: ricordo i sui tori dipinti  carichi di aggressività rupestre, evocatrice di certi preistorici graffitismi. Poi ha affrontato temi del nudo con visualizzazione di enfatici amplessi approfondendo il rapporto tra giovinezza e vecchiaia, attingendo alla mitologia. Oggi persegue soluzioni formali ispirate a certi romanticismi propri dell"estetica del sublime", che si rifanno al mondo visionario di Goya, Fussly o Blake. Ma questi corpi mollemente dislocati in libere spazialità tendono a descrivere l'odierna complessità dei rapporti maschile-femminile giocando sulla drammaticità di segni nervosi e sui forti contrasti di luce-ombra. (galleria Satura, piazza Stella 5)

Sempre a Satura si può vedere la mostra "Prelievi di natura " di Virginia Cafiero, un'artista che ha fatto della natura un costante parametro di confronto. La sua prassi operativa riveste particolare importanza: infatti raccoglie erbe, foglie, fiori (solari giunchiglie, azzurre ortensie, bionde cipolle...) che fa bollire e colare finché ottiene un decotto che tritura e mescola assieme a un impasto di carta macerata nell'acqua. Si ottiene così un impasto colorato dalle tinte vegetali dei fiori che, fatto essiccare, viene poi fissato tra due "vetrini" di plexiglas proprio come i reperti di laboratorio da analizzare. Piccoli minerali o coleotteri seccati vengono poi fissati alla superficie vitrea come a voler invocare una coscienza ecologica a fronte  di un universo "in pericolo" a causa di alcuni nefasti effetti del progresso tecnologico. La Natura è qui evocata anche in altri lavori come nei fogli di radica o nelle strutture filamentose dipinte su fogli trasparenti d'acetato che, disposti a quinte teatrali, creano spazi tridimensionali (<ariario> piuttosto che <acquario>) in cui si stratificano fantastici effetti d'ombra.                                                         

                                               

                                                            Miriam Cristaldi