Giuliano Tomaino

 

Strisce orizzontali di carta a vetro, usate e stinte, costituiscono il materiale “povero” con cui  Giuliano Tomaino struttura alcuni dei suoi lavori. Poiché l’artista spezzino si rivolge principalmente all’oggetto quotidiano stigmatizzato dall’uso dell’uomo.

Allora, ad esempio, cartoni disfatti, appunti di diario, carte di giornali o di pacchi postali dismessi, assumono la connotazione di materiale “caldo”, ricco di segni, nell’atto di costituire un personalissimo linguaggio non esente da particolari qualità pittoriche connaturate in se stesso. Oggettualità quotidiana dunque, capace di assumere le sembianze di misteriose mappe entro cui prendono avvio magici paesaggi.

A questo stratificato supporto realizzato con la tecnica del collage, sovente si sovrappongono simbologie grafiche e pittoriche che forniscono ulteriori significati.

Significati riscontrabili nella memoria storica dei mitici giullari-cantastorie.

Sì, perché Giuliano Tomaino “canta” al mondo le sue poetiche storie d’amore in cui affollati uccellini e piccoli cavalli a dondolo sembrano far riaffiorare nell’adulto la sua parte infantile, quella più intima e nascosta del “fanciullino” pascoliano.

Infatti, in mezzo al salone espositivo, chiuso in teca di vetro, con tante monetine di rame raccolte ai suoi piedi, si staglia - nitida e scintillante come un’apparizione - la silhouette di un cavallino a dondolo, ricoperta completamente da sferiche biglie di vetro.

Epifania di un gioco infantile che da sempre culla generazioni di persone.

Ma anche si evidenziano, a parete, due grandi forme circolari, affollate da una miriade di uccellini dipinti in rosso: simbolico richiamo alla semplice e sbrigativa forma elementare che i bimbi disegnano a scuola come segni primari e riassuntivi della natura.

Dunque una specie di sfera magica dove i pesciolini rossi sono sostituiti da elementari moduli d’uccello.

Un chiaro invito al sogno ad occhi aperti, pur nella durezza del vivere quotidiano.

 

                                                                 Miriam Cristaldi