Ballata per Michele Liguori
Il vigile urbano Michele Liguori andava girando la Terra dei Fuochi
Rifiuti speciali molto nocivi trovava sepolti in mezzo agli ulivi
Sezione ambientale comune di Acerra fumi nell'aria come una guerra
Michele Liguori stendeva rapporti scattava le foto chiedeva rinforzi
Vedeva una terra di grande bellezza senza più voce e senza più vita
Pastori e greggi con la diossina terra dei padri che va in rovina.

Tutto intorno è contaminato ogni cosa del creato, Verdura e frutta e contadini pure le bestie ed i bambini. In mezzo ai fumi amianto e cemento / mentre la terra urlava e bruciava abbandonato proprio da tutti ilimoni in giardino non davan più frutti
Michele a casa entrava in cucinaLa moglie vedeva le scarpe squagliate
Sentiva la puzza di gomma bruciata / sul corpo gli odori di terra violata

A volte la voce di colpo perdeva ma alla camorra non si arrendeva
Per sette anni ha steso rapporti neppure un encomio per i suoi sforzi
Non si piegava a nessun compromesso c'eran minacce faceva lo stesso
Di notte il telefono spesso suonava insulti, risate o nessuno parlava
Michele lottava non era da ieri eran corrotti i carabinieri, Tutti quanti voltavan la testa e i malfattori facevan gran festa

Fino alla fine ha continuato a denunciare gli abusi nei campi Così i veleni entravano dentro e del suo corpo han fatto uno scempio, "Non so dire se sia valsa la pena però l'ho fatto e non me ne pento, Questa è la terra di mio padre e mio figlio non si può fingere di non vedere" Miche Liguori nel letto morente così rispondeva, un filo di voce
Meglio soli, meglio soli, è morto da solo con la sua onestà

operai invisibili

Nella fabbrica dei ragazzi, linea cinque doppio turno
Mezzanotte c'è l'inferno l'olio esplode lancia fiamme
Tutto intorno prende fuoco che li prende tutti e sette

Vedo prima Rocco Marzo senza pelle senza faccia
Non mi vede ma mi sente, dice: "dillo tu a mia moglie
Dille che mi hai visto Dille che sto in piedi"
Dentro a un denso fumo nero barcollando se ne va
Operai invisibili

Toni Ragnosta bruciando sta bruciando lì per terra
e mi sembra di impazzire non lo posso neanche toccare
E non posso fare niente mentre il fuoco lo divora
E poi vedo Beppe e Bruno due fantasmi ancora in piedi
Che non sanno dove andare in che direzione cercare
Solo in testa una domanda la paura di sapere
"Guardaci la faccia! che ci siamo fatti?"
Operai invisibili

Robi Angelo e Rosario sono a terra tutti e tre
L'olio frigge non c'è più niente sembra cera che si scioglie
Solo voci nella notte che resistono al dolore
Solo voci nella notte che resistono al dolore
"Stai vicino ai miei dimmi che lo farai"
"Non si può morir così Con due figli piccoli"
"Non pensare a me occupati di loro"
Ora un padre sta urlando una foto stretta in mano
Sta urlando "Bastardi assassini" sotto il braccio ci teniamo
e non siamo invisibili, no, non siamo invisibili

massa critica
La banda massa critica ha lasciato già
la ciclopista che dal lungofiume porta un po' più in là
Dalle riserve indiane all'attacco delle giacche blu
velocipedi incazzati venuti da ogni tribù

SIAMO LA MASSA CRITICA, IN GIRO PER LA CITTA'
SULLE NOSTRE BICICLETTE, VENTO IN FACCIA LIBERTA'

Non mi interessano le scuse che racconti tu
incazzati autosauro ma oggi non ti muovi più
Vado piano fischio e scampanello quanto mi va
oggi in strada trovo la mia libertà

SIAMO LA MASSA CRITICA, IN GIRO PER LA CITTA'
SULLE NOSTRE BICICLETTE, VENTO IN FACCIA LIBERTA'

Accelera sgomma muoverti non puoi
oggi il traffico per strada siamo solo noi
Dalle riserve indiane ciclopiste delle giacche blu
velocipedi incazzati venuti da ogni tribù

SIAMO LA MASSA CRITICA, IN GIRO PER LA CITTA'
SULLE NOSTRE BICICLETTE, VENTO IN FACCIA LIBERTA'

SCOVARE GESTI

Nonstoria come storia di ogni uomo sempre diverso sempre uguale
nonpersona negazione di una vita fallita sfuggente svuotata mancata, nonstoria di terre asservite al potere scenari di fabbriche ed autostrade, luoghi aridi e privi di coscienza senza emozioni affetti memoria

Ma non dura il sentimento dentro e non dura il pensiero fuori
l'intuizione è subito travolta l'autoironia tenta una forma
Scovare gesti dati per ovvii infimi eventi mal registrati
per instillare il dubbio che possa esistere una realtà diversa

Nonstoria di attori fuori dagli schemi presi a calci dalla storia
veloci a guardare e a capire incapaci di produrre e di agire
Nonstoria di un posto tra i prefabbricati di pezzi di campi tra industrie
tra l'afa la nebbia e l'alta tensione e quattro milioni di megahertz

Nonstoria espressione del nostro disagio senza una logica direzione
schegge di un caotico universo impossibile da capire

Ma non dura il sentimento dentro e non dura il pensiero fuori
l'intuizione e' subito travolta l'autoironia tenta una forma
Scovare gesti dati per ovvii infimi eventi mal registrati
per instillare il dubbio che possa esistere una realà diversa