La Storia di Glauco: Capitolo 32

 

Capitolo 32 - Il Mercato Traiano

Glauco scosse il capo, costringendosi a tornare alla realtà. Era facile sognare ad occhi aperti standosene seduto una settimana dopo l’altra nella taverna che si affacciava sull’affollato mercato a più piani. Occasionalmente Glauco girovagava tra le botteghe e i chioschi, attento a qualsiasi donna che potesse corrispondere alla descrizione di Giulia, ma per la maggior parte del tempo se ne stava seduto ad osservare, dal suo punto di osservazione proprio vicino alla porta principale, da dove gli era possibile controllare la maggior parte di coloro che accedevano o lasciavano il mercato.

 

Sedeva da solo, dal momento che Mario era tornato alle biblioteche per continuare gli studi che aveva un po’ trascurato e la ricerca di qualunque riferimento a Massimo tra le migliaia di documenti storici. Mario investigava con discrezione anche su dove si poteva trovare un medico cristiano di nome Marciano, che aveva lavorato con le legioni settentrionali due decenni prima. Glauco sentiva la mancanza della compagnia di Mario, ma sapeva che avevano migliori possibilità di riuscita se lavoravano separatamente. Ma, fino a quel momento, non avevano avuto alcun successo.

 

Il Mercato Traiano era una delle strutture più interessanti e più frequentate di Roma. Il Mercato circondava il Foro di Traiano, una vasta piazza quadrata fiancheggiata da portici laterali, alla quale si accedeva dal Foro di Augusto, attraverso l’arco trionfale dedicato a Traiano. Nel centro della piazza c’era il monumento equestre all’imperatore. Sul lato opposto, la piazza era chiusa dalla facciata dell’imponente Basilica Ulpia, la più grande di Roma. Due biblioteche, una greca ed una latina, si affacciavano sulla piazza, rendendo talvolta comodo a Mario l’incontrare Glauco per pranzo, quando il giovane studente svolgeva lì le sue ricerche. Tra le due biblioteche si ergeva la grande colonna di Traiano, con i rilievi che commemoravano la conquista della Dacia da parte di Roma.

 

I Mercati di Traiano, il centro commerciale di Roma, dominavano un angolo della piazza, con tre piani di negozi ivi racchiusi. Sopra di questi, c’erano altri tre piani di attività commerciali, per un totale di centocinquanta negozi, rendendo il complesso il più grande centro commerciale dell’impero. Aveva tutto… fornai, pescivendoli, macellai, merciai, sarti, barbieri, fruttivendoli, prestatori di denaro, agenti immobiliari, fabbricanti di tappeti, tintori, venditori di spezie, lavandai, orafi, merlettai, calzolai, cuoiai... e quant’altro si potesse immaginare. Le merci venivano importate da ogni angolo dell’impero e da località esotiche nell’Estremo Oriente.

 

Le taverne e i chioschi di alimenti attiravano persone in cerca di cibo ed intrattenimento. Il mercato era anche l’edificio in cui dove venivano distribuiti al popolo i generi alimentari, rendendo il luogo affollato in modo indescrivibile. Fortunatamente, corridoi con arcate aperte per catturare le brezze, lo rendevano sopportabile, specialmente in quel periodo autunnale.

 

Da settimane ormai, Glauco percorreva le gallerie arcuate, dando un’occhiata alle botteghe e sopportando spinte ed urti da acquirenti determinati. Fingeva interesse nelle merci, additando questo e quello e corrugando le sopracciglia simulando contemplazione, ma i suoi occhi scrutavano costantemente la folla in cerca di una donna alta dai capelli d’oro ramato. Talvolta si fermava alla balaustra della terza galleria cercando Giulia nei due piani inferiori, le orecchie vibranti per gli eco di voci di contrattazioni, risa e passi. Più di una volta il suo cuore aveva accelerato all’improvviso quando egli aveva colto una fugace visione di capelli rossi, ma aveva poi scoperto che le donne erano o troppo giovani, o troppo basse, o semplicemente troppo ordinarie.

 

Infine, alla fine della quarta settimana, Glauco cominciò a far scivolare qualche moneta nelle mani dei negozianti ed a porre loro domande sulla misteriosa donna. Ebbe successo con il quinto negozio sul secondo piano, un uomo che vendeva sete preziose e insolite importate dall’Estremo Oriente. Vedeva Giulia. Spesso. Era una cliente regolare.

 

A mezzogiorno Mario si incontrò con Glauco alla taverna ed entrambi contemporaneamente presero a parlare in tono eccitato.

 

- Aspetta, aspetta, - rise Glauco alzando una mano. - Prima io. Devi sentire questa.

 

- L’hai trovata?

 

- Be’, non ancora, ma ho trovato un negozio che lei visita spesso… sebbene non vi si rechi da un po’ di tempo… e tutto ciò che devo fare è controllarlo finché lei non ricompare. E’ come se l’avessi già trovata.

 

Mario sorrise raggiante.
- Che bella notizia. Troviamo un tavolo. - I due giovani si sistemarono nei loro sedili e Mario immediatamente rivelò la sua notizia con tono casuale e quasi minimizzando, mentre consultava il menu. - Ho scoperto dove si trova il dottore.

 

- Che cosa? - Glauco schizzò dalla sedia e afferrò i bordi del tavolino, tenendo lo sguardo fisso sul suo compagno. - Come ci sei riuscito? Dov’è?

 

- Siediti, amico mio. Stai attirando troppa attenzione. Non essere troppo eccitato, perché non è esattamente vicino. E’ in Arabia Seconda … a Petra.

 

- Petra? - Le dita di Glauco tamburellarono sul tavolo mentre si sforzava di richiamare alla mente la sua conoscenza scolastica di geografia romana. - La città nel deserto scavata in falesie di roccia? - chiese incerto.

 

- Sì.

 

Glauco restò a bocca aperta.
- E’ un lungo viaggio da qui.

 

- E’ quello che ho detto. Dovresti viaggiare da Roma ad Alessandria per nave, poi attraversare il Mar Rosso ed infine il deserto, fino a Petra. Sarebbe un viaggio duro e molto, molto pericoloso.

 

- Ma è la persona chiave, Mario. E’ l’unico che potrebbe avere i più importanti effetti personali di mio padre. E’ l’unico che sa che cosa accadde veramente quella notte in Germania. Io devo andare laggiù.

 

Mario annuì, accettando una brocca di vino dalla cameriera.
- Sapevo che l’avresti detto.

 

- Perché, di tutti i posti sulla terra, è voluto andare laggiù?

 

- Petra è ai confini dell’impero ed è quasi inaccessibile… un luogo perfetto perché una setta cristiana vi possa trovare un rifugio sicuro. Sono molti i cristiani che si fermano in quei luoghi, ormai, desiderosi di essere lasciati in pace ad adorare il loro dio. Tu sai bene quanto me che cosa sta succedendo ai cristiani che sono rimasti a Roma. Vengono torturati e uccisi nel Colosseo per il piacere delle folle. Quell’uomo fu saggio a fuggire.

 

Glauco sorseggiò il vino e, lentamente, un senso di soddisfazione che non conosceva da anni si instaurò in lui. Aveva informazioni sia di Giulia che di Marciano… due tessere importantissime dell’enigma di suo padre. - Quella potrebbe non essere la sola ragione per cui andò a Petra. Potrebbe essere in possesso di cose che preferirebbe non fossero trovate… anche se fossero semplici informazioni. Mio padre potrebbe perfino essere laggiù con lui, - disse Glauco con crescente eccitazione. - Come lo hai trovato?

 

- Molti romani hanno amici che sono amici di cristiani… anche se non sono molto ansiosi di ammetterlo. E’ stata solo questione di essere paziente e di porre le domande giuste alle persone giuste. Ma, dimentica Marciano, per il momento. Siamo molto più vicini a Giulia. Sono davvero ansioso di incontrare questa donna.

 

Glauco ridacchiò con soddisfazione.
- Anch’io. Il negoziante mi assicura che è ancora alta e bella, con capelli d’oro ramato malgrado l’età. Dovrebbe essere facile riconoscerla. Spero solo che non ci voglia molto tempo.

 

- Non ne sarai turbato, vero? Incontrare una donna che fu l’amante di tuo padre mentre tua madre era ancora viva? - Mario schiacciò una lumaca e si gettò in bocca il succulento mollusco, prima di assorbire il burro e aglio con il pane.

 

- A dirti la verità, me lo sono domandato io stesso. Quando per la prima volta venni a sapere che mio padre era stato fedele a mia madre per anni, pensai che doveva essere stato un uomo fuori del comune, poi mi son ritrovato a gradire quell’idea. Perciò, rimasi sconvolto quando Eugenia rivelò che egli aveva apertamente preso Giulia come sua amante in Mesia. Ma, da tutte le nostre informazioni, sembra che fosse una gran bella donna, quindi posso capire la sua debolezza per lei.

 

- Mi chiedo se tua madre l’abbia mai saputo…

 

Glauco si limitò a stringersi nelle spalle. Se lo era chiesto anche lui.

 

- Non posso restare, Glauco. Volevo solo darti la buona notizia e mangiare un boccone.

 

- Lo apprezzo molto, Mario. Spero che tu sappia quanto.

 

Il giovane snello sorrise al suo amico ispanico.
- Lo so. Comunque, io mi diverto. Mi piace cercare di risolvere un bel mistero. - Frugò nell’abito in cerca di monete e Glauco lo fermò con la mano.

 

- No,  pago io. E’ il meno che possa fare.

 

- D’accordo, non voglio discutere. A più tardi, amico mio. Buona fortuna per la tua ricerca di Giulia.