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E' doveroso premettere che la ricerca di minerali e' regolata in Piemonte da una legge regionale, alle quale e' scrupolosamente necessario attenersi ! L'ingresso in miniera e' ancora legato a concessioni ed e' in ogni caso assolutamente sconsigliato a persone senza una specifica esperienza e senza un adeguato equipaggiamento. Questo insediamento minerario è situato ai piedi del monte Gregorio, montagna che sovrasta i paesini di Lessolo e Calea, mentre il paese di Brosso che ne ha dato il nome è sulla sommità della collina mineraria. Queste miniere sono raggiungibili sia dal Comune di Brosso sia, ancor più facilmente, dal Comune di Lessolo. Gli ingressi oggi crollati, sono diventati dei semplici buchi nascosti nel bosco, ma il continuo passaggio dei cercatori di minerali ne facilita il ritrovamento.
Questo complesso minerario è senza dubbio uno dei più antichi; le prime gallerie furono scavate al tempo dei romani e nel medio evo. In tempi piu' recenti e' diventato proprietà della famiglia Sclopis, e infine della Società Montecatini che la condusse fino alla totale chiusura avvenuta nel 1964-66. All'inizio veniva coltivata la galena argentifera, poi si estrasse il ferro oligisto. La pirite era ancora considerata uno scarto di lavorazione, ma in seguito con il rincaro dello zolfo, si decise di utilizzare questo minerale contenente lo zolfo per la fabbricazione dell'acido solforico. Così oltre a recuperare il materiale considerato "scarto" , si continuarono a coltivare i giacimenti ancora presenti nei complessi.
I minerali provenienti da questa miniera sono presenti nei musei di tutto il mondo. |
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Il complesso più basso è così detto delle Salvere, complesso che si snoda per parecchi chilometri. Questo complesso si può dividere in cinque livelli principali. Nel primo livello denominato Canaletto si possono trovare in prevalenza calcite massiva e magnetite alcune volte in bei cristalli, verso il fondo del complesso vi è una piccola vena di marcasite e pirite. Nel secondo livello si possono trovare minerali come, pirite, pirofillite, canavesite e la famosa ludwigite. |
Proseguendo in questo livello si possono trovare minerali come, cummingtonite, cabasite e inoltre vari tipi di calcite e aragonite. Scendendo al quinto livello possiamo trovare dei bellissimi cristalli di pirite cubica, idromagnesite e calcite a testa di chiodo, molto interessanti in questo livello le stalattiti di limonite, non sempre raggiungibili perché si trovano in un tunnel allagato che da verso l'uscita in basso. |
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Per raggiungere questo complesso, una volta arrivati alle miniere si prosegue sulla strada non asfaltata fino all'attraversamento del torrente Assa. Questa località denominata Valcava è attualmente di proprietà della società La Miniera s.a.s., e il vecchio stabilimento minerario è ora adibito ad agriturismo. Il piazzale dopo il piccolo ponticello sul torrente Assa serve quindi per il traffico agricolo e turistico per cui e' corretto parcheggiare l'auto altrove. Giunti comunque sul posto, si prende la mulattiera ciottolata Napoleonica che conduce al paesino di Brosso. Non vi sono indicazioni per raggiungere questo complesso; dopo circa venti minuti di marcia, giunti a uno dei tornanti, si imbocca una traccia di sentiero che salendo si inoltra nel bosco. Percorrendo tale sentiero si giunge a un ponticello ricostruito con assi di fortuna; attraversato il ponticello e percorsi altri cento metri circa si giunge all'ingresso che è sulla sinistra a livello del sentiero. Ci sono anche un'uscita superiore e una a metà complesso, abbastanza difficili da trovare sia dall'interno che dall'esterno.
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Nel primo stanzone che si incontra entrando in questo complesso, si possono trovare splendidi geodi contenenti grandi cristalli di pirite, oppure cristalli molto trasparenti di barite che vanno da un diametro di pochi millimetri fino a raggiungere in qualche caso, anche più di tre centimetri. Dopo il primo, si giunge a un secondo stanzone ricco di calcio, le cui pareti sono adornate da striature bianchissime. In questo stanzone vi è un forte stillicidio e l'acqua ricca di calcio che precipita, forma delle pozze dove si possono facilmente trovare le famose perle di grotta. Esse si formano perché l'acqua è satura di calcio e il movimento rotatorio dell'acqua nelle pozze ne determina la forma sferica.
Risalendo il complesso la mineralizzazione si fa scarsa, ma verso la sommità si ripresenta nuovamente buona. Infatti si possono aprire geodi contenenti siderite con farmacolite, calciti molto brillanti a dente di squalo, aragonite, molto raramente bournonite e boulangerite. |
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A volte questi minerali si mescolano dando origine a campioni di stupenda bellezza. Per raggiungere l'ingresso del complesso, bisogna arrivare a Valcava seguendo la mulatiera Napoleonica ( come per andare alle Giarinere ) risalendo quest'ultima fino ad incontrare un vecchio binario . |
Proseguendo quindi sulla sinistra e risalendo un sentiero che si snoda nel bosco, si raggiunge un ponticello semidistrutto e pericoloso ( e' consigliabile ridiscendere nel torrente attraversandolo dalla parte opposta ). |
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Questo Complesso porta il nome di uno dei discendenti della famiglia Sclopis. Prevalentemente "piritoso" (come d'altra parte tutta la miniera), è stato forse uno dei primi ad essere coltivato. Le costruzioni all'esterno alloggiavano il laboratorio chimico e il magazzino del materiale oltre alla villa di abitazione ( distrutta durante l'ultima guerra e ora giacente semisepolta dalla vegetazione). Si narra che nel piccolo boschetto di betulle dietro alla villa nell'ultima guerra siano stati fucilati e sepolti dei partigiani. |
Davanti alla villa vi sono ancora castagni secolari facenti parte del parco; interessante è un piccolo praticello che in primavera da' una spettacolare fioritura di viole. Davanti, sulla destra della villa, vi è una piccola torre; era la cabina elettrica che dava corrente all'insediamento. La villa, ai tempi del suo splendore, era raggiungibile solamente da una mulattiera, ancora in parte percorribile e che andava a sbucare sul ciottolato Napoleonico. Tutto il territorio adiacente a questo complesso è ancora di proprietà della famiglia Sclopis.
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Proseguendo ancora, si incontra un piano inclinato interno, risalendolo il quale con molta difficoltà ( a causa dell'acqua e della scivolosita'), si entra in un vecchissimo complesso, quasi completamente allagato a causa di una frana che ostruisce il passaggio dello scolo delle acque. |
A causa dell'elevata pericolosita' raccomandiamo estrema prudenza a chi avesse intenzione di avventurarsi in queste gallerie !
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Percorrendo la mulattiera Napoleonica ( come per andare al complesso S.Giuseppe) e giunti all'incrocio con dei binari, si prosegue verso sinistra a ridosso di questi, per un comodo sentiero. Dopo circa 250 metri sulla destra vi è l'ingresso principale del complesso Fortune, sulla cui sinistra e' visibile un vecchio caseggiato parzialmente distrutto adibito a suo tempo a magazzino e ad alloggio dei minatori. Questo complesso non è possibile visitarlo, se non in parte, passando come già detto dalle gallerie S.Giuseppe Infatti dietro al suo ingresso principale (per giunta murato) vi è un lunghissimo tunnel completamente allagato.
Da vecchie documentazioni si è potuto apprendere che nel periodo di apertura di questo complesso la miniera stava attraversando un periodo di crisi a causa la scarsita' di minerale. La perforazione di questo complesso diede alla luce una enorme quantità di pirite massiva che risollevò le sorti della miniera. Per questo motivo le fu dato il nome Fortune. Al di la del torrente Assa che scorre vicino a questo complesso, vi sono ancora altri ingressi, uno dei quali è denominato del "ventilatore". Il nome deriva da un enorme ventilatore ancorato ad un basamento di cemento che serviva a risucchiare i gas prodotti dalle mine. E' inoltre ancora visibile una testata in cemento che faceva parte di una teleferica utilizzata per trasportare il minerale nello spiazzo delle Fortune.
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Per raggiungere il complesso Starciassa (o Stanciassa) bisogna proseguire oltre il complesso Fortune, inoltrandosi in un boschetto; dietro il rudere di una casetta e nascosto tra la vegetazione vi è l'ingresso.
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Questo complesso venne forse aperto prima del Fortune, ma data la sua scarsa resa (si nota dal sondaggio di questi interminabili pozzi), non giovò molto all'attività della Miniera. Nonostante cio', anche questo complesso fa parte della storia mineraria di Brosso, ammirevole opera di centinaia di minatori intrepidi che fecero del Canavese un paese principe dell'industria.
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Appena entrati si segue il tunnel che verso il fondo non è più percorribile a causa di un riempimento di sabbia e pirite massiva trasportata dalle acque. |
Da questa coltivazione prosegue un altro pozzo sempre verticale e senza scale profondo circa quaranta metri, che raggiunge un tunnel che
a sinistra termina con una frana mentre sulla sua destra e' presente una piccola coltivazione di pirite sempre deteriorata.
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Si ringrazia Enzo Jon per la gentile fornitura del materiale utilizzato per la realizzazione di questo articolo, come le fotografie, le mappe, e la descrizione delle miniere.
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