LA DISPLASIA DELL'ANCA

...ovvero: perchè zoppica anche il mio cagnone?

Continuando a parlare di patologie ereditarie, mi sembra impossibile non approfondire anche questo argomento.
La displasia dell'anca è una malattia che colpisce generalmente i cani di taglia grande. Il pastore tedesco in primis, ma anche il rottweiler, il labrador, il golden retriever, il setter irlandese, il mastino, i bovari, i mastiff e molti altri, passando ovviamente per tutti gli incroci fra cani predisposti.
Non è questa la sede per trattare la base genetica di questa patologia, ma è comunque importante sapere che non è sempre vero che un maschio ed una femmina non displasici genereranno cuccioli sani, dal momento che la displasia dell'anca, da brava fetentona, ogni tanto salta una generazione e si ripresenta nei nipotini.
Colpisce con gravità variabile le articolazioni coxo-femorali (fra femore e bacino, per intenderci), quasi sempre bilateralmente, causando modificazioni progressive della testa e del collo del femore, oltre che dell'acetabolo (la parte concava del bacino, deputata ad accogliere la testa del femore).
Le due superfici articolari, normalmente uguali e contrarie, non essendo più tali cominciano a fare attrito e quindi a causare dolore. Questo sarà inizialmente saltuario, il cane accuserà una zoppia intermittente soprattutto all'inizio dell'attività fisica, per poi migliorare con il movimento. Le masse muscolari del treno posteriore tenderanno a calare di volume.
Poi, col passare del tempo e con l'aggravarsi della situazione articolare, la zoppia tenderà a peggiorare, fino a quando i fenomeni artrosici concomitanti non costringeranno il cane a movimenti macchinosi e grandi sforzi per coricarsi e rialzarsi.
 
Oltre alla sintomatologia clinica, il più delle volte anche troppo evidente, la diagnosi di displasia dell'anca (ed eventualmente anche la determinazione della gravità di questa) viene formulata a seguito di un accertamento radiologico. Questo viene richiesto, obbligatoriamente, per tutti i soggetti delle razze predisposte che si vogliono avviare alla riproduzione. Chiaramente ai cani non esenti verrà vietato l'accoppiamento, anche se potranno comunque continuare ad essere degli ottimi compagni per i loro proprietari.
La lastra viene eseguita in anestesia generale per la particolare posizione (scomoda e dolorosa) che il cane deve assumere durante lo scatto e per essere "ufficiale", ovvero per avere una validità legale, deve essere fatta da un veterinario autorizzato ed inviata alla centrale di lettura lastre competente per questa patologia.
 
La terapia può essere medica (condroprotettori, antinfiammatori, omeopatia, agopuntura, ecc.), anche se il più delle volte è necessario un intervento chirurgico per ovviare al dolore ed alla zoppia conseguente.
I procedimenti chirurgici sono grosso modo tre:
 
- PROTESI D'ANCA: ne esistono di diversi tipi e di svariati materiali, dalla ceramica ai metalli "tecnologici". Il costo è sempre elevato (svariati milioni), necessita di una tecnica sopraffina e di attrezzature all'avanguardia, il periodo post-operatorio è piuttosto lungo e le possibilità di successo sono purtroppo molto variabili. C'è da dire che, se riesce, il cane tornerà come nuovo. Ma in caso di rigetto dell'impianto le conseguenze possono essere drammatiche.
 
- TRIPLICE OSTEOTOMIA DEL BACINO: si prefigge di assicurare "copertura" alla testa del femore, ruotando la porzione acetabolare del bacino di quel tanto che basta a sovrastarla. Anche questo è un intervento piuttosto difficile, che presuppone ottime mani e tanta esperienza, ma le nuove tecniche danno risultati a volte sorprendenti. Necessita di un acetabolo in buone condizioni e per questo va effettuato in età precoce, o comunque appena ci si accorge della patologia.
 
- OSTECTOMIA DELLA TESTA DEL FEMORE: consiste nell'asportazione della testa del femore, che a seguito della malattia tende a diventare quadrata e quindi a causare attrito nell'acetabolo durante il movimento. La conseguenza di questo attrito, come detto, è il dolore, spesso insopportabile, e il dolore stesso è la prima indicazione che ci orienta verso questo intervento. Togliendo la testa del femore, col tempo si viene a formare una nuova articolazione (tenuta salda dalla muscolatura e dal tessuto fibroso che si forma), che, pur essendo meno funzionale di una fisiologica, permette al cane una vita normale, senza sentire male ad ogno passo. I tempi di recupero sono dell'ordine di due-quattro mesi ed i risultati da buoni ad ottimi (ho visto cani operati da pochi mesi lanciarsi in corse sfrenate). I costi sono decisamente più bassi rispetto alle altre tecniche descritte.
Solo un'indicazione: come e più degli altri, questo intervento va effettuato prima che il cane accusi un eccessivo calo delle masse muscolari, che saranno determinanti nel mantenere salda la nuova articolazione dopo l'asportazione della testa femorale.
 
Tutto questo in poche parole. Sono stati scritti tanti libri in proposito e tante terapie sia mediche che chirurgiche sono state sperimentate, con risultati spesso contraddittori.
L'unica conclusione che se ne può trarre è che in caso di diplasia dell'anca bisogna mettersi nelle migliori mani possibili, perchè è assolutamente necessario trovare un professionista che, oltre ad essere un ottimo ortopedico, ci renda parte integrante dell'intero processo di cura del nostro cane. L'eventuale intervento è solo una parte di questo processo, occupa temporalmente solo poche ore ed è tutta a carico del chirurgo; la riabilitazione post-operatoria, invece, è un iter a volte molto lungo ed è tutta sulle vostre spalle: è qui che dovete poter contare sull'appoggio professionale (e spesso anche morale) del veterinario che avete scelto.
 
Permettetemi un consiglio, che mi scaturisce dall'aver visto troppi animali malati a causa di incroci fatti a caso: se cercate un cane e lo desiderate di razza, rivolgetevi ad un allevatore serio e qualificato. Non considerate i negozi di animali, non rivolgetevi a chi si vanta di disporre di cuccioli di venticinque razze diverse. Non badate a spese, badate alla salute di chi vi accompagnerà fedelmente per successivi quindici anni.

 
Dr. Luigi Zappoli

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