I Gatti.

I GATTI, animali carnivori, hanno testa rotonda, mascelle corte e per conseguenza fortissime, munite di molari taglienti, lingua irta di papille cornee, che fanno l'effetto di una raspa sulla pelle nuda, cui, anche lambendola, feriscono; dita in numero di cinque all'estremità anteriori e quattro alle posteriori; unghie taglienti, aguzze e retrattili, occhi gialli, dallo sguardo feroce, organizzati per vedere di notte. Fra i gatti si annoverano i più grossi carnivori, i meglio armati e più sanguinari: il leone, la tigre, la pantera, ecc., non si nutrono che di preda viva, di carni palpitanti, che dilaniano con gioja selvaggia. Sebbene abbiano mole molto varia, hanno tutti lo stesso modo di aggredire, di combattere e di sgozzare le loro vittime. Se ne impadroniscono sempre per sorpresa, giacchè non hanno il coraggio di cui van rinomati. La famiglia dei Gatti, detti anche Felini, comprende tre generi: Gatto, Lince e Ghepardo. Il genere Gatto comprende i carnivori che hanno per tipo il Gatto domestico; essi sono: il Leone, la Tigre, la Pantera, il Leopardo, l'Onza, il Serval, il Giaguaro, il Coguaro, il Gatto-pardo, il Gatto selvatico e il Gatto domestico.

Il Gatto domestico.

Il GATTO DOMESTICO ha la testa grossa, guernita di forti baffi il collo tozzo; il corpo stretto ed allungato, le sue zampe sono forti e corte, massime quelle davanti, delle quali si serve con molta destrezza, con unghie uncinate che conserva acutissime perché sono retrattili e come inguainate, ha la pupilla lineare di giorno, ovale od anche rotonda di notte e perciò capace di vedere al bujo. Ha un odorato fino, va senza rumore lento e cauto, ma sa con impeto precipitarsi sulla preda. Bisogna diffidare del Gatto; è animale astuto, simulatore e ladro. La sua ferocia si appalesa dal modo di miagolare, e quando sorprende un sorcio od un uccelletto si compiace di tormentarlo e fargli così bere a sorsi la morte; i suoi denti inegualmente collocati non feriscono, ma stracciano, e le sue inclinazioni sono più da tigre che da animale domestico. Gnaula o miagola quando manda fuori la sua voce naturale, tornisca quando gorgoglia sommessamente allorchè gli si fanno carezze, si arronciglia, cioè si raccorcia in sé inarcando il dorso e rabbuffando il pelo, quando minaccia e si pone in difesa.

Non v'ha nulla di più terribile del gatto, allorchè minacciato di qualche correzione o di un pericolo qualsiasi non vede altro scampo che la lotta per sfuggire ad una posizione critica; diviene allora assai pericoloso. Non potendo fuggire, si difende con energia senza pari. Finchè l'inimico rimane a certa distanza si contenta di una resistenza passiva; solo tien d'occhio i suoi movimenti e riman pronto ad ogni evento. Se l'avversario si avanza per afferrarlo, spicca salti disperati, graffia e miagola spaventosamente. Quasi sempre rimane vittorioso in cosiffatta lotta, perché la sua agilità rende quasi impossibile poterlo afferrare. Le diverse specie del Gatto che han conservato questo nome sono: il Gatto ordinario; il Gatto domestico tigrato più diffidente e meno famigliare; il Gatto dei Certosini d'un pelo fino, lungo e d'un bel grigio; il Gatto di Spagna la cui giubba ha macchie irregolari di bianco, rosso e nero; il Gatto d'Angora, il cui pelo, fino come seta, è lungo e serve ad ornamenti di moda.