UNIONE NAZIONALE SEGRETARI COMUNALI E PROVINCIALI

Segreteria provinciale di Caserta c/o Comune di Lusciano

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UTILIZZO SEGRETARI IN DISPONIBILITA’

 Il fenomeno della disponibilita’ rappresenta una caratteristica quasi esclusiva della Regione Campania, in quanto su circa 400 segretari in disponibilità esistenti sul territorio nazionale, ben 66 sono iscritti nella sezione regionale campana. Già nel 98 la prima applicazione della riforma produsse la disponibilità per 60 segretari, nel ’99 erano 54 interessati al problema, nel 2000 divennero 31,nel 2001 38, e ad oggi 66, anche se quest’ultimo dato è da considerarsi provvisorio, essendo ancora in corso alcuni trasferimenti per gli avvicendamenti amministrativi del maggio scorso. In oltre quattro anni l’indice di disponibilità è stato abbastanza ricorrente, attestandosi su una media annua di 50 unità.

C’è da tenere presente che nel periodo di riferimento solo 30 segretari sono andati in quiescenza, 10 sono in posizione di comando presso altre pubbliche amministrazioni, 6 vengono utilizzati presso altre PP.AA., ai sensi dell’art. 19 D.P.R. 465/97, ed appena 23 hanno usufruito della mobilità, di cui ben 22 entro l’anno 2000 a seguito del  primo effetto della riforma. Come pure incidono sul fenomeno l’ingresso in regione attraverso gli elenchi aggiuntivi (11 nell’anno 2001), le assegnazioni in deroga, ( 5 nel primo trimestre dell’anno in corso), e, in particolare, il contingente di disponibilità, che ha registrato, tra il ’98 e  il 2001, l’acquisizione all’albo campano di ben 118 segretari. Altro dato preoccupante, che produce l’effetto indiretto di far lievitare il numero dei disponibili, è rappresentato dal  proliferare delle convenzioni, attualmente istituite nel numero di 72, di cui nell’ultimo biennio con una media annua di oltre 20, destinata ad incrementarsi.

Di tale fenomeno soffrono soprattutto i più anziani, che, sebbene vantino un’ampia esperienza professionale, restano penalizzati dal nuovo sistema di scelta del segretario, volto a privilegiare i più giovani.

Certamente l’istituto della disponibilità provoca uno stato di disagio, di sconforto, di mortificazione e, a volte, di disaffezione al lavoro; per cui alcuni preferiscono assumere una posizione passiva, rinunciando ai trattamenti accessori che il servizio comporta e accontentandosi della parte stipendiale che il legislatore ha voluto loro comunque garantire, con la conseguenza di perdere nel tempo smalto professionale.

Da un lato è necessario assicurare agli stessi il rientro nel circuito lavorativo per impedire l’insorgere di un  inevitabile processo di insicurezza, di demotivazione e di dequalificazione derivante dall’allontanamento dal servizio attivo; dall’altro occorre recuperare tali energie professionali anche per evitare che gravino oltre il necessario sul sistema senza  essere utilizzate.

Per la verità c’è anche da dire che alcuni, pur essendo dei valenti professionisti, non sentono a pieno  le funzioni segretariali, avendo caratteristiche più adatte ad altre funzioni, o, essendo l’attività del segretario particolarmente logorante, preferiscono svolgere un ruolo meno dinamico in altri settori della P.A. o, ancora, avvertono difficoltà ad interpretare la nuova figura che la riforma impone.

Occorre, pertanto, per questi casi individuare i giusti canali per favorire la mobilità volontaria.

La problematica non è avvertita a livello nazionale, in quanto in numerose regioni è presente il fenomeno inverso (v. Piemonte, Lombardia, Veneto), dove la notevole carenza di segretari comunali pregiudica la stessa funzionalità degl’enti locali, costretti al convenzionamento del servizio di segreteria, e priva gli stessi del ruolo centrale assicurato dal segretario comunale.

E’ utile, pertanto, individuare più specificamente le possibilità di utilizzo dei segretari in disponibilità, che a titolo indicativo possono essere le seguenti:

a)      reggenza o supplenza in via continuativa (totale onere a carico dell’ente);è il caso dell’assegnazione temporanea presso una segreteria comunale per assenza del titolare o per vacanza del posto, per cui il servizio viene assicurato quotidianamente ed il relativo onere cede a carico del Comune interessato.

b)      reggenza o supplenza a scavalco (indennità di scavalco a carico ente, differenza agenzia);   si  verifica quando per assenza del titolare  o per sede vacante viene assicurata una presenza bi o trisettimanale con corresponsione dell’indennità di scavalco a carico dell’ente e della differenza a carico dell’Agenzia.

c)      incarichi per progetti specifici presso enti; unitamente alle ipotesi di cui alle lettere d,e,f,g, ed h rappresenta per il segretario in disponibilità un’occasione per restare nell’ambito del circuito lavorativo con possibilità di continuare ad assicurare il proprio aggiornamento professionale, mettere a frutto le proprie esperienze lavorative ed ampliarle, incrementare i propri emolumenti. Il compenso per la realizzazione del progetto è  carico dell’Ente e si aggiunge al trattamento economico già garantito dall’Agenzia.

d)      avvio ufficio relazioni con il pubblico; in molti comuni, sebbene istituito, tale ufficio non riesce a funzionare, per cui la presenza di un’elevata professionalità ed autorevolezza, come quella riconosciuta al segretario comunale, potrebbe assicurare l’effettivo funzionamento del servizio in parola. Naturalmente il relativo compenso rappresenterebbe un incentivo economico per il soggetto incaricato

e)      avvio sportello unico attività produttive; anche in questo caso si ripetono le motivazioni di cui ai punti c) e d), con la possibilità dell’ente fruitore di avviare un servizio nell’arco temporale di tre-cinque mesi, che, attualmente, in numerosi comuni stenta a decollare. Il relativo compenso si aggiungerebbe allo stipendio in godimento.

f)        docenza corsi aggiornamento dipendenti comunali; tale ipotesi oltre alle finalità indicate alla lettera c) soddisferebbe anche un concreto contributo per l’aggiornamento delle categorie intermedie ed inferiori dei dipendenti comunali, generalmente tagliati fuori dall’accesso ai corsi di aggiornamento riservati quasi in via esclusiva alle categorie apicali. Nello stesso tempo il segretario, impegnato nella docenza, trarrebbe ulteriori motivazioni per il proprio aggiornamento. In questo caso la Scuola regionale potrebbe assolvere ad un  ruolo significativo individuando le personalità adatte a svolgere attività di formazione.

g)      incarichi consulenza c/o comuni; tale ipotesi consentirebbe ai comuni di usufruire delle esperienze maturate nel tempo dal segretario comunale, il quale manterrebbe costante l’impegno professionale grazie a questa attività consulenziale da svolgersi presso enti di residenza o viciniori. Un compenso, a carico dell’ente, potrebbe rendere interessante l’incarico.

h)      incarico commissario prefettizio; un’intesa dell’agenzia con gli uffici territoriali del governo (ex prefetture) potrebbe vedere alcuni segretari nelle vesti di commissari o sub-commissari presso i comuni, e certamente l’esperienza della categoria potrebbe essere molto utile per la gestione governativa dell’ente. L’incarico è di prestigio, non particolarmente remunerativo, ma  di sicuro interesse per il segretario che ha l’occasione di svolgere la stessa attività, cui normalmente è preposto, anche se con un taglio diverso. 

i)        incarichi responsabilità servizio presso enti (indennità ente, differenza agenzia); rappresenta una sorta di specializzazione che il segretario può acquisire assumendo una responsabilità specifica ed apicale (capo area, direttore di sezione, caposettore, responsabile di servizio ecc...), sulla base della competenza generalista, maturata nel corso degl’anni in ambienti di lavoro che comunque hanno compreso quel settore di attività. L’indennità da corrispondere è a carico dell’ente e si aggiungerebbe al trattamento economico spettante.

j)        utilizzo c/o agenzia; la carenza di personale dell’agenzia favorisce l’utilizzo di segretari in disponibilità anche per tematiche specifiche oltre che per un’attività di supporto agli uffici.

k)      utilizzo c/o scuola regionale; anche in questo caso il segretario in disponibilità potrebbe trovare provvisoria collocazione nell’ambito delle attività della scuola, che utilizzerebbe le professionalità disponibili non solo per lavori di organizzazione, di coordinamento e di comunicazione, ma anche di ricerca e di studio.

l)        utilizzo c/o altre pubbliche amministrazioni (accordi ex art. 19, 5° c. dpr 465/97);

la previsione consente al consiglio nazionale di amministrazione di concludere accordi con altre pubbliche amministrazioni per l’utilizzo di segretari mediante contratti a tempo determinato o con prestazione a tempo parziale. In tal senso dovrebbe essere compulsata l’agenzia nazionale al fine di dare concreta applicazione alla norma richiamata.

m)    comando c/o altra P.A. generalmente il comando avviene su iniziativa dell’interessato, che motu proprio individua anche l’amministrazione ricevente, ma potrebbe incrementarsi l’applicazione di tale istituto promuovendo una ricerca sul territorio delle amministrazioni potenzialmente destinatarie, sensibilizzandole e rendendole edotte della possibilità di utilizzare le professionalità di che trattasi. L’onere è a carico dell’amministrazione ed il periodo di comando dovrebbe essere considerato sospensivo della disponibilità, condizione questa che incentiverebbe il segretario a svolgere la propria attività presso altra P.A., in attesa di ricevere una nomina sindacale o un trasferimento definitivo. 

n)      servizio per un tempo limitato presso altre regioni con carenza di segretari; poiché, come anzidetto, la disponibilità è fenomeno quasi esclusivo della regione campania, e numerose regioni soffrono, invece, della carenza dei segretari comunali, potrebbe consentirsi ai segretari in disponibilità di svolgere servizio presso i comuni di queste ultime, per un periodo limitato non inferiore a due anni, con l’attribuzione di un beneficio economico ( ad es. € 1.000,00 mensili)  a carico dell’agenzia , e la sospensione del periodo di disponibilità. Tale iniziativa sgraverebbe notevolmente di oneri economici l’agenzia, offrirebbe un incentivo economico ai segretari, consentirebbe agli stessi di arricchirsi di ulteriori esperienze  in aree geografiche diverse, garantirebbe l’aggiornamento professionale derivante dalla permanenza nel circuito lavorativo, limiterebbe il grado di carenza di segretari delle regioni riceventi                           

o)      incarico segretario comunità montane; l’attività svolta presso le comunità montane è simile a quella assicurata presso i comuni, per cui potrebbe essere proficuo sia per gli enti riceventi che per i segretari l’affidamento di tali incarichi. L’onere economico cederebbe a carico della comunità ed il periodo sarebbe considerato sospensivo della disponibilità.

Tali ipotesi riguardano  le possibilità di utilizzo dei segretari in posizione di disponibilità; altre, invece, come le seguenti fanno cessare tale condizione:

  1. nomina presso ente della fascia professionale di appartenenza;
  2. nomina presso sede di fascia  professionale immediatamente inferiore;
  3. mobilità volontaria (art. 19,11° c., dpr 465/97);
  4. mobilità d’ufficio (15° c.);
  5. pensionamento.

Non è da trascurare, inoltre, la possibilità di assumere idonee iniziative per consentire il prepensionamento di quei segretari, che gradirebbero lasciare il servizio per svariati motivi, e, non avvertendo le giuste motivazioni per restare in attività, preferiscono la condizione di disponibilità.

Relativamente, poi, alla necessità di assicurare la rilevazione della presenza del segretario in disponibilità ( non è opportuno né conveniente imporre la percorrenza di notevoli distanze per accertarla  presso l’Agenzia ) , si potrebbe ripartire il territorio regionale in tante aree, nell’ambito delle quali individuare dei comuni epicentrici, raggiungibili nel limite di trenta chilometri o, meglio ancora, affidare i disponibili ai segretari dei comuni di residenza o viciniori, i quali ultimi, assumendo la veste di tutor, avrebbero il compito di utilizzare la loro professionalità presso l’ente. In tal caso si sortirebbero tre effetti: il primo garantirebbe al disponibile il mantenimento dell’aggiornamento e l’attaccamento al lavoro; il secondo assicurerebbe la verifica della presenza “in servizio”, ed il terzo consentirebbe all’ente di utilizzare una professionalità aggiuntiva senza alcun onere.

E’ da rilevare, ancora, l’opportunità di consentire ai sindaci la facoltà di scegliere il segretario a scavalco per sostituzioni relative a periodi non superiori a dieci giorni, in quanto, superato il problema di ordine economico ( il segretario a scavalco deve comportare lo stesso costo, indipendentemente se titolare di sede o in disponibilità), nelle sostituzioni brevi il segretario in disponibilità può essere meno funzionale  rispetto al collega che già conosca l’ambiente e le problematiche dell’ente per aver ivi prestato servizio o per avere in atto scambi professionali con il titolare, e sia, naturalmente, preferito dal sindaco interessato.

In conclusione bisogna acquisire i seguenti principi:

a- La Regione Campania è particolarmente esposta al fenomeno della disponibilità per il naturale desiderio di rientro nel luogo d’origine dei segretari, che in un’apprezzabile percentuale sono campani.

b- E’ necessario contemperare le due diverse e contrapposte esigenze tra chi aspira a rientrare e chi richiede di continuare a svolgere la propria attività in ambito provinciale/regionale.

c- Occorre, in una prima fase, limitare gli ingressi in regione, limitando le assegnazioni in deroga ai casi veramente eccezionali (utile sarebbe condizionare l’assegnazione all’accettazione di una permanenza biennale), scoraggiando la formazione delle convenzioni, con la individuazione di bacini ottimali e la fissazione di criteri che restringano l’esercizio di tale facoltà alle reali funzionalità degl’enti, dando applicazione al contingente di disponibilità attraverso gli elenchi aggiuntivi, che rappresentano un canale più corretto e trasparente di ingresso.

Nonché assumere le seguenti iniziative:

1- Istituire un’apposito ufficio con personale che si dedichi specificamente e con continuità alla problematica, con il compito, in particolare, di: a)  monitorare costantemente il fenomeno, b) sensibilizzare i segretari in disponibilità per un rientro nel circuito lavorativo, c) rendere edotti gli stessi sulle possibilità di acquisire esperienze alternative, d) svolgere attività ricognitiva delle potenziali pubbliche amministrazioni riceventi, e) promuovere iniziative per rendere consapevoli le stesse delle ipotesi di utilizzo dei segretari; f) formalizzare intese con le stesse per il concreto impiego dei segretari mediante incarichi, assegnazioni temporanee, comandi, mobilità.

2- Segnalare all’agenzia nazionale la necessità di dare significativa applicazione all’art. 19, 5° c., dpr 465/97 mediante la stipulazione di accordi con altre PP.A. per l’utilizzo di segretari comunali.

3- Richiedere al C.d..A. nazionale di valutare la possibilità di impiegare i segretari in disponibilità presso le regioni che ne presentano carenza.

4- Evidenziare all’Ages nazionale l’opportunità e la convenienza di consentire il prepensionamento

di quei segretari, che si trascinano demotivati al traguardo pensionistico, distante ormai qualche anno.

5- Stabilire le modalità con cui debba rilevarsi la presenza “in servizio” del segretario in disponibilità da utilizzare presso il comune di residenza o viciniore, se non diversamente incaricato.

6- Ampliare la facoltà dei sindaci di scegliersi il segretario a scavalco per periodi non superiori  a dieci giorni.

 

Caserta, 3.10.02                                                                 Lello Passaro

                                                         Segretario prov.le Unione CE e componente Ages Campania