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Ascoltare “Life In Cartoon Motion” è un po' come entrare nel reparto giocattoli di un grande magazzino: preparatevi a uscirne gai (e anche gay), felici e con una gran voglia di giocare. Il suo autore, Mika, è stato già additato come il nuovo Freddie Mercury: paragone sicuramente azzeccato per quel che riguarda la portata vocale del ragazzo, ma un po' azzardato dal punto di vista compositivo
In quest'ambito diciamo che assomiglia più a Freddie Mercury dopo un'indigestione di zucchero filato. Di sicuro per avere solo 23 anni è sulla buona strada per lasciare il segno, gli inglesi sembrano essere tutti pazzi per Mika. Come mai? Innanzitutto perché uno che fa un disco così ha proprio voglia di cantare senza darsi troppe arie, tutt'altra cosa rispetto ai bellocci lobotomizzati che di solito ci propinano. E poi perché il ragazzo ha studiato musica seriamente e ha talento da vendere.
Col suo pianoforte è riuscito a pescare saggiamente dal pop precedente e, spaziando tra Beatles, Bee Gees, Wham e pure la peggio dance anni '90, è riuscito a sfornare un disco di alta qualità e molto solare. Mika vede la musica come un modo di raccontare storie, e anche la sua storia è particolare: nato a Beirut e vissuto a Londra e Parigi, ha trovato un punto fermo per la sua sballottata esistenza nella musica. Musica intesa come evasione, ed ecco dunque un ottimo disco di pop disimpegnato, come già lasciava presagire il singolo “Grace Kelly”, diventato ormai un tormentone.
Tra tanta allegria trovano spazio anche un paio di ballate, la delicata “Any Other World” e “Happy Ending”, che contiene in coda la ghost track “Over My Shoulder”, quasi una preghiera finale, forse a suggerire agli ascoltatori che dietro tutte queste caramelle c'è anche molta anima.
Source: Whipart