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Scrivo queste righe con un po' di risentimento… Colpa mia, lo so, colpa mia perché mi sono lasciato trasportare da un entusiasmo quasi infantile di fronte al miracolo di “Grace Kelly”, il magnifico singolo che proprio in questi giorni sta impazzando su ogni stazione radiofonica e su ogni canale televisivo. Non capita tutti i giorni di notare una canzone nel perpetuo flusso di note troppo scontate che l'industria dello spettacolo ci somministra ogni giorno, e così, colpa mia, sono diventato un immediato fan di Mika, il ventitreenne d'origini libanesi che dovrebbe resuscitare il pop!

Risentimento, dicevo… Eh già, perché l'ascolto di questo “Life In Cartoon Motion” si è rivelato una doccia d'acqua fredda, tiepida a voler essere buoni.

Non fraintendetemi, non intendo con questo dire che si tratti di cattiva musica, tutt'altro: il disco suona come un buon prodotto di pop allegro e assolutamente non noioso, ben cantato, ben suonato, ben scritto.
Ma, appunto, c'è il presentimento che di prodotto si tratti… Ed è una sensazione che, dalla seconda traccia in avanti, torna, a intermittenza tra alcune effettive buone idee, decisamente troppe volte.

La ricetta è buona, ma se in cucina far distinguere il sapore dei vari ingredienti è un pregio, con la musica il risultato varia…

- Una manciata abbondante di Scissor Sisters per piacere agli americani, di solito tanto ostili nei confronti dei prodotti inglesi: quindi abili falsetti ben piazzati (“Love Today”), attitudine al disco-revival (la base di “Relax, Take It Easy” è una citazione di “Died In Your Arms” dei Cutting Crew) e, perché no, qualche spudorata scopiazzatura (il giro di piano di "Stuck In The Middle" è davvero troppo simile a uno dei primi successi dei colleghi newyorkesi, una certa “Laura”).

- Un cucchiaino di Robbie Williams d'annata (nella ballad “My Interpretation”) e un cucchiaino di Robbie Williams novello (nella rudeboxiana “Big Girl (You Are Beautiful)”).

- Per sottolineare il sapore british (e magari diventare Sir Mika) azzardiamo un pizzico di Beatles (“Billy Brown”) e una passata generale nello stile di Elton John.

- Il tutto, tassativo per essere considerato un genio, spruzzato con una quasi-overdose di giochi canori alla Freddie Mercury (praticamente ovunque).

Probabilmente questo giovane cantante venderà tante copie da non doversi preoccupare di ripetere la fatica con un secondo album (un anno è Andreas Johnson, un anno è James Blunt), niente di male per carità. Se in più si pensa all'imminente ritorno di Britney Spears viene davvero spontaneo innalzare Mika a grande musicista, ma… ahimé… nessuna rivoluzione in atto… E' solo la solita musica!

 

 

 

 

 

 

Source: DeBaser

 

 

 

(continua nello spazio sottostante)

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