Come ottenere la storia personale del paziente

Le organizzazioni sommariamente chiamate 'la Legge', e anche ] organizzazioni che esistono per proteggere la gente dall'eccesso di gn stizia, si rivolgono frequentemente ad esperti in ipnosi per essere a m tate a raccogliere informazioni di avvenimenti passati. Una delle co-­che la gente fa ottimamente in uno stato alterato è quella di rivive-i un'esperienza. In realtà, la maggior parte delle psicoterapie che fa \\\ vere alla persona qualche esperienza passata, utilizza a questo fine 11 niche ipnotiche. Alcuni psicoterapeuti utilizzano le tecniche ipnotici i in modo molto più efficace di molti ipnotisti tradizionali.

Il modo più facile di far sì che una persona riviva un'espericn. i è fare la stessa cosa che avete fatto quando avete praticato il me lo^-di induzione consistente nel ricordare alla persona una precede ih trance. Non dovete far altro che cominciare dalla prima cosa che «h dusse all'evento, farla ricordare in dettaglio alla persona, e poi coni-nuare da quel punto. Così facendo, la persona avrà le stesse rea/i."> che ha avuto la prima volta.

Una volta, lavorai con un uomo d'affari che mi disse che quan,1 saliva su un  aeroplano  entrava in stato  meditativo.  Mi disse:   "!'• come lo vivo io, a un certo momento  stiamo decollando, e  la  e • successiva che so, è che l'aereo sta atterrando". Mi incuriosiva sap cosa succedeva, e così gli feci rivivere quell'esperienza. Comine i. 11 farlo salire su per la rampa, entrare nell'aeroplano, lo feci scile i


 

gli feci allacciare la cintura, e poi gli feci fare la solita conversa/ione con la hostess circa la sua giacca e se voleva qualcosa da ben-. Poi, mentre l'aereo decollava, gli feci ascoltare il capitano che annunciava a che quota avrebbero volato.

Non appena ebbe terminato tutto ciò, la testa gli cadde in avanti, e cessò di rispondermi. Poi si mise a russare. Sugli aeroplani non entrava in stato di meditazione; si addormentava. Ogni volta che gli facevo passare la stessa sequenza di eventi lui si addormentava, e io dovevo gridare: "Ehi, tu! Sveglia". Più tardi scoprii che bastava che facessi il rumore: "Urp, Urp" e scuotessi un po' la sua sedia, perché lui si svegliasse dicendo: "Siamo già arrivati?". Se volete sapere cosa è successo nel passato, dovrete capire se siete riusciti a fare rivivere abbastanza appieno l'esperienza alla persona.

Un uomo abbastanza abile nell'utilizzare queste tecniche venne a un mio seminario e mi parlò di due sue giovani clienti. Esse erano state rapite e violentate quando erano fuori insieme da qualche parte. Una di esse ricordava vividamente l'accaduto, e aveva dato tutte le necessarie informazioni alla polizia. L'altra aveva un'amnesia completa, e non credeva per niente alla storia che la prima aveva raccontato. Quella che ricordava vividamente l'episodio di violenza era, proprio per questo, in condizioni psichiche disastrose, mentre l'altra non aveva nessuna reazione. Lei stava bene.

In una situazione del genere, dovete valutare attentamente se il fatto che lei sappia cosa è successo ha un qualche scopo. Se non ce l'ha, riacquistare il ricordo può servire solo a farla soffrire.

Questo terapeuta dalle buone intenzioni lavorava diligentemente per far sì che la donna che non ricordava niente ricordasse in dettaglio l'accaduto, in modo che potesse liberarsi dalla propria sofferenza. Lui aveva deciso che lei aveva rimosso tutti gli elementi spiacevoli, e aveva ragione! Tuttavia, il fatto di rimuovere gli elementi spiacevoli, in certe situazioni, rappresenta un'ottima scelta. Lui aveva emesso un giudizio di valore su cosa significa 'la verità', e pensava che, poiché era stata rimossa, sarebbe emersa e le avrebbe arrecato del danno più avanti nel tempo, cosicché tanto valeva provare dolore subito e non parlarne più.

Se utilizzate l'ipnosi per portare la gente ad avere coscienza di espe­rienze spiacevoli, dovreste innanzitutto scegliere se è giusto fare così. A molti di noi è stato insegnato che il fatto di rivivere esperienze spiacevoli le rende meno generatrici di sofferenza, e ciò, in modo asso­luto, categorico, non è vero. Se c'è una cosa che la psicologia accade mica ha imparato è che se un certo insieme di esperienze vi insegna a operare una certa generalizzazione, il fatto di rivivere le stesse espc rienze non farà altro che rinforzare ciò che da esse avete appiè-,»

Se ciò che avete appreso da un evento fa avere dei limiti, il rivivere e rivivere quell'evento non farà altro che rinforzare le vostre genera­lizzazioni e limiti che da esse conseguono.

Terapeuti quali Virginia Satir e Milton Erickson fanno tornare in­dietro la persona e le fanno rivivere un evento, ma fanno in modo che lo riviva diversamente da come è accaduto la prima volta. Satir ne parla come di "tornare indietro e vedere la cosa con occhi nuovi", qualunque cosa ciò significhi. Erickson faceva tornare indietro la per­sona e poi cambiava totalmente le cose. Riorganizzava la storia in modo che essa avesse l'unica alternativa di essere diversa.

Una volta Milton fece una cosa affascinante con una persona. Venne un cliente che quando era un bambino piccolo aveva fatto un errore: aveva commesso un crimine. Qualcosa nel corso degli eventi l'aveva convinto che da quel momento in poi avrebbe svolto un'attività crimi naie. Si era persuaso che avrebbe fatto sempre lo stesso errore, e cosi fece.

Erickson lo riportò nella sua storia personale e gli fece vivere un'espe­rienza nella quale si convinse che non sarebbe più stato un criminale-perche non ne era capace. Nella realtà, quell'avvenimento non era mai successo. Se tuttavia oggi chiedete a quell'uomo di parlarvi di quel l'avvenimento, lo ricorderà con moltissimi dettagli, e per lui esso san altrettanto reale che se fosse effettivamente avvenuto.

Talvolta, nel far rivivere a una persona ricordi spiacevoli, può es serci  uno  scopo  utile.  Potreste  così  ottenere  delle  informazioni  pi-1 arrestare un criminale e impedirgli di commettere un crimine conti < qualcun altro. Oppure è possibile che delle informazioni su quell'avvi nimento possano servire a qualche altro scopo.

Un mio amico lavorava con una coppia che era stata rapinata, o I entrambi avevano completa amnesia del fatto. In realtà, l'unico mod" che avevano per sapere che erano stati assaliti era che erano entrami >i pieni di contusioni e lacerazioni. Venne loro detto che le lacerazioni erano state causate da un'arma e che i loro soldi e i lori averi eran> spariti. La polizia continuava a dire che erano stati picchiati e derubali L'uomo e la donna dicevano entrambi:   "Non sappiamo. Non ci rio m diamo niente".

Investigai un po' per mezzo dell'ipnosi e scoprii che questa cop|" • non era stata aggredita: erano stati coinvolti in un incidente di macchi 111 Dopo l'urto, qualcuno li aveva tirati fuori della macchina e aveva  i" bato macchina e averi. Quando insieme a loro rivissi l'esperienza \-scoprire cosa era successo, scelsi di farlo con uno solo di loro, e I-uscire l'altro dalla stanza; non c'era bisogno che soffrissero entrami Sessista come sono, decisi che era meglio che fosse l'uomo a soli i n

Tuttavia gli feci rivivere l'esperienza in modo diverso, in modo d.i minimizzare gli elementi spiacevoli. Invece di fargli rivivere l'espi-rienza come l'aveva vissuta la prima volta, gli feci osservare se stesso mentre la viveva.

Presi questa precauzione sia perché volevo che potesse viverla in tutta tranquillità, e anche perché aveva sbattuto la testa e aveva persi) i sensi. Se la prima volta che la persona vive un'esperienza ha sbat­tuto la testa e ha perso i sensi, se gliela faccio rivivere allo stesso modo, perderà i sensi nuovamente.

Un mio studente aveva avuto un incidente e voleva rivivere l'avve­nimento. Molta gente aveva lavorato con lui a cercare di fargli fare questa cosa. Lo facevano cominciare dalla sensazione del volante e dal rumore del motore, e poi l'esperienza visiva degli alberi, e poi un clacson che suonava, e a quel punto lui sveniva. Dovevano fare ogni sorta di cose per svegliarlo e poi riprovavano.

Avrebbero potuto saperlo in anticipo che sarebbe svenuto, perché nell'incidente era andato a sbattere contro un albero e aveva perso i sensi. Se rivivete qualche cosa e lo fate esattamente allo stesso modo, rivivrete l'accaduto come l'avete fatto la prima volta. Se la prima volta avete perso i sensi, quando lo rivivete li perderete di nuovo.

Se una persona è stata aggredita o violentata o coinvolta in un inci­dente di macchina, rivivere le sensazioni che ha avuto non servirà a niente. Se qualcuno vi parla del suo ultimo attacco di cuore, non credo che vogliate che lo riviva esattamente allo stesso modo. "Oh, l'altra settimana hai avuto un attacco di cuore? E che è successo?". Questa è la domanda più stupida che potete fare a una persona. Se la fate abbastanza bene, le farete avere un altro attacco di cuore.

Molte donne che sono state violentate o aggredite, come conseguenza hanno dei problemi con gli uomini. Non dico problemi con l'uomo che le ha aggredite, ma con i loro mariti e coi loro cari. Talvolta non possono più nemmeno vivere nella casa in cui vivevano, o camminare per la strada senza provare un assoluto terrore. Queste donne rivivono e rivivono le loro spiacevoli esperienze. Nessuno dovrebbe soffrire così. Se qualcuno è stato ingiustamente aggredito, c'è già abbastanza ingiù ita sofferenza. Crearne dell'altra mi sembra sommamente ingiusto.

C'è un  procedimento  che  vi  permette  di  separare  una  parte  del­l'esperienza, in modo che sia possibile riviverla in modo nuovo. Fate cominciare l'esperienza  alla persona  e  poi  la  fate uscire  da  essa,   in modo che veda se stessa mentre la vive. La persona ascolta cosa sin cedeva sul momento, ma si osserva vivere l'avvenimento come se stesse guardando un film. Quando fa così, non ha bisogno di provare le sei i »ii/ioni che aveva provato quando era lì. Adesso può avere sens.i/i.'in

sulla esperienza. Questo procedimento è descritto in dettaglio nel se condo capitolo del libro La metamorfosi terapeutica, per cui non lo spiegherò qui. Noi lo chiamiamo la 'tecnica della fobia" o dissociazione visivo-cenestesica.

Tenete a mente questi concetti, quando fate rivivere un'esperienxn spiacevole a una persona. Come precauzione riguardo al rivivere li-sensazioni, fate che si veda mentre vive l'esperienza. Se poi volete stare veramente tranquilli, fate che si veda mentre si vede vivere l'espe rienza, come se stesse nella cabina di proiezione di un cinema, a guai dare se stessa che guarda il film. Se le fate rivivere un avvenimento in questo modo, quando più tardi lo ricorderà, non proverà terrore Questo è davvero un gran dono da fare a una persona che è stai.i picchiata o in qualche modo brutalizzata. Se le fate rivivere la cos.i guardando se stessa che guarda se stessa, ciò ridurrà l'intensità dell< sensazioni ed eviterà che costruisca una qualche generalizzazione di' la obblighi ad avvertire nuovamente quelle spiacevoli sensazioni.