Crisi dello zarismo, rivoluzione e stalinismo

 

 

L’opposizione allo zarismo viene portata avanti dalla posizione dei populisti: giovani intellettuali che vedevano l’alfabetizzazione del popolo come qualcosa di molto utile in modo da renderli coscienti del loro stato e condizione. Il populismo usa molto l’anarchia e quindi avvengono molti attentati contro lo zarismo. Viene fondato il partito social-democratico di cui fa parte Lenin, il quale diffonde l’idea di una rivoluzione industriale positiva per il destino della Russia.

Lenin aveva l’idea di poche persone in un partito dove tutti sono molto uniti e dove non ci sono idee diverse. Nel 1903 ci sono la posizione di Lenin del partito bolscevico e la posizione di Marton con il partito social-democratico.

Troskj era un bolscevico che opera in Russia e che costituira’ il primo soviet.

Stalin era il capo dei sicari che rubavano per finanziare il partito.

 

La rivoluzione

A San Pietroburgo c’e’ una insurrezione popolare determinata dalla miseria e dalla poverta’ della Russia, aggravate in quanto si era portata avanti la guerra con il Giappone ma la flotta russa viene distrutta.

Quindi si crea una vera opposizione tra il governo legale dello zar e il governo dei Soviet, una sorta di consiglio fatto dai rappresentanti del popolo che governano la realtà.

Durante la prima guerra mondiale l’esercito russo incontra molte sconfitte, ci sono molte ribellioni contro gli ufficiali, i soldati vengono usati come carne da macello. Il 1917 e’ il momento in cui le difficoltà esplodono. Inizia uno sciopero generale proclamato dagli operai delle fabbriche, c’e’ sempre il problema della povertà come nel 1905, ma quando gli operai scendono in piazza, le guarnigioni dopo i primi scontri, si uniscono alla folla contro lo zar. La situazione diventa incontrollabile, lo zar tenta di difendere il proprio potere (lo zarismo), ma ormai tutte le forze sono contro di lui. Lo zar non ha più alcun appoggio  Nicola II abdica poiché non aveva trovato una soluzione. Si costituisce il Governo Provvisorio, con un’ assemblea costituente bisognava sistemare il paese creando una nuova costituzione da cui si sarebbe formato il nuovo governo. I socialisti e Lenin hanno pochissimo influsso ed egli afferma che questa rivoluzione e’ quella borghese e che ora ci sara’ la rivoluzione comunista. Molti appoggiano Lenin, tra i quali Stalin. Lenin così prende in mano il potere e crea un potere centrale esecutivo.

  Il 26 ottobre si forma il Consiglio dei Commissari del Popolo. Lenin passa 2 decreti:

-         quello sulla pace: la Russia esce dalla guerra, non gli interessa l’espansione territoriale e cede dei territori

-         quello sulla terra: abolizione della proprietà privata, confisca delle terre dei culachi e borghesi per la coltivazione delle terre.

Questo decreto passa in una guerra civile fra armata bianca (antibolscevichi, quelli legati allo zarismo e paesi occidentali perché la Russia aveva firmato la pace con il nemico tedesco) e armata rossa ( i bolscevichi, organizzata da Troskj), ed il lavoro dei contadini viene usato per l’armata rossa, la quale elimina chi si ribella. Lenin capisce che i culachi e i contadini sarebbero diventati anti-comunisti perché scontenti allora introduce la NEP (1921-1924): fu concessa ai cittadini la libertà di vendere i propri prodotti, fu consentita la gestione di piccole imprese ai privati,  furono diminuite le tasse. Riforme nel campo dell’istruzione , dell’assistenza sociale, della sanità.

 

L’ultima fase leninista e’ molto dura: Lenin, colpito da un ictus nel gennaio 1924, muore, dando origine allo scontro tra Stalin e Troskj. Lenin dice nel suo testamento di non fare Stalin come successore perché troppo violento…

Vince Stalin, Troskij fugge ma viene ucciso in seguito dai sicari di Stalin.

 

Stalin

 

Nei primi anni di potere Stalin mantiene la NEP, ma dopo si rende conto che i culachi ne approfittavano per aumentare i prezzi. Nel partito nasce una polemica contro la NEP, allora Stalin assume un atteggiamento più duro e avviene una trasformazione: chiude la NEP e crea i piani quinquennali. Nei piani quinquennali tutto viene deciso dalle strutture di potere, in più bisogna produrre e vendere secondo un piano stabilito. Il principio fondamentale è che tutto il bene doveva essere distribuito omogeneamente a tutti creando una vera e propria assenza di liberalismo economico. Stalin procede all’industrializzazione preparandosi alla seconda guerra mondiale con l’industria bellica.  

 

I quattro punti che caratterizzano la politica di Stalin sono: 

 

1-     L’industrializzazione forzata e’ all’interno di una statalizzazione dell’industria e del commercio, lo Stato stabilisce tutto, come espressione del popolo  

 

2-     La collettivizzazione forzata: quando Stalin toglie la NEP, i culachi cercano di difendere la propria proprietà.

 

Stalin introduce 2 forme di collettivizzazione della terra:

-         i kolchoz gestivano come soviet di villaggio la terra dello Stato

-         i suchoz erano industrie agricole gestite direttamente dallo Stato ( il partito).

I culachi dovevano far parte di una di queste due forme,non lo accettano e vengono trasferiti in massa verso la Siberia, portati alla morte. Il Gulag era il campo di concentramento, attivo già con Lenin e che fece decine di migliaia di morti, in un libro di 3 anni si parla addirittura di 100 milioni di morti, considerando tutti gli stati comunisti. I Gulag erano citta’ con regole ferree, chi ci entrava non ci usciva più. Erano nati nel 1918-1919, proprio durante la costruzione del comunismo.

 

3-     Il totalitarismo: presenza di un solo partito, il controllo di tutto (dall’economia,la polizia, il commercio, fino al pensiero del singolo poiché bisognava avere le stesse idee dello Stato).   La figura di Stalin viene vista come colui che porta la Russia la benessere, la propagazione di questa idea e’ un altro elemento importante per il totalitarismo.

 

 

4-     L’eliminazione di ogni opposizione: Stalin procede ad eliminare tutti coloro che avevano fatto la rivoluzione con lui con l’accusa di essere spie imborghesite dei capitalisti. Stalin e’ una realta’ temuta dal popolo. Verrà difeso perché visto come il difensore del popolo russo contro il nazismo di Hitler.

 

Tutto il mito di Stalin crollerà nel 1954 con la denuncia di tutte le ingiustizie.

 



IL FASCISMO TRA LE DUE GUERRE