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Datazione dell'eruzione del Thera al tempo di Deucalione figlio di Minosse, 1350 ca.

MGCorsini, 2 novembre 2006 - Tutti i diritti riservati

 

Abbiamo stabilito che Yuya factotum di Amenofi III corrisponde a Minosse che secondo la tradizione omerica regnò nove anni su Cnosso. Mosè è posteriore a Yuya/Giuseppe (Ahmed Osman) e dunque è posteriore all'età di Amenofi III. Sotto Mosè, secondo l'Esodo, gli Ebrei sono usciti dall'Egitto in seguito alle "dieci piaghe" che possono benissimo riferirsi ad un evento catastrofico determinato dall'eruzione del Thera e conclusosi con una morìa per carestia e pestilenza che colpì ovviamente in prevalenza i più giovani, i "primogeniti". Quanto alle datazioni veterotestamentarie dobbiamo essere avvertiti del fatto che sono stati gli Ebrei dell'età di Pericle (Ezra, con la sua stesura del Pentateuco) a suggerire a Platone la sua Repubblica con le fandonie da raccontare alla gioventù destinata a governare la sua Atene ideale circa la grandezza, potenza, antichità della medesima che si perde nelle nebbie dei tempi. E gli Ebrei attuali sono i perfetti allievi di un tale indottrinamento e credono di essere addirittura più antichi delle piramdi d'Egitto (disgraziatamente per loro la loro storia è un castello di carte, e non fanno che prenderne atto nella loro storia sfigata)! Apollodoro scrive: «Frattanto Asterio era morto senza lasciare discendenti; Minosse si propose come re, ma il trono gli veniva negato. Egli sosteneva che gli dèi stessi gli avevano affidato il regno, e per provarlo dichiarò che avrebbe avuto da loro tutto ciò di cui li avesse pregati. Così fece un rito sacro a Posidone, e pregò che dalle onde del mare apparisse un toro, promettendo che l'avrebbe subito offerto in sacrificio. Ed ecco che Posidone gli invia un bellissimo toro: Minosse ebbe il regno, ma tenne quel toro fra le sue mandrie, sacrificandone un altro. Ottenuto il dominio sul mare, Minosse si impadronì ben presto di quasi tutte le isole. Posidone, infuriato perché Minosse non gli aveva sacrificato il toro, lo rese selvaggio, e fece in modo che Pasifae si accendesse di desiderio per questo toro... Così la donna partorì Asterio, chiamato Minotauro: e aveva la testa di un toro e il corpo di un uomo. Minosse, seguendo l'indicazione di alcuni oracoli, lo tenne chiuso nel labirinto, una costruzione progettata da Dedalo, che con i suoi meandri aggrovigliati impediva di trovare l'uscita... » (Biblioteca 3,1) Notiamo subito che ad un Asterio, dopo il regno di Minosse, succede un altro Asterio, come ad Amenofi III, dopo la reggenza di Yuya e sua figlia Tiye, succede Amenofi IV il faraone monoteista. Il toro marino di Minosse ha tutta l'aria di rappresentare uno Tsunami, perché se nel Vicino Oriente un toro divino è normalmente una Tempesta, quello marino è una Tempesta marina. Ma allo stesso tempo c'è la curiosa coincidenza di un Amenofi IV palesemente deforme quanto potrebbe essere il frutto dell'unione fra Tiye/Pasifae (in linea di principio Pasifae sarebbe Tuya, la madre) ed un toro incarnazione del dio Min (ebraicamente inteso come Posidone/Seth/Dagan/Taranis/Geowa), da cui Amenofi IV/Minotauro con cui 1350 a. C. circa termina il regno minoico di Cnosso con l'uccisione appunto del Minotauro da parte di Teseo ateniese.  Ma dove la tradizione greca ricorda meglio l'eruzione del Thera è nel diluvio del tempo di Deucalione, figlio di Prometeo, secondo Manetone contemporaneo di Tuthmosis III (Mephramuthosis o Misphragmuthosis), e che invece a mio avviso non solo era contemporaneo ma anche omonimo e da identificare col figlio di Minosse, visir di Asterio, alias Amenofi IV.  E' sotto di lui, verso la metà del XIV secolo, che secondo Dionisio d'Alicarnasso, uno storico con la S maiuscola, i Pelasgi cominciano ad emigrare dalla Tessaglia (dove avevano vissuto sei generazioni) e ad andare in giro per il mondo  Italia compresa. Altre  sei generazioni (una generazione è di circa 30 anni) avevano vissuto in Argo nel Peloponneso, ciò che torna a dire che vi parlavano greco  ̶  da circa il 1700    ̶    prima dell'emigrazione in Tessaglia (1,17). Potremmo dedurne una prima catastrofe nella seconda metà del XVI secolo ed una seconda alla metà circa del XIV, ciò che metterebbe d'accordo tutti. Ovviamente l'Atlantide di Platone, come ho dimostrato altrove, è uno scritto di geopolitica che nulla ha a che vedere con uno scritto storico salvo per l'ispirazione ai fatti storici dell'eruzione del Thera e della fine repentina della sua civiltà cicladica, della contrapposizione fra Atene (l'Atene di Teseo ed Egeo) e Creta minoica, proiettati in un passato tanto remoto che è puramente arbitrario voler datare in un modo o nell'altro.  La storia di Mosè è certo una favola nemmeno lontanamente paragonabile a quella di Giuseppe che almeno è possibile identificare con un personaggio storico preciso. In ogni caso nasconde degli avvenimenti reali e cioè una catastrofe che colpì coloro che gli Ebrei ritenevano i loro progenitori nella terra di Gosen. Lo so bene che Esodo dice il contrario, che proprio gli Ebrei furono dal loro dio preservati dalla catastrofe che colpì gli Egizi che non li volevano far uscire dall'Egitto. La verità è tutto l'opposto, che gli Egiziani vedevano male questi stranieri che con le loro bestie con cui convivevano (anche troppo se come Pasifae si univano addirittura a loro generando figli mostruosi), causa di epidemie (il dio della guerra e della pestilenza Reshef/Geowa manda la pestilenza in Filistea che trattiene l'arca santa presa in guerra fino a che i Filistei sono costretti a restituirla allo stesso identico modo in cui Apollo manda la pestilenza nel campo acheo fino alla restituzione di Criseide figlia del suo sacerdote Crise, preda di guerra di Achille e schiava di Agamennone), gli stavano in casa come residuo degli Hyksos cacciati da Ahmose. Io credo che l'eruzione del Thera colpì diverse regioni del Mediterraneo orientale al tempo di Mosè che evidentemente gli Ebrei crearono inventandolo tenendo presente Amenofi IV che, primo era monoteista, secondo si ritirò nella sua Tell el-Amarna in qualche modo facendo perdere le sue tracce come Mosè, protagonista dell'esodo senza averne visto i frutti. Quello al tempo di "Mosè" non fu un esodo degli "Ebrei" cacciati da Gosen nel delta orientale, bensì un'esodo volontario da Gosen a causa degli effetti naturali causati dall'eruzione del Thera cui si aggiunsero le malattie infettive causate dal bestiame degli "Ebrei", e allora,  solo allora, può esserci stata una reazione xenofoba che può aver determinato anche la cacciata degli stessi "Ebrei". E' indiscutibile che a Tell el-Amarna la quantità di ceramica micenea indica la vittoria dei Micenei e il loro dominio sul mare evidentemente succeduti nella talassocrazia ai Minoici (ivi compresi gli abitanti delle Cicladi). Non mi interessa sapere quanto devastante sia stata questa eruzione del Thera (altre ce ne saranno state prima e al momento la cosa non è oggetto del mio interesse). Mi basta che ci sia stata. Verso il 1350 ca., certo non prima che Amenofi III celebrasse nel suo tempio funerario di Luxor la vastità del suo impero comprendente Creta e la Grecia (e ciò indipendentemente dal fatto che abbia realmente dominato su Creta e la Grecia).  Gli affreschi di Akrotiri non mi sembrano stilisticamente tanto antichi e ciò vale anche per la ceramica. E' ovvio che parte di essa potrà essere anche abbastanza antica ma noi dobbiamo concentrarci su quella più recente. D'altra parte l'eruzione parossistica avvenne solo dopo un'eruzione precedente e fenomeni naturali come lo sprigionamento di gas che tuttavia consentirono agli abitanti di evacuare l'isola per sempre, e dunque fra la datazione dei reperti più recenti e la distruzione finale c'è oltretutto uno spazio di tempo rilevante (durante il quale l'isola non fu ripopolata e comunque non tanto da rifarvi affreschi e ceramiche) di cui si dovrà tenere conto.  

Lo stile naturalistico di Akrotiri fa il paio con quello naturalistico e veristico dell'età di Amenofi IV. L'eruzione di Thera e connesso tsunami  ha potuto causare l'affondamento della flotta minoica, evento di cui avrebbero approfittato, dieci anni dopo la guerra dei Sette, i Micenei per distruggere il palazzo di Cnosso (e qualcuno degli altri palazzi) e infine, isolata dal mare la Grecia continentale, quello cadmeo di Tebe, l'ultima roccaforte egizia in Grecia, raggiungendo la definitiva supremazia nel Mediterraneo intorno al 1350 a. C. Ciò vorrebbe dire che le tavolette in Lineare B di Cnosso e di altri centri dell'isola sono posteriori all'Apoteosi di Radamanto (cioè ai funerali di Amenofi III, 1365 ca.) e sono posteriori (al limite anche molto posteriori, coeve delle tavolette di Pilo) al 1350 ca. L'eruzione parossistica finale del Thera deve essere avvenuta fra TM IIIA1 e TM IIIA2, intorno al 1350 a. C., magari alla fine del regno di Amenofi IV così che non ce ne è stata lasciata diretta notizia ad Amarna. Ne abbiamo una riprova nel movimento dei popoli del mare, un esodo senza precedenti dovuto allo sconvolgimento del panorama dell'Egeo e dei suoi dintorni. Di gravi turbolenze in Vicino Oriente si comincia a parlare nelle lettere di Amarna indirizzate già ad Amenofi III nel XIV secolo. A margine devo dire che P. E. Newberry ha avanzato l'ipotesi che Yuya (e sua moglie Tuya) e Ay (e sua moglie Tey), il secondo eminenza grigia da Amenofi IV a Tutankhamon cui successe, siano la stessa persona e io non credo possa essere smentito. V'è un'identità sostanziale fra le due grafie e tutto il resto mentre ovviamente (a quanto mi risulta) i corpi ritrovati sono solo due, quelli di Yuya e Tuya. C. Aldred, seguito da Gardiner, considera Ay figlio di Yuya (e ovviamente Tey figlia di Tuya?) ma non mi persuadono. Certo, se si tratta della stessa persona, regnò di fatto da Amenofi III a dopo Tutankhamon per ben 70 anni e oltre (l'Esodo attribuisce a Yuya/Giuseppe la veneranda età di 110 anni che ovviamente accetto solo come sottolineatura di una vita longeva), dato che fu visir anche sotto Tuthmosi IV. Nell'un caso come nell'altro ci facciamo una migliore idea dello strapotere di Minosse (ed eventualmente di suo figlio Deucalione/Ay) su Creta ed ampliamo lo spettro temporale in cui collocare l'eruzione parossistica del Thera.  L'ittito Suppiluliumas coevo di Tutankhamon morì nel 1346 per una pestilenza che i suoi s'erano portata dietro dopo una campagna in Siria.

  

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