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Aggiornamento al 20 gennaio 2007 della trascrizione in greco dell’Apoteosi di Radamanto

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Sto mettendo a fuoco il culto dell’Ida coi suoi Dattili maghi artigiani del bronzo e Amalthea appare anche sotto forma di  Demetra  confermandosi quanto ritengo da tempo e cioè che  Demetra non significa Terra madre, bensì Madre Nutrice (i. e. *dhē(i), che è il valore della “mammella”), come si evince dallo stesso Esiodo che la chiama πολυjόρβης, “generosa nutrice” (Teogonia, 912). Da “Le religioni del mondo classico” a cura di Henry-Charles Puech (e per la Creta minoica e la Grecia achea  più esattamente da Francis Vian) apprendo che Demetra si unisce a Posidone cavallo sotto forma di giumenta e dunque ipotizzo che Μανιαπόρτις, o meglio Μανια*jόρτις, stia a significare Impetuosa Giumenta (ingl. Mare), ciò che appare più realistico di una Impetuosa Giovenca (anche se questa sarebbe  richiamata dal culto egizio-cretese del vitellino-sole figlio e sposo della Grande Vacca-terra). Dallo stesso autore  apprendo altresì che secondo F. Schachermeyr «gli Indoeuropei, giunti in Grecia verso il 1900 a. C., portarono con sé il cavallo, al quale attribuivano un potere religioso sulle fonti, la fecondità e le forze sotterranee. Trovando una Terra-Madre presente sul suolo ellenico, essi idearono, per affiancarlo ad essa, un dio-cavallo con funzioni agricole, che chiamarono il Signore-della-Terra, Poseidas. Quando, nel XVI secolo a. C., essi appresero dagli Hittiti a servirsi del carro da guerra, Poseidas divenne anche il dio dei carri e il patrono della casta militare che andava costituendosi.» (p. 42) Come ho scritto nell’ultimo lavoro appare chiaro che i segni hanno valore sillabico speculare, cioè NA(Y)/NYA, NY/YN, e ora anche SO(Y)/SYO di ᾽Ιασιώνια/᾽Ιησιώνια, evidentemente Demetra unitasi al Dattilo Iasione in un campo di grano arato tre volte (Od. V, 125ss). Come ha ben scritto P. Faure in  “La vita quotidiana ai tempi di Minosse (1500 a. C.)”, la dea dei campi di grano è anche la dea dei morti (p. 160) e Europa, l’”Oscura”, l’”Occidentale”, è un epiteto di Demetra (p. 50). Poiché Radamanto è nipote di Cadmo sarà interessante notare che Demetra è la protettrice anche del palazzo di Tebe beota oltre che del palazzo di Festo e di Creta (H.-Ch. Puech, op. cit. pp. 25 e 44). Dato che ho deciso di trascrivere i segni come sono realmente nel contesto è doveroso procedere così anche per KRE in Κρειοντὶς in quanto la virgola sotto al “corno” KER vuole sottolineare l’uso speculare del sillabogramma affinché non esistano dubbi in proposito. Se la varietà speculare dei segni è accertata allora evidentemente non potranno coesistere come segni differenti KO e KRO e finalmente potrò dare al primo il valore già accertato di GO. Poi verisimilmente il defunto Radamanto non è stato sposato ma celebrato (decantato ecc.) alla dea Amalthea-Nida, per cui, pur rimanendo DYO (speculare a DO(Y)), si potrà interpretare δι᾽ ὑμνησJεὶς.

 

 

 

Lato A: 1 ma-ka-ry 2 da(y)-mon 3 la-wry-y-py-py-ty-sy 4 ma-ka-ry 5 Y-syo-nya 6 da(y)-mon-ty-sy 7 ty-ke(r)-on 8 so-te(y)-ra-ky 9 py-ra-po(r)-to-py-ty-sy 10 Kre-on-ty-sy 11 DA(Y)-ray  12 ra-nya-ry-ze(y)-py-sy 13 Kre-on-ty-sy 14 nay-dyo 15 la-wry-y-py-py-ty-sy 16 Kre-on-ty-sy 17 DA(Y)-ray 18 ra-nya-ry-ze(y)-py-sy 19 ne-kro 20 Ma-nya-por-ty-sy 21 de(y)-mn°-wy-DA(Y) 22 y-so-wy-ty-sy  23 y-ke(r)-on 24 [pa]-ra-ky-ty-sy 25 Ey-ro-py 26 ty-de(y)-ya-py 27 dyo-mn°-se-ty-sy 28 ste-ny NY 29 De(y)-ya-NY 30 ty-mn°-wo 31 Ra-da(y)-mon-ty-sy. MGCorsini 2007, tutti i diritti riservati.

Ἡ αποθέωσις ῾Ραδαμάνθυος.

Πλευρ Α: Μάκαρ δαῖμον λαβρύοιjι σπίτης, μάκαρ ᾽Ιησιώνια, δαίμων τ᾽ᾖς Jηκῶν, σώτειρα κὴ σπειραπόντου σπίτης. Κρειοντὶς Μεγάρη ῾ρ᾽ἀνιερίζειjι σοί, Κρειοντὶς ναΐδιῳ λαβρύοιjι σπίτης, Κρειοντὶς Μεγάρη ῾ρ᾽ἀνιερίζειjι σοὶ νεκρόν, Μανιαjόρτις. Δῆμων ὁ ϝδρις ἰσοϝιJὺς οἴκων, [σj]ραγισJεὶς Εὐρώπῃ τιτJεαjι, δι᾽ ὑμνησJεὶς σJένῃ Νίδᾳ, (Ἀμαλ)Jεὶᾳ-Νίδᾳ,  Jύμενος ὁ ῾ΡαδάμανJυς. MGCorsini 2007, tutti i diritti riservati.

Lato A: Beata signora della casa delle doppie asce, beata Iasionia, che sei signora delle casse funerarie  e protettrice della casa del percorso a spirale. La Creontide Megara vi consacra a Te, la Creontide, nel tempietto della casa delle doppie asce, la Creontide Megara vi consacra a Te il morto, o Impetuosa Giumenta. L’esperto di diritto sia pubblico che privato è stato affidato in allattamento ad Europa e perciò è stato magnificato alla forte Nida, ad (Amal)tea-Nida, il celebre Radamanto.  MGCorsini 2007, tutti i diritti riservati.

Side A: Blissful lady of the double-axes house, blissful Jasionia, lady of the larnakes and protrectress of the spiral path house. The doughter of Creon Megara consecrate there to You, the doughter of Creon, in the shrine of the double-axes house, the doughter of Creon Megara consecrate there to You the dead, o Impetuous Mare. The skillful public and civil jurist has been committed in  nursery to Europe and therefore celebrated to the strong Nida, to (Amal)thaea-Nida,  the renowned Rhadamanthys. MGCorsini 2007, all rights reserved.

 

 

Sulla foto del lato B in alto a destra si nota la barretta obliqua indicante nome proprio sotto al Ra del dio egizio nella casella B 23. Vedi anche foto sotto.  Ritento la pubblicazione delle foto che seguono perché per un difetto tecnico non sono apparse nella precedente pubblicazione.

 

 

Lato B: 1 De(y)-ya 2 ZE(Y)-nya-ste-ny 3 de(y)-nya-y-ky-sy 4 de(y)-ra-kro-wa-go 5 Ey-de(y)-me-ny-yo 6 wo-ra-nya DE(y)L 7 De(y)-ya DE(y)L 8  y-ra DE(y)L 9 ZE(Y)-nya-ste-py  10 Ey-de(y)-me-ny-yo 11 De(y)-ya-NY 12 mon-ey-ny 13 Ey-de(y)-me-ny 14 DA(Y) py-goSYR  15 dyo-kro-por-y-ky 16 DA(Y) dyo-yn  17 ra-to-sa 18 y-re-wo WONY 19 da(y)-ma-ze(y)-py 20 mn°-me-ke(r)SYR 21  y-mn°-wo-de(y) 22 ZE(Y) a-wry-yo 23 Ra-da(y)-mon-de(y)-pel 24 dyo-kro-da(y)-mon 25 Ta-ra-nya-sa 26 ty-re-wo-dyo 27 py-ze(y)-yo 28 Pa-nya-wry-sy 29 y-de(y)-ya-py 30 de(y)-mn°-yo-ty-sy. MGCorsini 2007, tutti i diritti riservati.

Πλευρ B: (Ἀμαλ)Jεὶᾳ νεανιασJένῃ, Jέινη αἴξ  δ᾽εὐρυάκρου βαγοῦ ᾽Ιδομενῆος. Οὐρανίᾳ    Θήλειᾳ, (Ἀμαλ)Jεὶᾳ (*)  Θήλειᾳ,   ἱρᾲ   Θήλειᾳ     νεανιασJὲνjι ᾽Ιδομενῆος. (Ἀμαλ)Jεὶᾳ-Νίδᾳ, μονοεὐνῇ Εἰδεμένῃ, μεγάλην jηγὸνΣυρίαν   δικροjόρηκην μεγάλοιν δυοῖν ῾ραντός,  ἱρέϝος  ϝοἶκουΝίδας δαμάζειjι μνήμῃ αἴγεΣύριω. Ὑμνῴδει νηῒ  αϝρίjο Ῥὰ δαίμων δε ὑπὲρ δικροδαίμονος Ταράνιας. Θυρεὸν ὁδοίjο πιέζει ὁ Φανηάϝρης ἰδέηαφι δειμονοῖο τῆς. MGCorsini 2007, tutti i diritti riservati.

(*) La testa della Capra, pittogramma da me scoperto e nominato n° 51 del sillabario, è impressa (con propria barretta obliqua indicante nome proprio) sotto la prima “mammella” di B7, ciò che significa che lo scriba aveva in mente proprio Amalthea.

 

 

Lato B: Ad (Amal)tea forza della gioventù, divina capra del sommo re Idomeneo. Alla celeste Nutrice, ad (Amal)tea Nutrice, alla santa Nutrice del vigore di Idomeneo nella sua infanzia. Ad (Amal)tea-Nida, alla monogama Idomene, avendo asperso ai due alti (pali) la grande quercia (siria) sorretta dalle doppie corna, il sacerdote (del santuario) del Nida uccide presso la tomba due capri (siri). Intona poi un inno alla nave del mattino “dio Ra”, quello sulla dea delle doppie corna Tarania. Infine Phaniaures imprime la pietra (che chiude l’ingresso all’antro del Nida) coi simboli della sovrannaturale sapienza di quella. MGCorsini 2007, tutti i diritti riservati.

Side B: To (Amal)thaea strenght of the youth, holy goat of the highest king Idomeneus. To the heavenly Nurse, to (Amal)thaea Nurse, to the holy Nurse of the strength of Idomeneus in his childhood. To (Amal)thaea-Nida, to the monogamous Eidomene, sprinkled to the two high (poles) the big (Sirian) oak born by the double horns, the priest (of the sanctuary) of Nida kills by the tomb two (Syrian) male goats. He sings then a hymn to the ship of the morning “the god Ra”, that about the goddess of the double horns Tarania. The stone (closing the entrance to the Nida cave) imprints then Phaniawres with the symbols of her extraordinary wisdom. MGCorsini 2007, all rights reserved.

 

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