Mappe concettuali
Esprimere i saperi di una persona è spesso complesso, si rischia di dimenticare alcuni
aspetti o di spiegarsi in maniera poco chiara. Per questo motivo sono state sviluppate
diverse tecniche visive, quali le mappe mentali, le mappe concettuali, le mappe cognitive
ed in parte anche il "clustering", atte ad aiutare a comprendere e ad
organizzare la conoscenza. La forza delle tecniche grafiche risiede nell'aiutare a rendere
esplicite, attraverso formalizzazioni molto duttili, dei ragionamenti e degli elementi di
conoscenza presenti in maniera confusa nelle nostre menti . Esse pur utilizzando parole,
immagini, numeri, logiche, colori, non sono semplici disegni, sono invece la
rappresentazione di un ragionamento, l'esplorazione del pensiero.(Guastavigna)
Le mappe, nate da principio in campo psicologico, furono utilizzate per rivoluzionare le
tecniche didattiche e dell'apprendimento, introducendo un metodo d'istruzione che
includesse l'apprendimento attivo e collaborativo (nel quale gli studenti risolvono
problemi, rispondono a domande, fanno domande proprie, discutono, spiegano, dibattono).
Seguendo quest'ultimo metodo si raggiunge un livello più profondo e permanente di
comprensione, si acquisiscono abilità di pensiero critico e creativo, ed anche un
maggiore livello di confidenza nella propria conoscenza e abilità. L'interazione con
altre persone, inoltre, non è altro che un metodo di apprendimento collaborativo. In
tutte le situazioni in cui le persone si trovano in gruppo esiste, infatti, il modo più
opportuno di interagire con gli altri, per quanto riguarda in particolare le abilità ed i
contributi o ruoli dei membri del gruppo.
Anche in campo lavorativo la conoscenza, sia essa implicita o esplicita, è ormai
riconosciuta come il elemento fondamentale, come "l'unica risorsa
economica significativa", e per questo si fanno sforzi e s'impegnano
risorse crescenti per definire come acquisirla, rappresentarla, capitalizzarla, ed
amministrarla.
Per loro natura le mappe fanno parte di quegli strumenti cognitivi che supportano, guidano
ed estendono il processo di pensiero di chi le usa.
Una mappa evidenzia i saperi di una persona permettendole di guardarsi in profondità e
capire le proprie conoscenze, rendendo così esplicito ciò che è spesso implicito.
Punto focale della costruzione delle mappe è la loro dinamicità intrinseca, e per
questo, in differenti contesti e in tempi diversi, le rappresentazioni possono essere
molto dissimili.
Vari tipi di mappe:
Andremo ad analizzare ora le diverse tecniche di mappatura del pensiero, la loro nascita,
le caratteristiche fondamentali ed evoluzioni. Esse sono, in ordine di complessità
crescente:
- le mappe mentali;
- le mappe concettuali;
- le mappe cognitive.
Mappe mentali:
La tecnica conosciuta con il nome di mappe mentali (mind mapping) è
stata sviluppata da Tony Buzan in Inghilterra: egli semplificò e divulgò le idee di
Joseph Novak, (1993, professore alla Cornell University), e fece delle mappe mentali uno
strumento organizzativo e di supporto alla memoria. Una mappa mentale ha un unico concetto
principale dal quale si diramano tutte le derivazioni e le associazioni, con ramificazione
gerarchica (struttura radiale, modello associazionista): per questo motivo può essere
rappresentata da una struttura ad albero, che identifica l'espandersi in dettaglio
dell'unico concetto centrale (vedi figura 1). Una mappa mentale è infatti una
rappresentazione di informazioni, di idee connesse le une alle altre, dove però i link
sono in genere "passivi", e non rappresentano altro che associazioni di idee.
Per creare una mappa mentale occorreva tradizionalmente usare un grande foglio di carta e
molte matite colorate, bisognava scrivere l'idea centrale in mezzo al foglio e da essa far
estendere gli argomenti più importanti visualizzati attraverso immagini, singole parole,
o brevi e sommarie frasi. Ora, come succede anche per lo sviluppo delle altre tecniche che
esporremo in seguito, l'uso del computer ha permesso di creare tutto questo su supporto
informatico, ed in maniera sempre più interessante e coinvolgente.
Figura 1-Esempio di mappa mentale (tratto dal sito www.mindmapper.com/whats-mindmapping.htm), clicca per ingrandire
Le mappe mentali sono particolarmente utili per quelle persone che hanno difficoltà a
rappresentare visivamente le loro idee ed ad organizzarle in maniera lineare ed
efficiente. Servono, infatti, per presentare in modo sintetico una struttura di pensiero
anche complessa (un libro, un film, un progetto, un problema) e sono utili, inoltre, per
organizzare e comunicare le idee, strutturare le informazioni, sviluppare piani,
supportare e facilitare il pensiero creativo, il problem solving, le decisioni.
Mappe concettuali:
Lo studio della tecnica conosciuta col nome di mappe concettuali (conceptual
mapping), iniziò negli anni '60 ad opera di Joseph D. Novak (1993) alla Cornell
University. Il suo lavoro si basava sulle teorie di David Ausubel (1968), che sottolineò
l'importanza della capacità di apprendere nuovi concetti. Le mappe concettuali nacquero
così per poter formalizzare la conoscenza strutturata: in altre parole il modo in cui i
vari concetti sono correlati tra loro all'interno di un determinato dominio conoscitivo.
A prima vista la tecnica delle mappe concettuali sembra assomigliare a quella conosciuta
come "mind-mapping"; in realtà le due tecniche sono
diverse sotto molti aspetti, anche se spesso i programmi che servono per la creazione
delle mappe concettuali permettono di sviluppare anche le mappe mentali.
Nel caso delle mappe concettuali, la tecnica grafica è utilizzata per rappresentare la
conoscenza attraverso la strutturazione di una rete, interconnessa e correlata, di
concetti (struttura reticolare, modello connessionista)(vedi figura 2).
Figura 2 - Esempio di mappa concettuale, (tratta dal sito www.banxia.com) , clicca per ingrandire.
Un'ulteriore analogia che si può fare è tra le mappe concettuali e la tecnica
chiamata clustering, un tipo di scrittura completamente non strutturata e che procede per
associazione libera di idee; in realtà però le mappe concettuali vanno un passo più
avanti individuando chiare relazioni tra le idee che si stanno scrivendo. Le mappe
concettuali, inoltre, sono più strutturate della "pre-scrittura" e sono più
flessibili della formale descrizione a grandi linee, che mette le idee in sequenza e le
organizza gerarchicamente per livelli d'importanza. Dunque, rispetto alle due precedenti
tecniche, le mappe concettuali permettono di vedere relazioni più complesse tra le idee:
con esse si introducono concetti, non più solamente legati gerarchicamente, ma facenti
parte di un sistema interconnesso agli altri concetti, attraverso legami (link) entranti
ed uscenti.
Mappe cognitive:
In un successivo periodo si sviluppò una nuova tecnica, differente e più evoluta
rispetto alle due precedentemente illustrate, conosciuta con il nome di mappe
cognitive (cognitive mapping). Esse sono basate sulla teoria sviluppata da Kelly
(1955), che seguì l'approccio presentato da Eden e da Ackermanns (Eden 1988, 1998,
Ackermann et al. 1992), nel quale le idee, rappresentate da brevi frasi, sono viste come
concetti. A differenza delle due precedenti tecniche, infatti, non vengono usate singole
parole, ma, dove opportuno, s'inserisce anche un verbo, per dare un senso di azione ed una
direzione. Le logiche utilizzate nelle mappe cognitive sono differenti; è possibile
servirsi di una logica a singolo polo, di una logica bipolare,
o di una logica monotona.
Per logica a singolo polo, si intende il concetto associato ad un fenomeno, che può
verificarsi, oppure non verificarsi.
Figura 3:Esempio di logica singolo polo
La logica bipolare, permette invece di introdurre nel concetto due idee differenti, di cui
solamente una si verificherà.
Figura 4:Esempio di logica bipolare
Nella logica monotona, il concetto rappresenta una variabile che può aumentare o
diminuire in maniera graduale.
Figura 5:Esempio di logica monotona
Le mappe cognitive obbligano l'utente a cercare una "gerarchia" tra le idee che
si stanno mappando. La gerarchia può essere basata su causa/effetto, motivazioni/fini,
come/perché nell'intento di identificare gli obiettivi desiderati, e di conseguenza
quelli indesiderati. La maggior parte dei collegamenti sono dotati di orientamento,
rappresentano relazioni di dipendenza (come nel caso delle mappe concettuali) e sono
interpretabili come "può portare a". Possono anche essere inseriti link
negativi che sottintendono una relazione inversa tra i concetti, così che il concetto di
coda (concetto dal quale parte il collegamento) viene collegato al concetto di testa
(concetto al quale il collegamento punta) con polarità opposta, ciò significa che il
concetto di testa diminuisce all'aumentare del concetto di coda.
Nella creazione delle mappe cognitive, non vi sono restrizioni sul numero di collegamenti
tra le idee. Sfruttano una rappresentazione grafica di tipo connettivo, associativo o
specificativo, nella quale i nodi (punti o vertici) rappresentano i concetti e i link
(archi o linee) rappresentano le relazioni tra i concetti. I link possono essere di tipo
causale, temporale o definibile dall'utente, mentre a seconda del tipo di informazione che
comunicano, monodirezionali, bidirezionali o non direzionali. La forza delle mappe
cognitive risiede nella possibilità di formalizzare i link, rendendo la mappa un vero e
proprio grafo su cui è possibile effettuare vari tipi di analisi. Una mappa cognitiva,
oltre a permettere di vedere le connessioni tra le idee che si hanno, ha la capacità di
collegare nuove idee a ciò che già si conosce e di organizzarle in una struttura logica,
ma non rigida (Vedi figura 6). (Beritta)
Figura 6- Esempio di mappa cognitiva (tratto dal sito www.banxia.com), clicca per ingrandire.
La rappresentazione visiva ha molti vantaggi:
· i simboli sono facilmente individuabili e riconoscibili;
· il ridotto utilizzo del testo permette di trovare facilmente una parola, frase, o un
generico concetto;
· permette di sviluppare una conoscenza olistica, cioè una cognizione più completa
rispetto a quella fornita dalla singola parola.
Le mappe cognitive, a seconda soprattutto del campo d'applicazione:
· Sono una rappresentazione simbolica della nostra conoscenza riguardo ad un fenomeno, e
sono utili per capire "dove stiamo andando";
· Sono utili "specchi" attraverso i quali si può capire perché si sta agendo
in un certo modo, e stimolano idee su come comportarsi in modo differente in futuro.
La tecnica di costruzione e rappresentazione grafica dei concetti è ormai riconosciuta
come uno strumento insostituibile in moltissime attività:
· nel supporto alla presa di decisioni,
· nell'apprendimento, nell'istruzione,
· nella documentazione e nella ricerca,
· nella sintesi di riunioni,
· nel brainstorming,
· nella pianificazione strategica (a livello aziendale di enti territoriali, etc
),
· nella progettazione e sviluppo di prodotti e di processi ,
ed in molte altre attività nei settori scolastico/accademici, di ricerca e professionali.
Figura 7- Esempio di mappa concettuale e suo utilizzo.
Essendo uno strumento molto potente e versatile, è possibile utilizzare le mappe
concettuali, per un'elevata quantità di attività. Esse possono dunque svolgere diversi
compiti tra cui:
· Strumento per lo sviluppo della creatività: disegnare una mappa
concettuale può essere comparato con il partecipare ad una sessione di
"brainstorming". Non appena le idee vengono messe sulla carta, diventano più
chiare, e la mente è libera di riceverne di nuove. Le nuove idee possono essere collegate
con quelle già presenti sulla carta, dando così il via a nuove associazioni.(Digest)
· Strumento per la progettazione d'Ipertesti: poiché il World Wide Web
diventa uno strumento sempre più potente per diffondere l'informazione, gli scrittori
devono adeguarsi e spostarsi dalla scrittura di semplici testi alla scrittura di documenti
ipertestuali collegati da link. La corrispondenza strutturale tra la creazione di
ipertesti e le mappe concettuali fa di loro uno strumento adatto alla creazione degli
stessi. La struttura sia degli ipertesti che delle mappe concettuali può essere vista
come un diagramma ordinato o un diagramma della conoscenza. Una mappa concettuale messa
sul Web come ipertesto può anche servire, se ci sono delle aree sulle quali cliccare che
portano immediatamente l'utente in parti specifiche del sito, da strumento di navigazione.
Esse danno dunque l'opportunità di amplificare le potenzialità cognitive di chi
costruisce la mappa, integrando hyperlink ad oggetti multimediali e risorse provenienti da
Internet. Questa possibilità permette dunque di estendere il classico campo d'utilizzo
delle mappe alla progettazione di applicativi ipertestuali/multimediali, rafforzando così
la consapevolezza della conoscenza unita all'abilità di capire, controllare e manipolare
i processi cognitivi.(Digest)
· Strumento per la comunicazione: una mappa concettuale permette di
rendere espliciti ragionamenti e conoscenze appartenenti a diversi attori, dando quindi
loro la possibilità di comunicare in modo più semplice e diretto.
· Strumento per l'apprendimento: il primo lavoro di Novak affrontava il
tema dell'apprendimento. La teoria dell'apprendimento costruttivo afferma che la nuova
conoscenza dovrebbe essere integrata con le strutture esistenti, così da poter essere
ricordata ed avere significato. Le mappe concettuali stimolano questo processo rendendolo
esplicito e richiedendo di imparare a prestare attenzione alle relazioni tra i concetti.
Jonassen (1996) afferma che gli studenti mostrano i loro "pensieri" migliori
quando li rappresentano graficamente, e pensare è una condizione necessaria per imparare.
Alcuni esperimenti hanno mostrato che i soggetti che usano le mappe concettuali hanno
performance migliori di quelli che non le usano, soprattutto nei test. Le mappe
concettuali vengono anche utilizzate nell'educazione come strumento per risolvere i
problemi generando nuove alternative e opzioni.(Digest)
· Strumento per la valutazione: il gruppo di ricerca che affiancava
Joseph Novak alla Cornell trovò che un ulteriore utilizzo delle mappe concettuali era la
loro abilità nello scoprire o illustrare le incomprensioni che gli studenti possono
incontrare. La conoscenza che gli studenti hanno, è spesso incompleta e mancante a causa
dei malintesi che provoca l'istruzione. Le mappe concettuali create dagli stessi esprimono
invece la loro conoscenza dell'argomento (o ciò che non hanno capito riguardo ad esso), e
aiutano l'insegnante a diagnosticarli (Ross & Munby, 1991).(Digest)
· Strumento per la formalizzazione della conoscenza: una mappa
concettuale è un potente strumento attraverso il quale poter rappresentare in maniera
grafica la conoscenza acquisita, creandone una struttura formalizzata. Nel campo della
pianificazione delle scienze del territorio, le mappe concettuali possono inoltre essere
utilizzate, nel campo della pianificazione, per rappresentare, attraverso sia diagrammi di
stock e flusso che diagrammi processuali, tanto i fenomeni fisici quanto quelli
socio-economici.
Di seguito, si troveranno alcuni accorgimenti utili al lettore per la creazione di una
buona mappa cognitiva.
1) Per sfruttare al meglio le potenzialità del software della Banxia,
rappresentate sostanzialmente dalla presenza delle analisi, sarebbe importante che il
modello creato contenesse un'alto numero di concetti; solo così i risultati delle
elaborazioni assumono un carattere significativo. Il fatto di avere tante idee espresse, e
conseguentemente tanti link di collegamento, rendono, ad esempio, l'analisi di potenza
assai interessante. Costretti dalla versione demo, nell'esercizio proposto ci si è
purtroppo dovuti limitare all'introduzione di poco meno di trenta concetti.
2) Occorre prestare grande attenzione, come in ogni momento di
pianificazione di un problema, all'individuazione dell'obiettivo principale del lavoro, e
alla strada più logica per raggiungerlo. Risulta di fondamentale importanza nella
creazione di una mappa concettuale, sapere da subito quali sono i concetti chiave e le
relazioni che intercorrono tra essi, per superare l'imbarazzo di uno schermo vuoto nel
quale dover inserire dal nulla degli elementi. Solo nelle fasi successive, si passa ad un
arricchimento del modello, inserendo un maggior numero di concetti, cercando di capire
quali siano i tipi di link più adeguati da utilizzare (causali, temporali, positivi,
negativi).
3) Il software della Banxia inoltre mette a disposizione dell'utente la
possibilità di attaccare ai concetti delle memo. Questa opportunità, probabilmente
offerta anche da altri software, è da sfruttare, dato che permette all'utente di spiegare
il concetto, quale teoria vi stia alla base, così da permettere a chiunque guardi la
mappa di capire come è stata costruita, a quali teorie ci si è riferiti e principalmente
cosa s'intende con quella determinata parole.
4) Un'ulteriore opzione da sfruttare per la realizzazione di una mappa
concettuale, è la possibilità, se il software la offre, di utilizzare le opzioni di
stile per suddividere i concetti del modello in sottogruppi (ad esempio gli obiettivi, le
variabili urbanistiche, quelle economiche
). Questa possibilità rende più chiaro,
leggibile e trasparente il modello, soprattutto agli occhi di chi per la prima volta lo
osserva.
5) Nel caso un concetto sia poco esprimibile e comunicabile attraverso
l'uso di una singola parola, è consigliabile ricorrere alla possibilità di introdurre
una piccola frase, in modo che l'utente riesca a comprendere appieno l'importanza e il
senso che il concetto deve trasmettere.
Riferimenti bibliografici
Per un approfondimento teorico sulle mappe mentali, concettuali e cognitive, far
riferimento a.
(1) Novak J.D e Gowin D.B., Imparando a imparare, 1989.
(2) Ausubel D.P., Educazione e processi cognitivi, Franco Angeli, 1968.
(3) Karmilof A., Smith, Oltre la mente modulare, Il Mulino, Bologna, 1995.
(4) Wilensky U., Abstract meditation on concrete and concrete implications for
mathematics, in Harel & Papert, Costructionism, Norwood N.J., 1991.
(5) Anderson-Inman, L.,& Zeitz, L. (1993, August/September). Computer-based
concept-mapping: Active studying for active learners. The Computing Teacher, 21(1).
6-8, 10-11. (EJ 469 254).
(6) Bitner B.L., (1996). Interactions between hemisphericity and learning type, and
concept mapping attributes of preservice and inservice teachers. Paper presented at the
Annual Meeting of the National Association for Research in Science Teaching (St.
Louis, MO, March 31-April 4, 1996). (ED 400 196)
(7) Botafogo R.A., Rivlin E., & Schneiderman, B. Structural analysis of
hypertexts: Identifying hierarchies and useful metrics. ACM Transactions on Information
Systems, 10, 142-180, 1992
(8) Conklin E. J., Hypertext: An introduction and survey. Computer, 20(9), 17-41.
Inspiration Software. (1994). Inspiration for windows: User's manual [computer program
manual]. Portland, OR: Author, 1987
(9) Jonassen D.H., What are cognitive tools?. In P.A.M. Kommers, D.H. Jonassen, &
J.T. Mayes (Eds.), Proceedings of the NATA advanced research workshop 'Cognitive tools for
learning' (pp. 1-6). Enschede, the Netherlands: University of Twente, 1990 (July)
(10) Jonassen D.H., Computers in the classroom: Mindtools for critical
thinking.Eaglewoods, NJ: Merill/Prentice Hall, 1996
(11) Lanzing J.W.A., Everything you always wanted to know about...concept mapping,
1996; Internet WWW page at URL at: http://utto1031.to.utwente.nl/artikel1/ (version
current at November 1999).
(12) Novak J.D., Gowin, D.B., and Johansen G.T., The use of concept mapping and
knowledge vee mapping with junior high school science students. Science Education,
67, 625-645,1983
(13) Novak J. D., How do we learn our lesson?: Taking students through the process.
The Science Teacher, 60(3), 50-55, 1983
(14) Ross B., & Munby H., Concept mapping and misconceptions: A study of
high-school students' understanding of acids and bases. International Journal of
Science Education, 13(1), 11-24. (EJ 442 063), 1991.
(15) Ackermann F., Cropper S., Cook J. and Eden C., Policy Development in the Public
Sector: An Experiment, Working Paper No 89/2, Department of Management Science,
University of Strathclyde, 1990
(16) Cropper S., Eden C. and Ackermann F., Keeping Sense of Accounts Using
Computer-Based Cognitive Maps, Social Science Computer Review, 8 345-366, 1990
(17) Eden C.,Using Cognitive Mapping for Strategic Options Development and Analysis
(SODA) in J. Rosenhead (Ed) Rational Analysis for a Problematic World. Wiley:
Chichester, 1990
(18) Eden C., Working on Problems Using Cognitive Maps in Shuttler and Littlechild (Eds),
1991
(19) Eden C. and Ackermann F., Strategy Development and Implementation - the role of a
Group Decision Support System in S. Kinney, B. Bostrom and R. Watson (Eds) Computer
Augmented Teamwork: A Guided Tour. Van Nostrand: New York 1992
(20) Kelly G., The Psychology of Personal Constructs. Norton: New York, 1995
Link a siti utili
Per un'analisi delle applicazioni, si possono visitare i seguenti siti:
1. In questo primo sito viene spiegato cosa sono le mappe concettuali e quanto siano
importanti per una impresa: www.conceptmaps.it/
;
2. Questo sito contiene un articolo scritto da Beritta. Egli riprende il sito della digest
(http://ericir.syr.edu/ithome/digests/mapping.html)
e spiega cosa sono le mappe concettuali, tentando anche di illustrare la differenza tra
mappe concettuali e mappe mentali:www.iwn.it/is/directory/a99n03/Beritta.htm
;
3. In questo sito è contenuto un articolo scritto da Anne Bartlett sulle mappe mentali: www.inkspot.com/feature/bartlett.html
;
4. Questo è un sito olandese: http://users.edte.utwente.nl/lanzing/cm_home.htm ;
5. Molte informazioni si possono anche ricavare dal sito della Banxia: www.banxia.com ;
6. www.ozemail.com.au/~caveman/Creative/index.html
introduction to mind maps,porta al sito di Buzan
7. www.artfolio.com/pete/mindmap.html
advantages of mind maps, how to mind map, uses of mind maps
8. http://www.mind-map.com/MM/DEFAULT.HTM
sito di buzan, definition di Buzan, applications di Buzan