| diario 2003 |

 

 

di Schió  ¢

15 giugno: missione categorica

Rimasi molto colpito quando, dopo Pasqua, Cesare mi disse che forse avrebbe passato la prima estate della sua vita lontano da Ponza perché aveva ricevuto un'offerta di lavoro molto stimolante per lui economicamente ma, soprattutto, professionalmente: due mesi intensi passati nel ruolo "ufficiale" di istruttore di vela, come poi abbiamo potuto vedere, sono stati per lui un'offerta irrifiutabile...

Allo stesso modo anch'io non potevo permettermi un'estate non remunerativa. Cercavo il guadagno. Possibilmente con un lavoro per cui mi sentissi portato.

Mi sono chiesto cosa sapessi (e volessi) fare più di ogni altra cosa a Ponza. La risposta inevitabile è stata "il barcaiolo".

Solo che senza gozzo non si cantano messe e io di gozzi ne ho solo ricordi (e nemmeno sempre belli...). Allora, altro imperativo categorico per compiere la mia missione era trovare qualcuno che me ne affidasse uno...

Dopo lungo peregrinare - e grazie all'aiuto decisivo di Agostino - ho infine trovato il mio posto nel porto: da Concetta.

Sì proprio lei sarà il mio "capo" nei prossimi due mesi. Ce la farò a cavarmela?

Ai poster (funebri) l'ardua sentenza.

 

di Schió  n

19-22 giugno: San Suè(l)

presenti: io, Linda, Cesare, Ciro, Gaetano, Antonella, Enrico, Barbara, Luca, Nicla, Umberto, Isabella, Antonio, Antonello, Ilaria

Nonostante mancassi da una decina d'anni (credo), non ho trovato sostanzialmente niente di nuovo sotto il solleone ponzese di San Silverio: tanta gente, tanto caldo, tanto chiasso per celebrare il Patrono (ho capito che più rumore si fa e più ci si può sentire nelle grazie del Santo).

In mezzo a tanto caos, però, è stato bello ritrovare gli amici di sempre e cazzeggiare un pochettino con loro la sera. Solo la sera (per quel che mi riguarda) perché il giorno lo passo a zompettando tra una barca e l'altra oppure, come mi è accaduto sabato, in giro tra le isole ad accompagnare turisti tarantini ignari della potenza del posto che si sono scelti come vacanza (prezzi stratosferici, servizi improbabili, personaggi curiosi).

Mi accorgo anche che l'unico inconveniente nel vivere l'isola con gli amici solo la sera è che devo lasciare che Linda passi con loro la maggior parte del tempo. E, naturalmente, questo non può avere che effetti deleteri sul nostro rapporto... Provate anche voi a lasciare la vostra povera ragazza nelle grinfie di Umberto, Luca e Cesare! (e meno male che non c'erano Luciano e Placido!!!) Lei torna a casa sempre un po' strana, mi racconta di strani giochi, di frasi incomprensibili...

Io la tranquillizzo dicendo che non è niente...ma cosa succederà quando lei veramente capirà quello che passa per la mente di tali soggetti? (per Luca non c'è problema, tanto non c'è riuscito mai nessuno...)

Cose particolari non ne sono avvenute. Segnalo solo l'imminente inizio dei lavori per l'ampliamento del porto e la presentazione di "Zì Baldone" di Silverio Corvisieri, che sto finendo di leggere in questi giorni.

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(Linda, Umberto, Barbara & Enrico giovedì sera all'arrivo a Ponza)

 

di Isabella  n

20 giugno: Per far vivere San Silverio a chi non c'era

Non ricordo da quanti anni non vedevo più la festa di S. Silverio, ma quest'anno, grazie all'incitamento di Antonio, ho deciso di cogliere al volo l'occasione, giacché la ricorrenza era di venerdì. Tre ore di sonno, trenino e traghetto. L'arrivo in porto ha preannunciato solo in parte la folla che c'era sull'isola.
Sbarcati giusto in tempo per l'uscita della processione dalla chiesa, abbiamo vissuto una situazione da...film dei fratelli Coen! Senza chiavi di casa mi dirigo verso la chiesa sperando di trovare gli zii prima che parta la processione. Ed invece, all'altezza dell'Hotel Mari..."San Silverio protettore..."
Commovente! la lunga teoria dei fedeli, le bizzoche e fra di esse Gildo Colonna in giacca e cravatta, i dignitari, l'abominevole visione del nuovo sindaco (niente contro Pompeo Porzio detto Rosario, ma se lui può fare il sindaco, io che aspetto a diventare Imperatrice?), la barca con i garofani, i portatori, e dietro di essi un serafico Gaetano, che essendo Cristo guardava con compiacenza al suo sottoposto Silverio, ricordando ai ponzesi di rispettare sempre e comunque il primo comandamento!
Bello, interminabile, ma ora bisognerà pur andare a casa a posare le valige, come si fa? Si scende al porto, dove una enorme processione alternativa (quelli che pensavano ai fatti propri e ad andare al mare) mi ha dato la misura della gente che c'era sull'isola. Secondo attimo di contemplazione mistica: l'incontro con Salvatore sulla barca sulla quale lavorerà quest'estate. Tutti gratis col noleggio azzurro gente!!!
Ma lo shock non me lo ha provocato Schió, bensì Umberto, poiché a causa di un qui pro quo con Enrico ho pensato per un attimo che ANCHE UMBERTO LAVORASSE COME BARCAIOLO!
E che parlammo a ffa!
Lasciati immediatamente loro corriamo a S. Antonio a trovare zia Lalena con le chiavi, corsetta, "arriveremo prima della processione, sicuro!" ma evidentemente il nuovo parroco era nella squadra di atletica del Vaticano, e loro in processione sono arrivati prima di noi. Arrivati a S. Antonio salutiamo gli zii e ci incamminiamo...ed eccoti di nuovo questa massa di gente di ritorno! Ormai le bizzoche in fila facevano il trenino di corsa, la barca di S. Silverio trasformata in un offshore ed il sindaco chiamava Peppe Orso per farsi mandare un motorino. La cravatta di Gildo svolazzava!
Il calcolo è presto fatto: incontrata tre volte dovrebbe essere libera la strada.
Si va a casa e al mare.
Frontone: 20 giugno: un tappeto di lettini. Tutto pieno. Ultimi pezzi liberi di spiaggia 10 metri prima degli scogli, ed il ricettacolo di spazzatura e vecchie barche sotto la grotta. Lo Sporting pieno come un uovo ha anche messo la musica di pomeriggio: l'ultima volta che sono stata a Ponza a S. Silverio era chiuso! Arriviamo a fatica agli scogli! e di fronte e noi una distesa di barche.
La sera è accaduto l'inverosimile: sgomitando sgomitando tra una folla degna del miglior 15 agosto siamo arrivati allo Sciuè e ...non c'era nessuno dei nostri! O cavolo: avrò sbagliato bar? avrà cambiato gestione? Avrò sbagliato isola!? No.
La festa di sera ha riservato una piacevole sorpresa con un sedicente gruppo gospel, che di gospel non aveva nulla ma era allegro lo stesso.
Poi mi sono rincuorata, dopo il siparietto delle ragazze vestite di nero abbiamo trovato Ciro e Umberto allo Sciuè. La tradizione è salva.
Concerto di Battisti, no, Vandelli, ma fa lo stesso, tanto la musica quella era! Meglio di Toto Cutugno e di Albano, certamente!

 

di Schió  n

26-29 giugno: "captain" (fincus...)

presenti: io, Umberto, Gaetano, Antonella, Ginevra, Stefano, Ciccio e Filippoconte

Questo è stato l'ultimo weekend isolato che ho passato a Ponza; dal prossimo non mi muoverò più fino a settembre, tanto che forse farò tremare il glorioso record di giorni di presenza sull'isola in estate di Umberto (ndr 76/92).

L'isola in questi giorni non era piena come negli altri fine settimana: gente sempre tanta, ma non "così" tanta. Frontone ha cominciato a tirar tardi il pomeriggio, il Covo ha riaperto, sul lanternino c'è un nuovo locale notturno e le barche alla fonda nelle rade dell'isola sono innumerevoli.

Gyergana (detta Gyeri) - la CIT-cameriera bulgara dello Sciuè (anche "PACC - APPROVED") - fa spettacolo da sola quando veleggia da un tavolino di rattusi ad un altro...

A livello lavorativo ho raggiunto il grado di "captain" nella gerarchia del Noleggio Azzurro, e questa è già una bella soddisfazione...

Sempre a livello lavorativo tra sabato e domenica ho raggranellato le mie prime mance (35 €), e questa è una più bella soddisfazione...

Per il resto ora so che anche Linda lavorerà durante la mia stessa fascia oraria, e anche questa come soddisfazione non c'è male...

Ultum in fundum: Torneo di Calcetto 2003

Sta salendo già la febbre di un torneo che esiste solo nelle intenzioni, al momento:

- la quota d'iscrizione è 250 € (+ magliette)

- Sasi vuole sponsorizzare una squadra che abbia come elementi cardine Enzo e Nico Pesce

- io, Giulio, Guido, Enrico, Fabio e Simone mio cugino siamo per ora gli unici sicuri di far parte della squadra

- Pino, Placido, Andrea e Stefano Camma lo saranno come e quando vorranno (gli basterà essere fisicamente presenti a Ponza tra 1 e 15 agosto)

- alla voce "cercasi centravanti titolare tecnico e veloce" - dopo il mancato contatto con Totti la settimana scorsa - non è stata finora trovata alcuna risposta

 

di Schió  n

3-9 luglio: primi vagiti di un'estate

presenti: io, Linda e - nel weekend - Umberto & Alessandra, Gaetano, Antonella, Luca, Nicla, Antonello, Sara Del Bo (con Francesco), Claudia & Massimo, Ciccio e Filippoconte

Quante cose vorrei dirvi di questi primi giorni di luglio. Dai black out che hanno spento l'isola per un paio di giorni alle mie piccole avventure di lavoro per chiudere con la notizia del giorno, il crollo di una pezzo di parete di Chiaia. Ma non approfondirò nessuno di questi punti. Magari fra qualche tempo avrò qualcosa di meglio da scrivere. Sono stanco, stanchissimo, e per oggi mi accontento solo di farvi sapere che ci sono.

Eccomi di ritorno.

Il computer è tornato a far parte del mio corredo quotidiano proprio nel giorno della notizia "bomba" di Chiaia: un largo pezzo di montagna (largo circa 30 mt) si è staccato dalla parete ed è caduto in acqua (sic!) provocando due onde di circa 3 metri e uno spavento in tutti i bagnanti che alle 17h15 di oggi stavano ancora sulla spiaggia. C'è da dire che il crollo non ha causato alcun danno a persone o cose poiché avvenuto nella parte decretata pericolante (e infatti).

 

di Schió  n

10 luglio: Chiaia e chiana

presenti: io, Linda, Ciccio e Filippoconte

Stamattina sono andato a vedere il crollo di ieri pomeriggio a Chiaia: è impressionante. Una larga fetta di parete è scivolata giù da un altezza di 30/40 metri andando a occupare fino a una decina di metri di mare. Visto dall'alto del belvedere del Chiaia di Luna è formidabile. Fa paura. Sembra che la salvezza di eventuali bagnanti sia dovuta alla presenza di uno stoico vigile - Luigi nonsochi - che stava lì a fare la guardia nonostante il caldo pazzesco e la calma di vento di ieri.

Il caso del giorno è però quello del motoscafo incagliato sulla secca degli Zirri. Spero domani di raccogliere altri dettagli per potervi aggiornare, ma per oggi tutto quello che sapevo l'ho già scritto in homepage:

Mio nonno me lo dice quasi tutti i giorni: "uagliò, ma tu 'a secc'i Zirr' a saje? e saje comm'è fà pe nce 'i ncopp'?" "Sì, 'u nò, m'è 'itt cient' vote...aggia tenè a porta Ranna sempe aperta...".

Proprio oggi uno yacht di 35 mt ha preso in pieno 'a secc' 'i Zirr' a Palmarola.

Il motoscafo, un ex rimorchiatore convertito a yacht (il "Mistral"), è riuscito a salire e incagliarsi su una delle più famose secche dell'Arcipelago. La motovedetta dei Carabinieri è prontamente andata in soccorso dei naufraghi e, poco dopo, anche le zaccalee Apollo e Fratelli Feola sono uscite per disincagliare il mezzo dalla secca e trasportarlo poi a Frontone per un controllo generale dal quale lo yacht sembra uscito sostanzialmente indenne.

Premesso che un comandante di questo livello prende (al netto delle tasse) uno stipendio mensile non inferiore ai 10.000 euro, io mi chiedo ma come cavolo fa un comandante di un mezzo simile (dotato di scandaglio, radar, gps, nonché delle classiche mappe nautiche) a salire su una secca segnata anche sulle più comuni e dozzinali mappe vendute nelle cartolerie?

Capitan Nemo docet.

Di ieri ho un'altra piccola cosa da aggiungere. Volevo rapidamente dirvi del mio primo viaggio a Palmarola della stagione.

Da favola. Calma piatta, pochi yacht e un mare che sembrava una piscina. Che giornata. Avevo a bordo due splendide famiglie veronesi che sono rimaste a bocca aperta davanti alle meraviglie della natura dell'isola. Non lo dico per farmi invidiare - sia chiaro - ma solo perché per condividere quella che per me è stata un'emozione incredibile. Un'emozione che solo quell'isola riesce a darmi qualche volta.

 

di Schió  n

11 luglio: Noleggio cammelli

presenti: io, Linda, Ciccio e Filippoconte

Ormai - sembra ufficiale - faccio parte del www.noleggioazzurro.com. Il mio lavoro consiste nell'occuparmi del funzionamento e dell'ordine dell'ammiraglia della società, la Tea, il cui captain è Luigi Curcio ("Mangiaualle", il secondo figlio di Concetta). La Tea normalmente fa la gita a Palmarola, quando c'è abbastanza gente, altrimenti si mette sulla linea di Frontone. E questo è il motivo principale per cui ho rifiutato il comando della barca: non voglio assolutamente fare la tratta porto-Frontone-porto milleseicentoquindici volte al giorno. Piuttosto resto a terra a fare il jolly: ormeggiare gozzi, preparare barche, fare le gite alle grotte, occuparmi delle relazioni con gli stranieri (tranne Luigi che è stato in America, qua nessuno parla altro che ponzese e un po' d'italiano), altro.

Quando ho cominciato a lavorare qui pensavo che il capo assoluto fosse Concetta, ma ho dovuto presto ricredermi: Concetta fa solo i biglietti.

Incredibile vero? E invece è così. Chi comanda davvero è Silverio Costanzo, che però divide lo scettro (e i soldi) anche con Cocò, Luigi e Concetta. Lui dirige tutte le relazioni con il pubblico, gestisce la cassa e dispone di tutti i dipendenti con una sorta di potere di "overule" nel caso di qualche impasse dirigenziale.

Cocò invece si occupa del collegamento ufficio (dove sta Silverio) -> banchina (dove avvengono imbarco e sbarco). Due ragazzi, Francesco (detto Checco, il "Tappezziere")) e Suahil (detto Suèl, il "noleggiatore di cammelli", perché è ponzo-tunisino), dividono il lavoro (massacrante e schiavista) delle lance. Ne abbiamo 27 e non è facile pulirle tutte, prepararle tutte, aggiustarle tutte e ormeggiarle tutte tutti i giorni. Poi ci sono i comandanti della Silmik, ovvero la "scialuppa", (Salvatore), della Ben (un altro Luigi) e della Concetta (Claudio). Tutti bravi e ordinati conduttori di gozzi: sono loro quelli che troverete più spesso sulla linea di Frontone.

Io, tra tanti titani del mare, sono ampiamente il più imbranato e impacciato. Fortunatamente ho attirato su di me la simpatia dei colleghi, che mi aiutano per quanto possono, e della concorrenza di quelli di Bebé, coi quali ho un rapporto eccellente, a parte che con Claudio e Mauro, anche con Bebé stesso e Silverio il "Direttore" (incredibilissimissimo). Mauro però lo devo citare a parte, lui è il mio piccolo angelo custode: sta sempre lì con calma a dirmi cosa e come fare.

Se non imparo è perché sono una zappa...

 

a proposito di zappe, ecco una carrellata di frasi che ho sentito con le mie orecchie lavorando su quelle barche (22-apr-06):

"ma perché l'acqua è così chiara?"

"ma quante grotte ci sono a Ponza? e a Palmarola?"

"ma ci sono i pipistrelli dentro?"

"ma i pesci saltano? e mordono?"

"ma perché c'è luce sott'acqua?"

"quante marce c'ha?" [marinaio caremar il 15 agosto prendendo con due colleghi una lancia in affitto]

 

di Cesare 'i Luca  n

13 luglio

I lavori sono iniziati il 9 Gennaio.
Io e i proprietari di un 470 (deriva di 4,70 metri), Valerio e Floriana abbiamo rimesso a nuovo la barca con lavori lunghi ed imponenti che però l'hanno resa una vera barca da regata.
Il primo pronostico per il varo era Maggio ben presto prorogato a Giugno e infine ce l'abbiamo fatta solo ieri.
Un varo è stato accompagnato dalle prese in giro di tutti i presenti che non ci speravano più e da qualche brindisi.
Alle 13:30 siccome nessuno dei tre voleva rimanere a terra dopo aver lavorato per dei mesi, siamo usciti in tre.
La prima uscita è stata entusiasmante. La barca si è dimostrata veloce e affidabile (insomma non si è rotto niente).
Anche le mie prestazioni sono andate bene mentre credevo che dopo un inverno fossi un po' incriccato. Incriccato lo sono invece adesso mentre scrivo perché ho tutti i muscoli che mi fanno male.
La barca ha bisogno di qualche altra regolazione e poi sarà pronta per le regate estive dopo speriamo di fare bella figura.
La giornata è stata degna di nota sul mio diario e quindi anche sul vostro.

 

di Schió  n

17 luglio: Piccoli disegni animati crescono

presenti: io, Linda, Ciccio e Filippoconte

Tra i tanti motivi che mi portano ad amare questo lavoro c'è n'è uno cui tengo particolarmente: l'opportunità di conoscere sempre qualcuno di nuovo, di entrare per un attimo nella sua vita, di confrontarsi con realtà altre, a volte tanto distanti dalla propria.

L'altra settimana ho avuto a bordo (sulla Dammélla) due famiglie veronesi troppo spassose, questa settimana invece ho ospitato per 5 giorni una famiglia ideale: papà milanese milanista, mamma casalinga australiana (e quindi di tutt'altro stampo da quelle che conoscete voi...) e due bambine (13 e 11 anni) favolose.

Odio fare gli elogi troppo sdolcinati, ma quelle due (Raffaella e Carolina) sono davvero due disegni di Manara in piccolo (cioè aggraziate, bellissime, vispe, educate, intelligenti, giocose e con quel qualcosa negli occhi che vive solo nelle eroine dei fumetti...). Diventeranno due donne formidabili e costringeranno quel povero padre a soffrire terribilmente di gelosia (hai tutta la mia solidarietà!).

Abbiamo passato due giorni indimenticabili a Palmarola, lunedì e martedì. Due giorni talmente perfetti (leggasi: tempo splendido e poche barche) che io li inserisco senza dubbio tra i migliori bagni della vita mia. Peccato che partano domattina... e per me ricomincerà il solito tran-tran di barche, ormeggi, allucchi e di gente che non sa nuotare (però vuole andare in barca, però vuole scendere a terra ogni 5 minuti, però qui no, però nemmeno lì, "ma non ce l'avete uno stabilimento!").

Silverio Costanzo (my boss) già mi batte la stecca: "è finita la pacchia, amico..."

 

di Cesare 'i Luca  n

21-24 luglio

Questi pochi giorni saranno l’unico ricordo ponzese dell’estate ponzese e devo dire che anche se pochi e con pochi amici, sono stati un bel ricordo.
Ho incontrato, oltre ai prettamente ponzesi, Salvatore, Linda, Umberto, Ilaria, il nuovo amico Maurizio (amico di Salvatore) e un unico saluto a Civita.

Pochi lo so, ma buoni. Pochi giorni per fare molti bagni, una pizza, una ubriacatura, un giro dell’isola con amici terracinesi e una cena a casa mia.
Come vedete pochi giorni ma intensi tanto che, una volta a Terracina, sono crollato come un sasso.
Ma l’emozione più forte è stato il viaggio di ritorno.
Dalla nave per poco non mi sono commosso e non mi date del bambinone o della femminuccia.
Ripensavo cosa stavo lasciando.
Anche se ho preso questa decisione proprio per la routine ponzese, ormai priva di sorprese ed intrigo, lasciarla mi è sembrato comunque pesante.
Saranno stati tutti i rimproveri di tutti gli amici ponzesi che mi dicevano: “ma dove vai? La tua casa è qua!” e ancora “ la gente paga tanto e tu che puoi stare un mese te ne vai!?”.
Mia nonna mi ha trattato addirittura come un emigrante che lascia la sua terra e non sa se la rivedrà ancora e non scherzo, mi ha trattato veramente così, ve lo assicuro. Ho dovuto dare fondo a tutta la mia fermezza per poter resistere.
Lo so, la sto buttando sul triste ma non sprizzavo certo gioia sulla nave. Comunque sapete bene che non sono uno imbronciato e presto mi farò vivo per comunicarvi le mie nuove esperienze sulla costa. Quelle può spinte però ve le dico a voce. E’ meglio!
Stateve bbuono


di Cesare 'i Luca 
n

26 luglio
Ho finalmente portato i primi due bambini con me.
Sono Fabio e Federica, due bambini di 9 e 11 anni.
La nostra prima uscita non è stata delle migliori perché, preso dal controllarli e dalla voglia di insegnare più cose possibili, mi sono distratto e siamo entrati in un buco di vento da cui siamo usciti solo dopo una mezz’oretta. Ne ho approfittato per fargli fare il bagno.
In più la barche scuola è una vera schifezza, una ciofeca.
Comunque la giornata è stata proficua visto che poi nel pomeriggio siamo usciti per “allenamento” con un vento molto forte e teso che ha rallegrato la cosa.
Divertitevi a Ponza!!!
Bastardi!!!

 

di Schió  n

27 luglio: Uà, Giggidalessio!

presenti: io, Linda, Ilaria, Civita, Ginevra, Umberto, Ciccio e Filippoconte

Oggi ho fatto uno strano incontro. Nel pieno del mio lavoro (ero alla fonda ai faraglioni del Calzone Muto) ho visto un pesce di cui non conoscevo l'esistenza. Era adagiato sotto la sabbia a 15 metri di profondità. Io, sceso per una semplice apnea, mi son trovato davanti agli occhi il muso a forma di becco di un pesce giallo pallido, le cui dimensioni posso approsimativamente stabilire tra i 20 e i 30 cm.

Ho chiamato Pino Cammareri sul posto. E' sceso vedendolo anche lui. Abbiamo cercato di stanarlo dalla sua dimora di sabbia, ma non ci siamo riusciti ed è scomparso nel nulla.

Per il resto qui sull'isola la vita scorre tranquilla.

Un'altra barca arenata sulla secca degli Zirri (si vede che a leggere questo sito siamo sempre gli stessi), una nel passaggio tra Punta Incenso e Gavi, 200 romanetti che "governano" la nightlife ponzese, e una sola novità vera: il 7 agosto ci sarà un concerto - gratuito  naturalmente - di Giggidalessio. Eh sì, avete capito bene.

Si prevede che un'orda di 40 mila campani (e non) vorrà riversarsi sull'isola per l'evento. "Peccato" che traghetti e aliscafi vari più di 4/5 mila di loro non potranno portare... Tuttavia resta l'inquietudine di un'isola invasa, già nel suo periodo più affollato, da una situazione ai limiti dell'umano. Non voglio creare allarmismi, né fare la cassandra...ma prevedo grossi casini (atti di vandalismo, furti ed emergenze logistiche).

Per il resto il Torneo di calcetto 2003 comincerà venerdì 1° agosto e durerà 2 settimane (Pino, Placido, Andrea, Stefano: vi aspettiamo!, Enrì non tardare!).

Cesare se n'è andato a passare l'estate da un'altra parte. Non ci posso credere. [questo punto meriterebbe un approfondimento serio da parte mia, ma non me la sento ora]

Ultum in fundum: ho avuto in esclusiva le foto della dinamica del crollo di Chiaia! Panico!

 

     

 

 

di Cesare 'i Luca  n

3 agosto: La mia prima regata
Comincia oggi la mia esperienza agonistica nella vela.
Io e Valerio ci presentiamo con il suo 470 alla prima delle 4 gare che compongono il campionato del golfo del Circeo.
Alle 11:30 si parte per il campo di regata dove si arriva circa un’ora dopo.
Mangiamo la pagnottella e circa alle 12:30 si parte.
Per la cronaca In regata ci sono poche barche rispetto agli anni scorsi: due 470, due 420, un laser 2, uno snipe, un laser e altre due o tre barche.
La regata è un bastone molto corto per via del vento tra i 15 e i 18 nodi.
La prima regata è evidenziata da un mio piccolo errore nell’issare lo spi nel primo lato di poppa ma la cosa è irrilevante ai fini della gara che vinciamo con un distacco di 1 min e 15 sec sul secondo che ovviamente era l’altro 470 (le altre sono tutte barche più piccole).
La seconda regata invece da due eventi.
Il nostro diretto inseguitore, il solito 470, scuffia con lo spi gonfio che si ingarbuglia lungo l’albero e le sartie e dopo circa 30 minuti erano ancora lì a cercare di liberare il tutto e ripartire.
L’altro errore che determinerà la nostra posizione finale è ovviamente un mio errore: nell’ammainare lo spi nel secondo lato di poppa faccio finire una scotta dello spi sotto la barca. Così nell’ultimo lato di poppa riusciamo a far gonfiare lo spi solo ormai a metà lato.
Vinciamo anche questa gara con più di 2 min sul secondo ma non sarà abbastanza per vincere la giornata.
Infatti questo tipo di regate in cui gareggiano le barche più disparate, per equilibrare le prestazioni, si moltiplica il singolo tempo per un coefficiente (rating).
Più è grande e veloce la barca e più è basso il rating.
Cosicché la vittoria della giornata è andata allo snipe con equipaggio padre e figlio di 7 anni senza neanche lo spi.
A 30 sec si è classifica il laser e al terzo posto, a 40 sec dal primo, noi.
Devo ammettere che ci sono rimasto molto molto male. Primo perché quando ho tagliato primo il traguardo mi sono detto “Ho vinto” e non era vero, secondo perché probabilmente non abbiamo vinto per un mio errore.
Adesso sono in programma forti allenamenti per evitare altre cavolate.
Statevi bbuono

 

di Schió  n

8 agosto: E' tutto quello che so

presenti: io, Linda, Ilaria, Civita, Ginevra, Laura, Umberto, Adele, Ica, Marina, Fra, Enrico, Barbara, Isabella, Antonio, Giusy, Alessandra, Ciro, Pino, Baba, Sara, Selvaggia, Alessio, Massimo P., Ciccio e Filippoconte

Giggidalessio nun vene cchiù. Meglio così. I soldi per farlo arrivare a Ponza (soldi che sembravano sicuri) non sono stati trovati e allora tanti saluti al concerto evento dell'estate ponzese. Altri concerti sono in programma però dal 4 al 6 settembre con Tullio De Piscopo e Irio de Paula (tra gli altri) che si esibiranno da Mariano al Winspeare in un consesso jazz. Varrebbe la pena restare a Ponza solo per questo.

Ma la verve artistica ponzese non finisce qui: domani riprendono le proiezioni cinematografiche a Le Forna e proseguiranno fino al 31 agosto. Anche senza Antonio Balzano sindaco!

Del Torneo non vi dico niente perché ne parlo già troppo nella pagina specifica.

Il resto? e che ne so? Esco poco e parlo ancora meno. So che a Ponza ci sono molti amici, ma non ho il tempo materiale per confrontarmi con loro come nei momenti belli. Quindi non so che dirvi di loro, non so cosa fanno quando non ci sto (23 ore al giorno), non so quanto e se si divertono. E perciò non posso parlarvene.

Questo è un diario speciale. Non prendetevela se non vi parlo di noi. Se vi parlo solo di quello che generalmente mi capita.
Ma è tutto quello che so.

 

 

di Cesare 'i Luca  n

16 agosto: Ferragosto terracinese

Il mio primo ferragosto extra ponzese.
Per Terracina il ferragosto è una festa più sentita del patrono, san Cesareo, più sentito della Madonna del Carmelo e dell'Assunta.
E' qualcosa di più.
Sono arrivato verso le 22:30 sul lungomare per arrivare al io stabilimento dove con amici mi accingevo a trascorrere la notte del 14 secondo il rito terracinese, e lo spettacolo che mi trovo d'avanti mi lascia senza fiato: TUTTO il lungomare era pieno di gente in ogni ordine di posto.
La spiaggia era invasa dalla gente, il marciapiede vista mare era un enorme ingorgo di carrozzine e persone, la strada neanche a parlarne e anche il marciapiede interno era impraticabile.
Sulle spiagge libere regnava il caos: tante enormi buche nella sabbia contenevano falò dove qualcuno arrostiva carne e qualcuno le usava solo come centro del gruppo. Ma i falò era tanti da far sembrare 60 metri di spiaggia un girone dantesco, da film.
A mezzanotte si scatena il delirio.
Allo scoccare della mezzanotte c'è l'usanza di fare il bagno a mare mentre quasi ogni stabilimento balneare spara i propri fuochi d'artificio.
Stare in mare a vedere una ventina di fuochi in contemporanea che colorano praticamente tutto il cielo fino a S. Felice Circeo è una cosa fantastica. Mozza il fiato.
Ovviamente allo spettacolo si unisce il tifo verso i fuochi del proprio stabilimento cercando alla fine di stilare una classifica di bellezza, durata e spettacolarità.
Il "mio" stabilimento questo anno è arrivato in zona podio ma è stato surclassato addirittura da una spiaggia libera notoriamente frequentata da napoletani fornitissimi di fuochi.
La serata è continuata normalmente : si beve, si fuma, si beve e chi ha la "compagnia" va anche oltre.
Una serata stupenda.
stateve bbuono

 

di Pino  n
27 agosto: Atterraggio a Warwick

Qui a Warwick va tutto bene non ci sono problemi di alcool non ci sono problemi di droga non ci sono problemi burocratici si gioca a calcio su campi perfetti senza pagare ma forse qualcuno preferisce il basket il nuoto la pallanuoto atletica è lo stesso. La gente è gentile e cordiale ...........................

Insomma mi sono rotto i...........
questo prima ancora di iniziare il master. Mi mancate tutti dal primo al penultimo perché l'ultimo (sapete a chi mi riferisco) non mi manca proprio.
Qui non festeggiano il ferragosto ma il Bank Day cioè il giorno delle banche, ci sono una marea di asiatici e descriverli come personaggi è limitativo delle loro potenzialità.

Bacioni a tutti e se quest'anno si fa la notte degli oscars vorrei il Premio Fuga dell'anno.

 

di Placidino  ¢

20 ottobre: La COSA 2 (il ritorno)

Qualche volta mi capita di pensare "quanto vorrei tornare a quei tempi che…", e poi via a rivivere i momenti felici trascorsi insieme a voi: le lunghe chiacchierate seduti ad un tavolo del gelatomania; la scoperta di antichi siti rimodellati dal tempo o semplicemente guastati da mani archeologicamente profane; le emozioni sul filo dei precipizi da solo o insieme a chi condivideva con me lo spirito di avventura piuttosto che la ricerca pura e semplice della fragilità umana; e ancora le canzoni stupide cantate a squarciagola attorno ad un fuoco su una spiaggia che non c'è più, ma anche quelle sentimentali appena sussurrate che la chitarra copriva le parole; l'eccitazione delle conquiste, quella per gli amori rubati in una notte d'estate, o durati anni, e che si sono risolti, in un modo o in un altro. 
Noi siamo stati davvero qualcosa di più di un semplice gruppo di amici, non abbiamo solo trascorso le vacanze insieme, noi ci siamo cercati, amati, ubriacati, rincorsi, odiati, allontanati e ritrovati. Abbiamo viaggiato, siamo partiti e alcuni non sono tornati più, perché erano solo di passaggio o perché il loro destino era altrove.
Abbiamo affrontato prove dal sapore rituale d'iniziazione (…a cemetery where I married the sea…), abbiamo preso vie diverse che ci porteranno lontano.
Siamo di più di un gruppo di amici e forse qualcosa in meno di una setta, abbiamo infatti un nostro codice: Je vaco 'u Fieno! Ma…Denise e Ciro? Ci sono due cose certe nella vita! 

La scorsa estate, non tutti hanno avuto modo di parlare con Cesare, per chi non se ne fosse accorto…non c'era a Ponza. Era a Terracina, stanco della solita zuppa riscaldata aveva deciso di praticare un po' di vela e non potendo farlo a Ponza è stato costretto a rimanere incontinente. Molti altri negli anni passati, per lavoro o per noia, non sono passati da Ponza, altri invece hanno continuato semplicemente a lamentarsi senza cambiare, quando non hanno del tutto rinunciato ad un certo tipo di frequentazioni.
Qualche anno fa sembravamo in grado di mangiarla quell'isola, ora passiamo ore ed ore a giocare a carte in barca o al tavolino di un bar a fumare pacchetti di "Il fumo uccide" e "Il tuo medico o il tuo farmacista possono aiutarti a smettere di fumare".
Cesare aveva pensato di poter coltivare la sua passione a Ponza e per far ciò aveva cercato dei modi che ne agevolassero la riuscita. Ne ha parlato con Salvatore, con Umberto e con me. Ne abbiamo discusso a lungo, ci siamo informati e durante questa fase è uscita fuori la richiesta di farvi aderire alla lega navale italiana, ma ancora non avevamo le idee chiare.
Luca ha risposto che a certe condizioni non avrebbe partecipato giustificando la sua decisione con argomenti validi che rispecchiavano il suo modo di sentire e che mi hanno colpito non poco.

 

Ieri io, Cesare e Salvatore abbiamo ripreso l'argomento e capito che ognuno ha idee diverse, che tali idee vanno rispettate, che l'associazione può essere un vantaggio per tutti, che il numero è importante, che vorremmo partecipassero tutti i nostri amici a questa cosa.
Abbiamo preso atto che siamo diversi, veniamo da esperienze diverse, da posti diversi e la nostra coscienza sociale è profondamente variegata. Molti di noi hanno un carattere marcatamente individualista e difficilmente conciliabile con un eventuale spirito associativo.
Altri credono nell'associazionismo e vi vedono uno strumento per agevolare l'operatività di future iniziative.
Tra questi ultimi, una parte aspira semplicemente alla creazione di una struttura elastica che fornisca la possibilità di organizzare spassi stagionali, altri pensano di trarre vantaggio da un'associazione che permetta loro di lavorare a contatto con l'isola.
Io credo che un'associazione possa nascere dalla convergenza di diversi interessi e che tutti in qualche modo possano entrarvi a far parte.
Tra di noi non ci sono stupidi… e penso che tutti possano dare un contributo enorme, grazie alle loro capacità, alla creazione ed al mantenimento di un organismo costituito legalmente che può offrire opportunità di lavoro o semplicemente di svago a tutti.

 

di Schió  ¢

7 novembre: Berlino 2 (il risveglio dell'orso nero)

Un po' per togliere il corsivo di Placido che ha occupato questa pagina per 3 settimane e un po' per dirvi che sono tornato dalla mia "gita" in Germania: ecco perché vi scrivo oggi. Altri motivi? Me ne vengono a centinaia, ma non voglio annoiare nessuno.

Berlino m'è piaciuta ancora di più questa volta. Cioè no. Non potrei dirlo perché il top irraggiungibile resta quello dello scorso capodanno, ma tant'è. All'andata mi sono fermato qualche ora a chiacchierare con Andrea. Non lo vedevo da quest'estate quando ci incontrammo a 6 metri sotto l'acqua.

Io stavo sfruguliando una nacchera (pinna nobilis) e lui mi venne a tuzzuliare su una spalla per farmi girare. Immaginate la scena: mi sento toccare la spalla destra, mi giro e vedo questo delfinone con maschera e maglietta che agita la mano: è Andrea! abbracci&baci subbaqqui nella risalita e un saluto veloce perché io devo mollare e portare quelli che ho a bordo in un altra cala.

A Berlino ci mangiamo qualcosa insieme in un economico e saporito ristorante messicano. Chiacchiere ad libitum e via verso Jessen a raggiungere Linda. Jessen, Wernigerode, Braunschweig (niente male) e poi di nuovo Berlino per gli ultimi 2 giorni passati con Andrea e Amica a casa CammaRieger.

Giro per negozietti di libri (a prezzi sconsideratamente stracciati), birre, vino, film in tedesco, shopping e risate. Il tempo è volato via in un biz.

L'altro ieri sono tornato proprio il giorno prima del compleanno di Andrea, con Stefano e Wieland che lo raggiungevano nel fine settimana.

Insomma sembra più quello che mi sono perso che quello che ho fatto. Mann.

E ora ho una voglia matta di rifarmi. Se a capodanno non organizziamo niente, chiedo asilo politico ai CammaRieger per un Silvester-bis nella capitale teutonica.

 

di Schió  ¢

9 novembre: Question mark (pareri spassionati)

Oggi inauguriamo una nuova pagina seriale.

Per non dimenticare più le homepage del passato (che cestinavo regolarmente) ho deciso di aprire la pagina del diario 2003-'04: quella invernale insomma. Non sarà un appuntamento fisso, semplicemente continuerò a pubblicare quello che mi va come mi va, e ci va. 

Stavolta al centro della discussione c'è un quesito posto da una mia amica che sta conducendo una ricerca:

QUAL E' LA SCENA EROTICA (in senso lato) CHE PIU' VI E' PIACIUTA IN UN FILM?
Nel senso, di eccitante, coinvolgente, con il linguaggio filmico più efficace, e corollario, sapreste distinguere, senza saperlo, se filmata da un regista uomo o donna?

Dite la vostra senza problemi via bakeka, forum o email (anche sms, telefonate e lettere postali vanno bene, al limite i piccioni...).

 

di Cesare ¢

11 novembre: Il nuovo porto

Eccovi il progetto del nuovo porto di Ponza.
Dovrebbe essere già stato approvato quindi dovrebbe essere attuato prima o poi.

Notate qualcosa di particolare?
Io noto che Santa Maria viene protetta molto di più di quanto si potesse aspettare. Nientemeno con una scogliera solo per lei dove i pontili esistenti vengono potenziati e l'area adibita a cantiere viene notevolmente aumentata.
Non vi sembra strano?

 

 

di Schió  ¢

20 novembre: Ciro's girls

Ebbene sì. C'è chi può e chi non può.

Quest'estate vi ho guardato da lontano. Eravate voi, sempre uguali. Facevate le solite cose al solito modo.

Tutti tranne uno. Ciro non me la contava giusta...

Lo vedevo sempre rilassato e allegro. Certo, sapevo che aveva comprato un gommone nuovo ma questo, conoscendolo, non poteva essere un motivo sufficiente. 

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E' stato solo a fine agosto che ho capito.

Era contento e felice perché questo gommone aveva una dotazione speciale: tre belle fanciulle che - oltre a essere presenza gradita a mare - ne curavano pulizia e rimessaggio a fine stagione!

E allora sì che me ne sarei stato tranquillo e rilassato pure io...

 

 

di Cesare ¢

25 novembre: Fine settimana bresciano

Era da un po' che se ne parlava in famiglia e alla fine lo abbiamo fatto: siamo andati a trascorrere il fine settimana a Brescia da Denise.

Io, mia madre e mia sorella venerdì pomeriggio siamo partiti in macchina e dopo aver percorso poco più di 650 km in 7 ore siamo arrivati.
Ad accoglierci c'era Denise e tutta la sua famiglia.
La sera l'abbiamo trascorsa in famiglia anche perché ero distrutto dopo il viaggio.
Sabato mattina lo trascorriamo a fare un giro di Brescia per prepararci al pranzo di famiglia a cui si aggiungeva la famiglia di un nostro cugino e in
mitico Diego. Dico mitico perché ormai per la maggior parte degli amici ponzesi è più una entità che una persona materiale. C'è ma non si vede!
Comunque esiste, è molto simpatico, è alla mano come anche i suoi amici e non vede l'ora di venire a Ponza.
Ma lasciamo stare!
Saltiamo alla sera.
Andiamo a cena io Denise, Diego, la cara Eleonora che molti si ricorderanno (vero Placido e Luciano?!) e altri tre amici Enrico, Paolo e Laura.
Dopo una lunga cena parlando del più e del meno andiamo in un locale a ballare fino alle 4:00 quando ci ritiriamo sfiniti.
Qui bisogna fare una annotazione.
Per non creare equivoci e problemi a Brescia c'è il tacito consenso delle coppie nel dividersi tra amici e "morosi": il venerdì si esce con i relativi amici o amiche mentre il sabato si esce insieme.
Questa distinzione tematica ovviamente si ripercuote sull'andamento dell'interno fine settimana. Ovvero il venerdì si fanno cose un po' più particolari, si è più liberi e ci si diverte se vogliamo anche di più mentre il sabato è ovviamente un po' più sobrio.
I miei consigli sono due se andate a Brescia da singoli: andateci di venerdì e il sabato guardatevi dal molestare le ragazze, quasi sempre sono accompagnate.

Della domenica posso dirvi poco se non che dopo un aperitivo nel centro di Brescia e un pranzo non proprio adatto per un viaggio, comincia il nostro viaggio di ritorno che dura "solo" 6 ore (meglio di 7).
Alla fine siamo tutti stanchi compreso Denise e la sua famiglia che ci ha ospitato ma siamo tutti contenti di questa scampagnata molto "fuori porta".

Questo dimostra che se si ha voglia si può fare qualunque viaggio e si organizzare anche qualcosa di pazzesco come questo e divertirsi perciò facciamo meno i sedentari. Bastano due giorni e organizziamo qualcosa.

Alzate le chiappe!!

 

 

di Schió  ¢

2 dicembre: Ventotene - ein Manifest

Vi capita mai di incontrare qualcuno per la prima volta ma di avere, subito netta, la sensazione di conoscerlo da sempre?
Se si eccettua un breve contatto avvenuto vent'anni prima per una tesi di laurea sulla morfologia costiera del Lazio, è quello che accade a Erica J. Suter nello sbarcare sull'isola di Ventotene. Un vero e proprio incontro tra anime affini che ha prodotto un testo in uscita in questi giorni, scritto in collaborazione con l'attento e ispirato fotografo Harald Frey.
Il libro, Ventotene - ein Manifest, ripercorre brevemente la storia isolana, dalle lontane origini alla realtà degli ultimi tempi, componendo un vero e proprio "manifesto" dei suoi ultimi duemila anni, passando inevitabilmente attraverso le vicende personali dei protagonisti che ne hanno determinato le sorti. 
La penna dell'autrice scorre veloce delineando i profili degli uomini e delle donne che qui hanno messo insieme alcuni di quei tasselli che compongono oggi il mondo in cui viviamo: da Giulia, figlia esiliata di Ottaviano Augusto, ai re Borbone, che hanno fatto di quest'isola un modello sperimentale, da Sandro Pertini, padre della Patria, ad Altiero Spinelli, padre dell'idea moderna di Europa. 
A questi illustri protagonisti, la Suter affianca il lavoro, le passioni e l'impegno di chi Ventotene la vive giorno per giorno, anche quando il mare è grosso e sull'isola ci si può contare. Ne viene fuori l'immagine di un'isola alla deriva nel Tirreno, ma che si propone come piccolo faro di un'Europa ancora in fieri.
La magia dell'isola e il fascino dei suoi abitanti hanno investito e stregato questa studiosa che ha saputo abilmente mescolare in questo libro parole e immagini: solido e liquido di un posto lontano dal mondo, ma vicino al cuore.


Erica J. Suter e Harald Frey
Ventotene - ein Manifest
non in vendita

Edition Suter-Pongratz, Basel, 2003 (edizione limitata)

 

 

di Schió  ¢

9 dicembre: I Ponzesi si raccontano - Conferenza a più voci sulla storia di Ponza

Se a Natale sarete a Ponza, sarà per voi d'obbligo la partecipazione a questa conferenza promossa da alcuni appassionati dell'isola.

L' evento, che si svolgerà nei locali del Museo civico, avrà come oggetto la condivisione delle conoscenze. 

Chi ha da dire, dica. Chi no, ascolti...

Programma:

Venerdì 26:

16:30 > presentazione, di Silverio Scotti

16:40 > l'isola nella sua provincia, di Silverio Scotti

17:10 > geologia, di Antonino Conte

18:00 > impianti idrici romani, di Vincenzo Bonifacio  

18:30 > carcer illustrium, di Gino Usai

Sabato 27:

16:30 > medioevo, di Francesco De Luca

16:50 > colonizzazione, di Sandro Romano

17:30 > fortificazioni, di Domenico Scotti

17:50 > prigione e confino, di Gino Usai

18:20 > conclusioni, di Silverio Lamonica

 

 

di Schió  ¢

15 dicembre: Capodanno napoletano?

Per molti il Natale è a Ponza. Non per me purtroppo. La mia famiglia da anni ormai costringe anche mio nonno 92enne a venirsene a Gaeta per le feste. Per questo motivo mi è difficile poi scegliere Ponza per il Capodanno. L'ultima volta che l'ho fatto - due anni fa - fu una sfacchinata indegna di essere ripetuta... ecco perché ora sto cominciando ad organizzarmi per passarlo altrove.

Per quel che mi riguarda Parigi è zompata per questioni di soldi e tempo, mentre Berlino per problemi logistici. 

Restano in piedi 3 soluzioni: Gaeta in piazza, Napoli da Placido e poi in piazza, altro.

Dove per "altro" si intende una qualunque soluzione accettabile che mi verrà proposta d'ora in avanti.

Secondo sondaggi più che superficiali la situazione degli interpellati è schematizzata nella pagina degli incontri.