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Fahrenheit 451: La Santa Inquisizione del pensiero

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Dopo aver letto Fahrenheit 451 un pensiero mi ronza in testa: io dovrò salvare la memoria di questo libro. Perché il panorama livido che le pagine mostrano al lettore sembrano tanto più verosimili al presente di quanto si possa immaginare. E, cosa sconfortante, i tempi raccontati in quelle duecento pagine scarse non sono anni positivi e illuministi. 

Bradbury ci racconta un mondo fatto di sano terrore, dove per la strada non si parla con nessuno, dove non si perde tempo a guardare un tramonto o ad annusare il profumo di un fiore. Ci descrive un luogo dove i singoli hanno importanza soltanto se sono un pubblico televisivo. Ci fa immaginare un universo senza libri, senza fantasia, senza trasgressioni, o meglio, dove la trasgressione è punita attraverso un mezzo purificatore: il fuoco. I libri vengono bruciati, se trovati in possesso di qualcuno, e può capitare che nell'incendio qualcuno faccia una brutta fine. 

A compiere questo ruolo di "Santa Inquisizione" della lettura sono i pompieri, corpo armato che, invece che spegnere gli incendi li appicca, in nome della legge e del bene pubblico. Tra questi Eletti Inquisitori c'è un individuo, Montag, che si accorge di essere nell'errore, di non avere mai potuto dubitare sulla giustezza delle proprie azioni perché il sistema sociale vigente gli impedisce di pensare: solo gli eretici lettori riescono ancora ad avere altro interesse che non sia quello di passare ore davanti a uno o più schermi, ad ascoltare quello che dice La famiglia. Per un caso o per qualche altra ragione, Montag inizia a dubitare. E il dubbio lo porta sulla strada "sbagliata": inizia a leggere libri rubandoli dalle case "infette". 

Cosa succeda poi non sto qui a raccontarlo, reputo la lettura di questo libro indispensabile, credo che potrebbe essere considerato un classico della letteratura  e immagino che molti di voi ne abbiano apprezzato le tetre descrizioni durante la lettura. Ma volevo soffermarmi su una parte del testo che quanto mai mi è sembrata così tristemente attuale, e così appropriata a noi, abitanti di una terra futura rispetto la pubblicazione dell'opera di Bradbury. "basterà vuotare i teatri, di tutto ma non dei pagliacci, e fornire ogni stanza di pareti di vetro, con bei disegni policromi che salgono e scendono su queste pareti come coriandoli, o sangue, o sherry. Ti piace il baseball, non è vero, Montag?". E ancora " Più sport per ognuno, spirito di gruppo, divertimento, svago, distrazioni, e tu così non pensi, no? Organizzare, riorganizzare, superoganizzare super-super-sport! Più vignette umoristiche, più fumetti nei libri! Più illustrazioni ovunque! La gente assimila sempre meno. Tutti sono sempre più impazienti, più agitati ed irrequieti. Le autostrade e le strade di ogni genere sono affollate di gente che va un po’ da per tutto, ovunque, ed è come se andasse in nessun posto. I profughi della benzina, gli erranti del motore a scoppio. Le città si trasformano in auto-alberghi ambulanti, la gente sempre più dedita al nomadismo va di località in località, seguendo il corso delle maree lunari". 

Non vi sembra tutto terribilmente e impossibilmente vero?

29/03/2003 

Una bellissima immagine dal film di Truffaut basato sul libro