PINAREUL SITADIN-A
« Vista dall'alto, posta com'è all'imboccatura di due bellissime valli, ai
piedi delle Alpi Cozie, davanti ad una pianura vastissima, seminata di centinaia
di villaggi, che paiono isole bianche in un vasto mare verde e immobile, è la
città più bella del Piemonte. »
(Edmondo De Amicis, Alle porte d'Italia)
Chi giunge a Pinerolo arrivando dalla pianura ancor prima di vedere le case e
le piazze scorge la chiesa di San Maurizio e il santuario della Madonna delle
Grazie, proprio in cima al colle che domina la città, per l'appunto il colle di
San Maurizio. Qui vediamo il colle
innevato, mentre questo, a destra, è il Santuario
E infine,
sotto, ancora San Maurizio com'era agli
inizi del '900.
IL CENTRO STORICO
Mi affacciai alla vita
esattamente alle 7,55 di un gelido mattino di Gennaio.Il
mio oroscopo disse che ero un Capricorno con ascendente in...Capricorno.A quei
tempi la mia famiglia abitava in un cortile di via Trento
(via Porta Franssa), detto "la còrt del Galeass" perchè nel cortile c'era un' osterìa chiamata appunto "il Galeazzo"
Quella parte di centro storico era conosciuta
come "l' bòrg di nobij" (il borgo dei nobili); pochi mesi dopo la mia venuta al
mondo ci trasferimmo niente meno che all' antico castello degli Acaja, sul colle
di San Maurizio, oggi monumento nazionale.In effetti quella zona ancora oggi conserva l'aspetto di un borgo medioevale.
A destra possiamo ammirare uno scorcio di via Principi d'Acaia (via neuva) con il caratteristico "pozzo"; a sinistra, dopo il pozzo inizia la scalinata che porta al castello, a destra la strada prosegue verso il colle di San Maurizio.
Il vecchio borgo, il
"cuore" dell'antica Città, era costituito da una serie di strade e vicoli, molti
dei quali, nel corso degli anni furono"ribattezzati" con nomi nuovi e a
volte altisonanti, ma i Pinerolesi continuarono e continuano tutt'ora a
riconoscerli con i nomi antichi e popolari, che io amo mettere tra parentesi.
Qui a
sinistra vediamo un classico vicolo denominato della "scala santa" che congiunge
via Assietta a Via Principi d'Acaja. A beneficio degli amanti del"gossip"
e delle storie piccanti dirò che al numero 18 di questo vicolo esisteva
una casa...particolare, poi chiusa dopo l'entrata in vigore della legge Merlin.
I Pinerolesi la chiamavano confidenzialmente "el disdeut", mentre
un'altra, sita al n. 22 di via Trento era chiamata, per distinguerla dalla prima
"el vintedoi". Io nacqui DOPO la legge Merlin, ma dicono che quelle
"case" fossero molto
"frequentate"!
Qui a destra vediamo
ancora un particolare del pozzo,
e a sinistra la scalinata che conduce al portone d'ingresso del Castello degli Acaja.
Lasciamo, almeno per ora la parte antica di Pinerolo e ci spostiamo in collina.
Le immagini che vediamo
più sotto raffigurano una collina denominata Monte Oliveto; questo nome deriva
dal fatto che sulla cima esistono alcuni ulivi,alberi rari da queste parti.Le
fotografie riprendono il colle dalla campagna e da Viale Cavalieri d'Italia.
L'edificio
che si scorge in cima è una Casa dei Salesiani. Da ragazzino io e qualche amico
ci recavamo sovente da quelle parti, non propriamente per andare in...pellegrinaggio!
Per essere più espliciti le nostre "visite" erano frequenti nella stagione in cui maturano le FRAGOLE...
Ora alzi la mano chi da giovanissimo non è mai andato alla...MARODA!? (sgraffignare frutta nel frutteto altrui). Va detto che a quei tempi esistevano intorno a quella casa "immensi" campi di frutti rossi e grandi come uova,e resistere alla tentazione era quasi impossibile. A volte i chierici ci scoprivano, ma quando si lanciavano all'inseguimento la scena assumeva dei contorni tragicomici. Noi in pantaloni corti, e loro, a quell'epoca, indossavano cotte nere lunghe fino ai piedi; spesso qualcuno si inciampava nelle "seriche vesti" ed erano ruzzoloni che...GAVE-VE DA SOTA!!!
Un giorno, però, la
giustizia..."divina" mi punì.In un chiaro mattino di Giugno ero fermo a
contemplare la vetrina di una notissima libreria pinerolese nella centralissima
via del Duomo,e
non mi accorsi di un gruppo di chierici che stava imboccando la strada.Uno di
loro mi riconobbe, e, quatto quatto,si portò alle mie spalle.Lo vidi all'ultimo
momento, riflesso nella vetrina della libreria, ma ormai non avrei più potuto
sfuggirgli. "...eccoti finalmente, ladruncolo!" mi apostrofò; poi, brandendo
come una clava il copricapo duro e rotondo, mi rifilò una "cappellata" tremenda
sulla testa! Io non so se quel cappello contenesse piombo o altro metallo, ma
per alcuni minuti restai inebetito e rintronato davanti alla vetrina...
PIASSA FONTAN-A
Mi pare che quella piazza
si chiamasse "piazza Palazzo di Città"; poi venne ribattezzata "piazza Vittorio
Veneto", ma per tutti è sempre stata PIAZZA FONTANA (piassa fontan-a). Io
ero convinto che questo appellativo derivasse dal fatto che al centro della
piazza troneggia un grande fontana, ma un amico mi fa notare che quel nome
ricorda il marchese Ignazio Fontana di Cravanzana che a suo tempo la progettò. Qui la vediamo in due immagini
di inizio '900. Nella seconda fotografia, in primo piano sulla sinistra si vede
il Municipio, com'era a quei tempi, e a destra del Municipio il Teatro Sociale. Sullo
sfondo, in basso a sinistra, l'antico campanile della Chiesa di San Domenico, e
più in alto quello di San Maurizio. Il Municipio venne poi ristrutturato durante
il ventennio fascista, e fu "arricchito" della classica torre sovrastata da una
"M" a ricordare il cognome del Duce; un aspetto estetico che il palazzo Comunale
conserva tutt'ora. Questo
è infatti il municipio fresco di "fotografia", con data in calce.
Piazza fontana, con piazza Cavour e i portici "nuovi" ( i porti neuv) di corso Torino rappresenta il "salotto buono" della città.
Sotto possiamo ammirare la famosa fontana risalente alla prima metà del XVIII secolo...
La
piazza, praticamente dalla sua nascita,è sede del mercato cittadino che si tiene
ogni Mercoledì e ogni sabato mattina.
Un tempo, durante le fiere di Pinerolo, ospitava anche le giostre e il Luna Park, ma da molti anni il parco "attrazioni" è stato trasferito in piazza III° Alpini.
Le fiere a Pinerolo sono due; La prima cade l'ultimo Lunedì d'Aprile di ogni anno (fiera primaverile) e la seconda l'ultimo Lunedì d'Agosto, ed è intitolata a San Donato, protettore della Città.
IL TEATRO SOCIALE
Il Teatro Sociale,
storico locale di Pinerolo, aprì i battenti il 2 Aprile 1842.Fu
per oltre cent'anni sede di spettacoli, concerti e rappresentazioni liriche
(Nella fotografia a
destra un particolare dell'interno)
In seguito fu anche adibito a sala cinematografica. Nella notte del 9 Aprile del 1972 fu distrutto da un incendio, un grave e doloroso incidente che privò la Città di una importante testimonianza storica e culturale.Per fortuna non vi furono vittime, essendo il locale vuoto a quell'ora di notte. Per la cronaca l'incendio scoppiò dopo l'ultima proiezione di "SOLE ROSSO", un film western interpretato, tra gli altri, da Charles Bronson.
Dopo anni di discussioni e diatribe venne finalmente ricostruito. Vediamo qui sotto la facciata e un particolare dell' interno.
E su queste immagini si chiude la pagina. Certamente ne aggiungerò altre perchè le cose da scrivere sulla mia Cittadina sono ancora tante.
Voglio però, prima di chiudere, ricordare il nome e la figura di un grande atleta Piemontese che fece balzare Pinerolo agli onori della cronaca parecchi anni fa. Si chiamava FAUSTO COPPI, detto il "Campionissimo".
In questa fotografia d'epoca lo vediamo primo al traguardo dopo una fuga solitaria di ben 192 Km. Era il giro d'Italia del 1949; la tappa era la mitica Cuneo-Pinerolo, 254 chilometri: UN UOMO SOLO AL COMANDO...
Per saperne di più
sulla mia cittadina visita il sito della Pro-Pinerolo