ORE FRANCESI

uando si sente parlare di orario oltremontano, di ore locali, ore tedesche, europee, volgari, civili, moderne o astronomiche, si intendono lievi differenze costruttive del sistema alla francese.

Quindi distinguiamo le principali tipologie ad ore Francesi:

ORE FRANCESI O ASTRONOMICHE - CLASSICHE

Il periodo di massima diffusione del sistema orario alla francese in Piemonte si ebbe dopo l'invasione napoleonica, a partire dal 1800.
Complice però il periodo della restaurazione, durante il quale si tentò di cancellare tutto ciò che aveva portato o imposto Napoleone, per alcuni anni si assistette al ritorno del sistema italico.
Il passaggio non avvenne in modo drastico, ma graduale, come testimoniano i numerosi casi di quadranti italici e francesi, disegnati l'uno a fianco dell'altro, sulla stessa parete.
Pollone (BI); stupendo esempio di M. ad ore Francesi. [VEDI SCHEDA]

Talvolta i tracciati sono sovrapposti sullo stesso quadrante e, possono così complicare la lettura.  Il sistema orario alla francese prevede 24 intervalli uguali e costanti durante l'anno, suddivisi in due cicli di 12 ore ciascuno. Il blocco antimeridiano ha l'origine del conteggio alla mezzanotte, mentre quello pomeridiano inizia il mezzogiorno.  Così si spiega perché le ore pomeridiane hanno una numerazione da 1 a 12 (anziché da 13 a 24); il cambio data avviene allo scadere della mezzanotte.
Quando su di una meridiana francese leggiamo le 10, sappiamo che sono trascorse 10 ore dalla mezzanotte del giorno precedente, e ne mancano 14 a quella odierna (24-10=14).
Questo sistema è il più simile a quello oggi usato sui nostri orologi.  In un orologio alla francese, le linee orarie sono a forma di ventaglio, a somiglianza del quadrante ad ore canoniche, ma la differenza sta nel fatto che il ventaglio è più chiuso.
Le linee orarie convergono in un unico punto generatore, chiamato punto eclittico, nel quale il piede dello stilo ha il suo incastro; tuttavia questa tipologia oraria non è costretta ad utilizzare un tipo particolare di stilo, possiamo quindi vedere quadranti con stilo polare o con stilo normale.
Il primo e l'ultimo segmento non sono orizzontali ma inclinati, inoltre la numerazione oraria di solito inizia alle 7 del mattino per terminare alle 5 del pomeriggio e la disposizione è generalmente simmetrica alle ore 12.

Dei vari sistemi possibili (l'oltremontano), è quello meno legato alla declinazione della parete, quindi lo si trova indifferentemente posto sia su pareti a levante, sia su muri a ponente.
Dalla disposizione delle linee orarie rispetto allo stilo è possibile risalire immediatamente alla declinazione della parete sulla quale si trova il quadrante. Se tali linee sono più fitte alla destra della linea meridiana, la parete è declinante ad Ovest e viceversa.
Quindi, la versatilità, la sua analogia al sistema orario corrente e la facilità di lettura interpretativa, hanno portato alla grande diffusione di questo quadrante nell'ultimo revival gnomonico del nostro paese.

ORE FRANCESI A TEMPO MEDIO LOCALE

Al fine di uniformare un'ora su tutto il territorio nazionale, esigenza dovuta soprattutto alla prima evoluzione tecnologica dei mezzi di locomozione veloci, si decise di abbandonare l'ora francese.
Il limite dell'ora francese era infatti quello di segnare solo l'ora locale. Nel 1866 fu introdotta questa tipologia oraria, la quale aveva la particolarità di corrispondere all'ora media di Roma.
L'unità di riferimento era il tempo medio locale, in cui la lunghezza standard dell'ora veniva fatta corrispondere alla media matematica delle durate reali. Si ottenne così un'ora fittizia, l'ora media di Roma, passante per l'osservatorio di Monte Mario.










(Casalrosso fraz. di Lignana prov. di Vercelli, il più bell'esempio di questa tipologia). [VEDI SCHEDA]
Casalrosso (VC); Ore a tempo medio locale.

ORE FRANCESI A TEMPO MEDIO DELL'EUROPA CENTRALE

Questa tipologia di ore viene denominata anche ore del fuso, perché riferite appunto al fuso considerato, nel nostro caso, quello italiano.
Dal 1893 in Italia si adotta, per tutto il territorio nazionale, l'ora del fuso orario dell'Europa centrale.  Il meridiano centrale del primo fuso est passa per l'Etna; per questo motivo viene anche chiamato Etneo.
Le ore del fuso sono simili alle francesi; sono però sincronizzate su tutto il territorio, con il fuso orario italiano.
Quando a Vercelli un quadrante con ore del fuso indica le 11 in punto, nello stesso istante in tutta Italia, qualsiasi orologio solare ad ore del fuso indica esattamente le 11.
Mentre la peculiarità delle ore locali era quella di indicare le ore solari riferite al luogo in cui è disegnata la meridiana, quelle del fuso vengono sfasate da queste di circa mezz'ora.
Quindi, mentre qui leggiamo le 13 locali, a Catania sarebbero le 13 e 30 locali.  I quadranti con ore del fuso hanno la linea delle 12 (mezzogiorno) disposta non verticalmente ma leggermente inclinata da un lato.
Quest'epoca fu parimenti caratterizzata dalla progressiva diffusione degli orologi meccanici e dalla recessione di quelli solari.
I quadranti vengono realizzati sempre più di rado e, comunque in funzione di meridiane propriamente dette, per fornire il segnale orario agli orologi meccanici ancora piuttosto imprecisi.

Alagna Valsesia, quadrante su pannello in marmo indicante l'ora dell'Europa C. [VEDI SCHEDA]