15 novembre 2002 - ricevo da Tiziana Nicolini questi messaggi:
   


Carissima redazione,
vi scrivo a nome di un gruppo di colleghi della televisione LA7 che sta vivendo un momento di grande difficoltà e dolore anche perchè oltre ad essere brutalmente sbattuti in mezzo alla strada, nonostante l'impegno che in tutti questi anni e in mezzo a tutte le difficoltà affrontate, si vedono scaricati dai colleghi "più fortunati"che, per paura di essere ugualmente cacciati, si parano il culo e nascondono la testa sotto la sabbia.
E' terribilmente triste rendermi conto che, nonostante abbia ormai più di 40 anni e 2 figlie che sto crescendo nel rispetto e nella fede assoluta della solidarietà e dell'amore verso il prossimo, questi valori antichissimi non appartengono al DNA della maggioranza del popolo italiano che è talmente miope da non riuscire mai a vedere più in là del proprio naso.
Vi chiedo un aiuto a sensibilizzare non i giornalisti, che ormai sono imbavagliati dal regime e per paura di far perdere ai loro giornali i favolosi budget pubblicitari che gli garantisce il gruppo TELECOM, TIM, PIRELLI, AUTOSTRADE, BENETTON, BUFFETTI, SEAT etc,etc.non pubblicano nessuna notizia sgradita al buon Tronchetti (escluso Liberazione e Unità perchè non sopravvivono con la pubblicità delle multinazionali), ma vi chiedo di penetrare nel muro di gomma della politica, di aiutarmi a cercare qualche politico di buona volontà che sia disposto ad abbattere l'omertà che c'è intorno alle vicende del gruppo, ma soprattutto di questa nostra povera, piccola TV che dà così tanto fastidio a Berlusconi da volerla distruggere ad ogni costo.
Vi prego di non rivolgervi ai sindacati confederati perchè ormai, secondo la logica del meglio pochi che tanti, hanno smesso di difendere nel vero senso i lavoratori,preoccupandosi soltanto di fare accordi e non lotte, perchè nella miopia generale pensano di salvaguardare il posto di lavoro di qualcuno a scapito degli altri non sapendo che, come è già stato detto per l'abolizione dell'art. 18, l'inizio di un licenziamento collettivo prima o poi investe anche chi resta, perchè sarà sempre più facile ricattarli oltre che non può preservarli dal rischio di trovarsi presto nella stessa situazione di coloro che non hanno avuto il coraggio di difendere.
Io, nel mio piccolo, diffonderò questo accorato appello fra tutti coloro che conosco nella speranza di trovare qualcuno di buona volontà che si impegni seriamente a promuovere un'interrogazione parlamentare sul concentramento totale dell'informazione e della TV nelle mani di Berlusconi.
Perchè nonostante tutte le delusioni che questo paese mi sta dando non voglio perdere la speranza che ci sia ancora qualcuno che sappia cosa vuol dire far politica e non inciucio, che sappia cosa voglia dire lottare per i diritti non di pochi ma di tutti, perchè questo, secondo me, vuol dire essere di sinistra. Grazie
Tiziana

  Subject: eutanasia de la7

E' ormai un anno che si sta attuando una strisciante e silenziosa consunzione de LA7, l'unica TV che tenta di essere indipendente nel vero senso della parola.

Attraverso un processo di "RAZIONALIZZAZIONE" e di "RIDUZIONE DEI COSTI" si sta depauperando la struttura interna de LA7 nel rispetto solo della logica del business senza nessuna considerazione per la funzione pubblica della TV né per il contributo generoso dei dipendenti che hanno resistito con coraggio e dedizione fino ad oggi a tutti e ai tanti momenti di difficoltà o crisi, causati più da motivi politici che da incapacità di fare una televisione godibile e affermata.

E' di questi giorni, come un fulmine a ciel sereno, l'annientamento totale della Concessionaria di Pubblicità, attraverso un brutale licenziamento collettivo di una settantina di persone (tra dipendenti e agenti di vendita) ai quali è stata offerta l'elemosina di 7 mensilità senza alcuna possibilità di reintegro in nessuna delle società del maggiore Gruppo industriale italiano.

Le motivazioni addotte sono offensive e lesive della professionalità e dello sforzo fatto, in tutti questi anni difficili, dai lavoratori della Concessionaria, che, nonostante i ripetuti tentativi di demolizione della loro appassionata grinta, hanno consentito il raggiungimento di risultati anche entusiasmanti, se si considera la precedente scarsa copertura del segnale televisivo, il continuo cambio di palinsesti, target di riferimento, e di struttura, la qualità spesso scadente dei programmi che dovevano comunque pubblicizzare e vendere indossando una maschera di ferro e arrampicandosi sugli specchi per convincere clienti e agenzie a investire su una televisione così instabile.

La manovra di licenziamento totale della Concessionaria a favore dell'ingaggio di uno dei delfini di Berlusconi, che ha pattuito un risultato minimo garantito che era già stato raggiunto dalla Concessionaria interna a LA7 ai tempi della gestione CECCHI GORI senza tanti strombazzamenti né agevolazioni, serve solo a rendere ancora più incisivo e determinato il progetto di esternalizzazione di altre strutture interne a LA7.

Tra pochi giorni si attuerà il passaggio, attraverso l'escamotage della cessione di una sola funzione all'interno della struttura amministrativa, di una ventina di dipendenti con il solo scopo di svuotare ulteriormente la quota di lavoratori a tempo indeterminato in forza a LA7.

A questa mossa seguirà, con l'inizio del nuovo anno, la cessione di un altro reparto, quello dell'amministrazione del personale, che conta una decina di persone (di cui 2 in maternità) e che proseguirà con la riorganizzazione e l'accorpamento centralizzato di altre funzioni (logistico, legale, produzione, informatica) col solo scopo di spersonalizzare e alienare l'identità della TV che non può certamente essere diretta come un'azienda qualsiasi ma si basa su problematiche e tempistiche decisamente diverse.

C'è qualcuno che vuole rendersi conto che siamo una TV con un cuore e una testa che in 20 anni di attività si è sempre distinta per professionalità e freschezza

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