L’ANTICA
CHIESA DI S. FIDENZIO
Le
chiese titolate a San Fidenzio in provincia di Padova sono a Polverara,
Roncajette, Sarmeola e Baone.
La chiesa,
come la vediamo da una fotografia del 1888 , assume la sua caratteristica
impronta romanica dalla ristrutturazione avvenuta tra il 1235 e il 1245, con il
contributo di Beatrice marchesa d’Este, regina d’Ungheria.
Fondamentale
fu anche la ristrutturazione effettuata nel XVII secolo, come risulta da una
lapide murata in un pilastro dell’attuale chiesa, dove si legge che “nel
1685 il tempio è ornato e nobilitato con le elemosine dei fedeli”.
La chiesa tra il 1888 e il 1906 venne completamente abbattuta per
essere sostituita dall’attuale, che fu ampliata e progettata conservando le
linee architettoniche del vecchio monumento; infatti la nuova chiesa ora ingloba
totalmente la pianta dell'antico tempio.
DESCRIZIONE
DELLA CHIESA: esterno
Per
chi veniva da Montagnana si presentava un vasto prato, con al centro una chiesa
basilicale e il campanile posto di fronte alla sua facciata.
Nella facciata settentrionale spicca una cappellina semicircolare, con
base rastremata, decorata da due lesene e da archetti romanici.
La facciata
a salienti della chiesa è così composta: sulla parete sinistra c’è una
piccola abside semicilindrica con tetto a forma di semicatino, fatto in muratura
intonacata; questa struttura conteneva al suo interno l’antico fonte
battesimale.
Accanto
all’absidiola c’è una torre
cilindrica. Questo raro elemento architettonico conteneva al suo interno una
scala a chiocciola, la quale conduceva al podio interno alla chiesa, posto sopra
la porta principale. Dal podio, che ospitava l’organo, passando da una porta e
salendo tre gradini, si entrava nella loggetta e, da questa, nel campanile.
Altra particolarità di questo monumento
è la grandiosa torre campanaria del
XIII secolo, posta di fronte alla facciatae collegata ad essa da un'elegante loggetta sorretta al centro da
due colonne di pietra. La base quadrata, con il lato di 7 m, è priva della
porta d’entrata; questo dato ci spinge a considerare che il campanile possa
essere stato anticamente una torre difensiva.
Osservando
la facciata meridionale, possiamo apprezzare l’armonia architettonica
della loggetta che unisce due corpi
di fabbrica così diversi.
Sulla
parete longitudinale della navata laterale c’è una cappelletta con alla sua
sinistra la porta d’ingresso laterale, che anticamente collegava la chiesa al
cimitero. A protezione dell’entrata c’è un elegante protiro
quadrangolare, sorretto da due colonne.
DESCRIZIONE
DELLA CHIESA: interno
La chiesa è
divisa in tre navate, ha il soffitto a cassettoni,
sorretto da un tetto a capriate e il pavimento si presenta in parte
laterizio, in parte lapideo e in parte alla “veneziana”.
La
navata centrale, lunga 18.76 m e larga 7 m, ha le pareti
sostenute da cinque archi di 3.47 m di diametro, sorretti da pilastri e
colonne. A sinistra dell’ingresso principale c’è la porta d’accesso alla
scala a chiocciola.
Le
navate laterali sono larghe 5.20 m e sono più corte rispetto alla navata
centrale, poiché la parte terminale è occupata dai locali della sacrestia.
La navata
laterale sinistra contiene tre altari ed ha alla sinistra del portale
d’ingresso una piccola abside che contiene il fonte battesimale. La
navata laterale destra contiene tre altari.
Avanzando
dalla porta centrale verso oriente possiamo ammirare i tre livelli strutturali
della chiesa: il presbiterio con il coro, la navata e la cripta.
Il
presbiterio è più in alto rispetto al pavimento della navata, per permettere
ai fedeli di partecipare meglio alle funzioni religiose. Addossato all’abside
si presenta splendido l’altare maggiore del 1751, con le statue marmoree di S.
Fidenzio e di S. Tommaso.
Per entrare
nella cripta, larga 5.21 m e lunga 10.42 m
, si scende da una scala marmorea; negli archi sono inserite otto lunette
di lamina metallica dipinta, con scene tratte dalla leggenda miracolosa del
Santo.
Nel mezzo
della navata, presso l’abside illuminata da tre finestre, c’è l’arca
marmorea appoggiata all’altare del 1689, che al suo interno custodisce il
corpo di S. Fidenzio.
In base alle
relazioni delle visite vescovili la chiesa doveva contenere affreschi molto
belli e antichi. A questo proposito è utile ricordare che
Jacopo q. Obizzone da Megliadino San Fidenzio, in un documento
del 1370 é registrato fra i discepoli di Giotto (1266 - 1337).
Dai dati
d’archivio risulta che la chiesa era diventata
insufficiente a contenere i fedeli del paese (nel 1888 contava 3456 abitanti)
per cui fu deciso prima di ampliarla, poi di sostituirla completamente.
Purtroppo alla fine dell’ottocento la chiesa venne totalmente distrutta.