Ricerca di Bazzaro Arianna

Il Rodano e alcuni fiumi minori

Il Rodano (Rhône in francese, Rôno in arpitano, Ròse in occitano, Rhone o Rotten in tedesco) è un importante fiume europeo. Con una portata media annua presso la foce di 1.820 m³/s è il principale fiume di Francia per volume d'acqua e fra i più importanti fiumi europei.



Rodano

Lunghezza:

812 km

Portata media:

1.820 m³/s

Bacino idrografico:

95.500 km²

Altitudine della sorgente:

1.853 m s.l.m.

Nasce:

Furka sul Massiccio del San Gottardo
Svizzera

Sfocia:

Mar Mediterraneo nella Camargue

Stati/regioni attraversati:

Svizzera e Francia


Geografia
Il Rodano nasce in Svizzera dal massiccio del San Gottardo (la Furka) a 1.753 m. di altitudine dal ghiacciaio omonimo, scorrendo dapprima verso ovest (l'alta vallata del Rodano corrisponde al cantone svizzero di Vallese). La valle si restringe notevolmente in corrispondenza di Martigny e il corso del fiume risale in direzione nord prima di gettarsi nel Lago Lemano. All'uscita dal lago in corrispondenza della città di Ginevra riceve l'affluente Arve ed entra quindi in Francia proseguendo incassato per svariati Km, ricevendo da destra il copioso apporto (123 mc/sec) dell'Ain e giungendo in breve a Lione dove riceve le acque della Saona (oltre 470 mc/sec), suo principale tributario di destra. Da qui, notevolmente arricchito d'acque, diventa navigabile. Subito piega bruscamente verso sud, bagnando la cittadina di Vienne e ricevendo in breve da sinistra il grosso contributo (360 mc/sec) dell'Isère, bagnando poi la città di Valence. Proseguendo il fiume riceve svariati apporti che ne accrescono ulteriormente la già notevole portata: da sinistra la Drôme (20 mc/sec) e l'Ouvèze (25 mc/sec); da destra l'Ardèche (65 mc/sec) e il Gardon (32 mc/sec), ancora da sinistra l'Eygues (6,5 mc/sec) e soprattutto la Durance (170 mc/sec), ultimo affluente in assoluto.



rive del Rodano già dal Neolitico. E' probabile che delle genti provenienti da sud, antenati degli Iberici, seguirono la strada naturale offerta dalla vallata e si sparsero in tutto il bacino occupando le grotte che si potevano trovare in abbondanza nei massicci calcarei. Molti ritrovamenti, in diversi siti del medio Rodano, testimoniano questo passaggio. Tuttavia la densità di insediamenti non sembra essere stata così elevata come alle vicinanze si di altri corsi d'acqua. All'epoca il livello del fiume era più alto di 60-70m rispetto all'attuale poiché si era in un periodo di copioso scioglimento dei ghiacci: si ipotizza che in certi punti la larghezza del Rodano potesse raggiungere i 20km. I lavori archeologici realizzati sino ad ora hanno permesso di studiare i vasellami e le armi di ambedue le sponde del fiume: questi studi provano che c'era un legame tra gli abitanti della riva destra e quelli della sinistra; gli uomini preistorici, sebbene vivessero in prossimità di acque alte e maestose, non esitavano ad avventurarsi nel letto del fiume per attraversarlo e comunicare con altri uomini.

Storia
I mercanti greci, che vivevano in Marsiglia tra il VI e il I secolo AC, furono i primi a sviluppare un reale commercio di merci trasportate sul Rodano. Evitando di passare per lo stretto di Gibilterra - un percorso troppo lungo e conteso dai Cartaginesi - essi risalivano la corrente servendosi di vele e remi. Riuscivano cosi a raggiungere anche il corsi della Senna, della Loira e del Reno, alla foce dei quali potevano incontrare i mercanti del nord. Questi floridi commerci diedero all'asse del Rodano una considerevole importanza, che si accrebbe ulteriormente durante l'epoca romana. Arles divenne uno dei porti più importanti essendo sia un porto marittimo che fluviale; era presso Arles, infatti, che le merci trasportate via mare venivano trasferite sulle imbarcazioni fluviali. A Lione i prodotti potevano prendere le direzioni più varie - Ginevra, Digione, la Loira, la Senna o il Reno... - sia via acqua che via terra. Queste intense attività produssero la creazione di una serie di figure professionali strettamente legate al fiume: per esempio costruttori di battelli, marinai o esattori delle imposte di circolazione. Nell'epoca pre-romana i commercianti bretoni scambiavano stagno, rame o pelli, a fronte di vari prodotti del Mediterraneo o dell'oriente come avorio, spezie o stoffe. Come detto, dall'epoca gallo-romana il commercio fiorì. Tra le merci trasportate si trovava il vino: quello della vallata del Rodano giungeva in Italia attraverso il fiume e poi il mare, mentre i vini italiani e iberici potevano percorrere la strada inversa, come testimoniato anche da numerose anfore trovate a Chalon-sur-Saône, in Borgogna. Questo interscambio proseguì anche nel medioevo, ma fu a partire dal XVII secolo che acquisì un'importanza assoluta allorché il consumo di vino divenne una pratica popolare. Quanto al sale, esso alimentò un commercio più costante e più esteso dal momento che era necessario sia all'uomo per l’ alimentazione e per la conservazione che agli animali. Il "sale bianco" del Mediterraneo era particolarmente ricercato ed il Rodano fu utilizzato per trasportarlo a partire dall'Alto Medioevo; la via d'acqua facilitava anche la riscossione dell'imposta sul sale. Altre merci che da sempre sono state spostate lungo il grande fiume sono i legnami ( mediante la tecnica della fluitazione ), i prodotti agricoli ( grano della Borgogna, olio della Provenza ), e più tardi i prodotti industriali ( metalli, carbone ) talvolta provenienti da molto lontano via mare.

Per molto tempo il Rodano è servito da confine naturale tra poteri politici; segnatamente tra le due potenze dell'epoca feudale: il Sacro Romano Impero, sulla riva sinistra, e il Regno di Francia a destra. Questa divisione territoriale restò viva anche molti secoli più tardi mediante i marinai che mantennero nel loro vocabolario i termini "Empi ( impero )" e "Riaume ( regno )" per individuare le due rive. Il corso del fiume ha sempre rappresentato contemporaneamente una difesa contro gli attacchi di eventuali invasori ed una via maestra per la penetrazione all'interno dell'Europa a partire dal mare. Questo si spiega per tre fattori principali: gli altri corsi d'acqua che si gettano nel Mediterraneo non hanno né la portata, né la navigabilità necessaria a diventare di per se stessi delle vie di conquista e di espansione territoriale. Inoltre l'orientamento nord-sud della vallata formata insieme alla Saona costituisce una linea di comunicazione con i ricchi paesi del Nord e dell'Ovest, legandosi comodamente ai bacini della Loira, della Senna e del Reno. Infine è principalmente grazie al Rodano che hanno potuto fiorire città come Avignone, Arles o Vienne approfittando di una posizione geografica favorevolissima, all'intersecarsi di grandi assi di comunicazione ( terrestri o marittime ) col corso del fiume.Gli abitanti delle due rive, naturalmente, hanno dovuto sempre ingegnarsi per mettersi in comunicazione attraverso il maestoso corso d'acqua. Le continue ricostruzioni dei tre "ponti storici" di Avignone, Lione e Pont-Saint-Esprit, continuamente insidiati dalla potenza delle piene, testimonia le enormi difficoltà di realizzazione di questi legami tra riva destra e sinistra. L'uomo ha dovuto lottare col fiume per riuscire ad oltrepassarlo: prima con barche, poi con chiatte o battelli. A poco a poco si riuscì a sviluppare delle tecniche per unire direttamente le due sponde. Dai ponti romani sino a quelli attuali l'attraversamento del Rodano è stato un motore di evoluzione e progresso tecnico e contribuì altresì in maniera determinante a scrivere la storia delle città e dei paesi rivieraschi.

I ponti romani

Le vie di comunicazione furono un elemento chiave della politica romana: indispensabili per lo sviluppo economico e per l'assimilazione delle popolazioni galliche, esse favorirono tanto la diffusione delle idee e della lingua quanto lo spostamento di merci e forza militare. Così, l'attraversamento degli ostacoli naturali ed in modo particolare dei fiumi costituì una vera e propria sfida per l'Impero. Da alcune fonti medievali si evince che a Vienne fosse presente un ponte in pietra già intorno al II secolo AC, distrutto da una piena 15 secoli più avanti. Anche l'attraversamento del Petit Rhône lungo la strada tra Arles e Aix-en-Provence veniva effettuato mediante un ponte analogo. Ma più verosimilmente per attraversare il fiume i Romani utilizzavano ponti di legno oppure dei battelli, avvicinando più imbarcazioni, l'una vicino all'altra, per tutta la larghezza del corso d'acqua. Questo tipo di attraversamenti dovevano essere disseminati lungo tutto il corso del Rodano, ma purtroppo ai giorni nostri non è giunta traccia.

I ponti di pietra medievali

In epoca medievale, segnatamente nel XII sec. si costruì a Lione un ponte in grado di resistere ai capricci del fiume; precedentemente, infatti, la traversata del fiume poteva essere effettuata solo tramite instabili ponti di legno Le difficoltà erano comunque più che comprensibili vista la forte corrente e la cangiante morfologia del letto del fiume. Ci vollero ben 4 secoli prima che il "Pont du Rhône" o Pont de la Guillotière potesse essere considerato sicuro; venne prima costruito in legno e successivamente in pietra. Nel 1953 venne sacrificato per rispondere alle esigenze della circolazione moderna. Nel medioevo esistevano solamente altri due ponti in pietra sul Rodano: il celeberrimo Pont d'Avignon e il Point-Saint-Esprit.


Foto originale



Il fiume Durance

La Durance (in italiano,ora disusato,Druenza) è un fiume lungo 320 km del sud-est della Francia. La sua fonte è situata sul monte Chenaillet (a 2.634 metri sul livello del mare), nel dipartimento delle Alte Alpi,vicino alla frontiera

italiana;si getta nel Rodano,alcuni km a sud di

Avignone, nel dipartimento della Vaucluse.



Durance Isère


Il fiume Isère

L'Isère è un fiume della Francia sud-orientale,che trae origine dalle Alpi Graie. Misura 290 km dalla sua sorgente posta nei pressi del Colle dell' Iseran a Valence dove confluisce nel Rodano.

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